Colpaccio esterno del Catania contro il Picerno: salvezza blindata e play off rinforzati.
di Tino La Vecchia
Il Catania, un po’ a sorpresa, espugna il campo della vivace AZ Picerno e raggiunge quota 41, una quota più che sufficiente per distaccare di 8 punti la penultima in classifica e conseguire la salvezza. Com’è notorio, il regolamento della serie C prevede che se fra la penultima e la quart’ultima ci dovessero essere più di otto punti di distacco, come è probabile che sia, la quart’ultima si salverà senza dover disputare i play out. Ragione per cui, anche se il Catania dovesse perdere le ultime 10 gare di campionato sarebbe salvo lo stesso dal momento che la penultima difficilmente supererà i 30 punti ed è quasi impossibile che superi quota 32. Alla luce di queste considerazioni vien da ridere pensando alle parole di Lucarelli quando parlava di salvezza a rischio, è un po’ come parlare di difficoltà di percorrere 60 Km orari con in mano un’auto di grossa cilindrata.
Vittoria a sorpresa dicevo, non perché il Picerno fosse chissà quale fulmine di guerra ma perché i lucani stavano attraversando un buon momento di forma avendo perduto solo una delle ultime sei gare disputate, fuori casa col Bari di De Laurentis che, come sappiamo, di riffe o di raffe, in serie B ci vuol tornare con i fatti e non con le vuote parole. La sorpresa è ancor più grossa perché i rossazzurri dopo 17’ minuti erano andati sotto per una pregevole rete dell’astuto Santaniello all’undicesimo centro stagionale. La vittoria del Catania a quel punto sembrava improbabile perché a ribaltare il risultato era chiamata una squadra da tempo litigata con le reti su azione. Reti bianche nel doppio confronto casalingo con la Ternana, fra campionato e Coppa Italia, reti bianche nel turno casalingo contro la Reggina. Senza reti nella sconfitta interna con il Monopoli per 2-0 e in quella esterna con la Viterbese con lo stesso punteggio, restava il golletto su rigore realizzato nella gara esterna da Mazzarani contro la Cavese che aveva portato tre punti sonanti. Il miracolo di segnare su azione lo compiva Curcio che al 36’ correggeva in rete un diagonale di Calapai. Il miracolo è tale perché si verifica una volta tanto, infatti il Catania ribaltava la situazione ma ci voleva un calcio di rigore concesso al 41’ per un fallo in area di rigore subito dal vivace Di Molfetta. Dal dischetto si presentava Curcio che insaccava. A questo punto non ci si può nemmeno lamentare dei pochi calci di rigore concessi al Catania perché, se non mi sta sfuggendo qualcosa, credo siano sette, cinque nelle sole nove gare di ritorno. Chiuso il primo tempo in vantaggio il Catania si è chiuso in difesa con buona efficacia ed è riuscito a rintuzzare i tentativi disperati della bisognosa squadra lucana senza rischiar più di tanto, perché se è vero che la squadra rossazzurra segna poco è ancor più vero che nelle nove gare del girone di ritorno ha subito sette reti.
Insomma, una squadra che continua a essere votata al primo non prenderle che ha conquistato 16 punti nelle sei gare (Picerno andata e ritorno) che l’hanno vista opposta alle ultime cinque della classifica. Ma visto che ormai la salvezza è cosa fatta e visto che il Catania dovrà nei prossimi dieci turni incontrare di nuovo Sicula Leonzio, Bisceglie, Rende e Rieti, la vittoria odierna dovrebbe significare poter mantenere tranquillamente il posto nella griglia Play off. Un cambio di direzione salutare, perché con gli 0-0 non si va da nessuna parte.
Alla fine una gara corale più che sufficiente nella quale, oltre Curcio, autore della doppietta risolutiva, ha mostrato dei buoni numeri Davide Di Molfetta.
Fra quattro gironi si ritorna in campo al Massimino, arriva la Vibonese e chi è rimasto in rossazzurro ed era in campo in quella disfatta della seconda metà di ottobre ha il dovere morale di far di tutto per restituire agli avversari i cinque schiaffi presi.
Catania, 26 febbraio 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini informasicilia.it )
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