Ancora una volta a parlare di medicina ( ma non era un sito sportivo ???? ) ed ancora una volta trovo spunto da cio’ che quotidianamente avviene attorno a me , poi vedi giovani atleti , belle ragazze , sportivi in genere che riportano una piu’ o meno grave lesione durante lo svolgimento dell’attivita’ sportiva , agonistica e non , ed allora voce all’informazione ( per quello che ne sono capace ).
Questa volta ad ispirare questo mio intervento e’ l’infortunio occorso ad un atleta che con me condivide la passione per la MAGICA ROMA e con cui insieme ci siamo ritrovati a parlare dell’infortunio patito dal CAPITANO della MAGICA . Niente paura pertanto , anche dopo un infortunio grave si puo’ tornare grandi e l’atleta in questione l’ha ampiamente dimostrato (CAMPIONE DEL MONDO e SCARPA D’ORO nella stagione immediatamente seguente all’infortunio, secondo posto in campionato e vittoria della COPPA ITALIA – SUPERCOPPA ITALIANA , etc ) .
Ma torniamo a noi ………..
La distorsione di caviglia , da diversificare per gradi in funzione della gravita’ , rappresenta una delle lesioni piu’ comuni in ambito sportivo e rischia di provocare uno stop forzato piu’ o meno prolungato dell’impegno agonistico e se non viene trattata adeguatamente potrebbe portare a recidive .
Nel caso di distorsione lieve il trattamento e’ conservativo , viene in genere confezionato un bendaggio funzionale che , rispetto ad un apparecchio gessato o tutore rigido , consente il mantenimento di una articolarita’ possibile e della propriocettivita’ ( importante garanzia di stabilita’ ) . Solo in caso di una instabilita’ grave o cronica si consiglia la ricostruzione chirurgica dei legamenti lesionati .
Notevole l’incidenza di questo trauma in sport come il calcio , la pallavolo , il basket ed il rugby dove la specifica gestualita’ sportiva e’ fatta di salti , scatti e bruschi cambi di direzione che predispongono al rischio di lesione .
Per conformazione anatomica della caviglia , la distorsione del compartimento esterno avviene piu’ frequentemente dell’interno .
Come riconoscerla ? : avvenuto il trauma ecco la tumefazione precoce , imponente a volte , della regione malleolare , lo stravaso ematico con ecchimosi , il dolore , l’impotenza funzionale , il ‘’segno clinico del cassetto anteriore’’ in caso di rottura totale dei legamenti articolari della caviglia .
Il trattamento non va sottostimato , tante e valide le soluzioni terapeutiche adottate , anche in funzione della lesione , dell’atleta e del suo impegno sportivo unitamente alla valutazione egoistica della stagione sportiva in corso ( ma cio’ dovrebbe passare in secondo piano ) . In fase acuta trattamento incruento , riposo , borsa del ghiaccio , arto in scarico o carico sfiorato e deambulazione a mezzo bastoni di sostegno , confezione di bendaggio funzionale o tutore dinamico . I vantaggi del bendaggio funzionale che evita una immobilizzazione oltremodo prolungat sono rappresentati dal veloce riassorbiment dell’edema , mantenimento del tono muscolare , dalla piu’ rapida guarigione dei legamenti sottoposti a sollecitazioni funzionali senza interruzione della stimolazione propriocettiva unitamente all’immediato trattamento massoterapico .
Da preferire pertanto il trattamento conservativo con chirurgia limitata li dove si teme una instabilita’ futura cronica con il ripetersi di dolore e tumefazione ed altri segni clinici ad ogni ulteriore episodio distorsivo .