Nel girone d’andata il Catania di Cristiano Lucarelli vinse a Giugliano
per 1-0 con una rete del bomber Samuel Di Carmine. Quella vittoria
rappresentò per i tifosi rossazzurri la gara dell’illusione. Per il Catania
si trattò della seconda vittoria consecutiva, evento che non si è mai
più ripetuto in questo tormentato campionato, si pensò alla svolta col
nuovo tecnico, con l’undicesimo posto in classifica, ma con gli stessi
21 punti di Audace Cerignola e Foggia, in vantaggio nei confronti
diretti con i rossazzurri e con la sesta rete dell’attaccante ex Perugia.
Il Giugliano, partito male in campionato, sostituito Di Napoli con
Valerio Bertotto, dopo la sconfitta, si trovava a 19 punti, in lotta per
evitare i Play out.
Dopo quella gara davvero in pochi hanno immaginato come sarebbe
finita: appena 14 punti nelle successive 15 gare, squadra sprofondata
nella lotta per evitare i Play out e inevitabile benservito a Lucarelli,
capace nella stessa stagione, di un altro clamoroso fallimento dopo
quello di Terni. Per quanto riguarda Di Carmine, fermo a quota 7,
costretto fra un infortunio e un acciacco alla ricerca della forma fisica
migliore, quasi scomparso dai radar del campionato e riapparso
soltanto nella goleada casalinga contro il Brindisi, che ha costituito il
ritorno all’illusione. Da parte sua il Giugliano, in un campionato
equilibrato, che ha visto tante squadre su e giù come in un ascensore,
grazie ad alcuni innesti di gennaio azzeccati, come Cargnelutti e
Baldè, voluti dal tecnico Bertotto, prima ha abbandonato la lotta per
evitare i Play out e poi è riuscito a inserirsi stabilmente nelle posizioni
Play off.
Dopo la gara dell’andata, i campani hanno conquistato 30 punti in 18
gare e i rossazzurri appena 18!
Il Catania, costretto dal comportamento ignobile di una masnada di
pseudo tifosi a giocare per la seconda volta in stagione a porte chiuse,
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ha bisogno disperato di punti, non quanto per continuare ad
alimentare quella che, con moltissime probabilità, diventerebbe
un’altra pia illusione, ma per non correre il rischio concreto di
disputare i Play out.
Michele Zeoli, che da quattro gare ha sostituito Cristiano Lucarelli,
sta facendo il possibile per mettere in sesto una barca che sotto la
guida del tecnico livornese faceva acqua da tutte le parti e affronta il
Giugliano consapevole dell’importanza della gara, con l’imperativo di
vincere.
Il Giugliano è forte, sta attraversando un ottimo momento di forma e
vuole vincere. Insomma, bisognava capire che in certi frangenti, senza
pubblico e contro una formazione qualitativamente superiore dal
punto di vista del gioco di squadra, anche un pareggio può andare
bene, altrimenti si rischia di finire a mani vuote.
Il tecnico del Catania schiera una formazione offensiva con Peralta,
punto di forza nelle ultime due gare disputate, alle spalle di Cianci e
Di Carmine, si tratta di un 4-3-2-1 che vede Furlan in porta, Monaco e
Castellini coppia centrale, Bouah e Celli esterni bassi, con
quest’ultimo chiamato a riscattare le tante prove grigie e insufficienti.
A centrocampo ci sono Zammarini, Quaini e Welbeck. Panchina per
Rapisarda, Chiricò e Cicerelli. Nel Giugliano ci sono due squalificati,
titolare il catanese Di Dio, in panchina l’ex Aniello Boccia, ma sono
da tenere d’occhio il centrale Cargnelutti, abile nei lanci e nelle sortite
offensive e i due attaccanti Salvemini e Ciuferri.
Catania in vantaggio dopo appena due minuti: perfetto cross dalla
sinistra di Zammarini e perentorio colpo di testa di Cianci che non dà
scampo al portiere ospite Russo. Il Giugliano risponde subito e all’8’
sfiora la rete con un tiro dalla distanza di Romano, deviato da un
difensore rossazzurro. Il Catania non insiste e si abbassa troppo e al
19’ rischia seriamente di subire la rete del pareggio: strepitoso lancio
da centrocampo di Cargnelutti per Salvemini, il centravanti stoppa il
pallone e calcia ad incrociare, super prodezza di Furlan che riesce a
deviare il pallone sul palo. Il Catania trema ma tiene e replica al 27’
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con Samuel Di Carmine e poi al 37’ con Cianci che costringe Russo a
respingere in angolo. Sale in cattedra Peralta che batte il calcio
d’angolo in maniera geniale, Monaco non ci arriva per un soffio.
Replica Peralta al 42’. per la testa di Bouah che non centra lo
specchio della porta. Si va al riposo col Catania in vantaggio.
Nella ripresa le due squadre si presentano con gli stessi schieramenti
di partenza e dopo tre minuti, a parti invertite, avviene ciò che si era
verificato nel primo tempo: lancio da centrocampo per Salvemini,
papera di Quaini che lo lascia sfilare in area senza intervenire, tocco
di punta del centravanti e pasticcio di Furlan che interviene in modo
goffo. Il Catania avverte il colpo. Al 61’ Zeoli peggiora la situazione
sostituendo Peralta, il migliore del Catania fino a quel momento, con
Cicerelli e Di Carmine con Costantino.
Il Giugliano insiste e al 69’ si porta in vantaggio con Ciuferri che di
testa appoggia in rete un cross proveniente dalla sinistra.
Il Catania rimedia subito e al 72’ Bouah trasforma in gol un calcio
d’angolo battuto in maniera repentina da Cicerelli.
Al 75’ altra incomprensibile sostituzione con Zeoli che fa uscire
Cianci e manda in campo Chiarella.
Al 79’ il portiere ospite Russo è costretto a lasciare il posto a Baldi e
il nuovo entrato all’81’compie un grande intervento sventando un tiro
potente di Welbeck. A questo punto bisognava controllare la gara,
accontentarsi del pareggio e lottare col coltello fra i denti su ogni
pallone. Niente di tutto questo.
All’89’ nuovo vantaggio del Giugliano: cross di testa di Giorgione,
spizzica di testa Salvemini, altra incertezza di Furlan e pallone in rete.
Protesta Cicerelli e viene espulso per un doppio giallo. Nei sei minuti
di recupero il Giugliano spreca la quarta rete ma Ciuferri, tutto solo
davanti a Furlan, anziché tirare serve De Sena che viene anticipato da
Quaini. Si chiude con la quindicesima sconfitta in campionato, la
quinta casalinga con il Catania, Due gare a porte chiuse e due
sconfitte interne. Questo Catania, indebolito a gennaio, che appare un
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insieme di calciatori che non riescono ad esprimersi al meglio, adesso
trema.

Gli effetti devastanti di un gesto scellerato di una masnada dipseudo tifosi: senza l’apporto del pubblico il Giuglianosfrutta gli errori del Catania e vince al Massimino.Nel girone d’andata il Catania di Cristiano Lucarelli vinse a Giuglianoper 1-0 con una rete del bomber Samuel Di Carmine. Quella vittoriarappresentò per i tifosi rossazzurri la gara dell’illusione. Per il Cataniasi trattò della seconda vittoria consecutiva, evento che non si è maipiù ripetuto in questo tormentato campionato, si pensò alla svolta colnuovo tecnico, con l’undicesimo posto in classifica, ma con gli stessi21 punti di Audace Cerignola e Foggia, in vantaggio nei confrontidiretti con i rossazzurri e con la sesta rete dell’attaccante ex Perugia.Il Giugliano, partito male in campionato, sostituito Di Napoli conValerio Bertotto, dopo la sconfitta, si trovava a 19 punti, in lotta perevitare i Play out.Dopo quella gara davvero in pochi hanno immaginato come sarebbefinita: appena 14 punti nelle successive 15 gare, squadra sprofondatanella lotta per evitare i Play out e inevitabile benservito a Lucarelli,capace nella stessa stagione, di un altro clamoroso fallimento dopoquello di Terni. Per quanto riguarda Di Carmine, fermo a quota 7,costretto fra un infortunio e un acciacco alla ricerca della forma fisicamigliore, quasi scomparso dai radar del campionato e riapparsosoltanto nella goleada casalinga contro il Brindisi, che ha costituito ilritorno all’illusione. Da parte sua il Giugliano, in un campionatoequilibrato, che ha visto tante squadre su e giù come in un ascensore,grazie ad alcuni innesti di gennaio azzeccati, come Cargnelutti eBaldè, voluti dal tecnico Bertotto, prima ha abbandonato la lotta perevitare i Play out e poi è riuscito a inserirsi stabilmente nelle posizioniPlay off.Dopo la gara dell’andata, i campani hanno conquistato 30 punti in 18gare e i rossazzurri appena 18!Il Catania, costretto dal comportamento ignobile di una masnada dipseudo tifosi a giocare per la seconda volta in stagione a porte chiuse,
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ha bisogno disperato di punti, non quanto per continuare adalimentare quella che, con moltissime probabilità, diventerebbeun’altra pia illusione, ma per non correre il rischio concreto didisputare i Play out.Michele Zeoli, che da quattro gare ha sostituito Cristiano Lucarelli,sta facendo il possibile per mettere in sesto una barca che sotto laguida del tecnico livornese faceva acqua da tutte le parti e affronta ilGiugliano consapevole dell’importanza della gara, con l’imperativo divincere.Il Giugliano è forte, sta attraversando un ottimo momento di forma evuole vincere. Insomma, bisognava capire che in certi frangenti, senzapubblico e contro una formazione qualitativamente superiore dalpunto di vista del gioco di squadra, anche un pareggio può andarebene, altrimenti si rischia di finire a mani vuote.Il tecnico del Catania schiera una formazione offensiva con Peralta,punto di forza nelle ultime due gare disputate, alle spalle di Cianci eDi Carmine, si tratta di un 4-3-2-1 che vede Furlan in porta, Monaco eCastellini coppia centrale, Bouah e Celli esterni bassi, conquest’ultimo chiamato a riscattare le tante prove grigie e insufficienti.A centrocampo ci sono Zammarini, Quaini e Welbeck. Panchina perRapisarda, Chiricò e Cicerelli. Nel Giugliano ci sono due squalificati,titolare il catanese Di Dio, in panchina l’ex Aniello Boccia, ma sonoda tenere d’occhio il centrale Cargnelutti, abile nei lanci e nelle sortiteoffensive e i due attaccanti Salvemini e Ciuferri.Catania in vantaggio dopo appena due minuti: perfetto cross dallasinistra di Zammarini e perentorio colpo di testa di Cianci che non dàscampo al portiere ospite Russo. Il Giugliano risponde subito e all’8’sfiora la rete con un tiro dalla distanza di Romano, deviato da undifensore rossazzurro. Il Catania non insiste e si abbassa troppo e al19’ rischia seriamente di subire la rete del pareggio: strepitoso lancioda centrocampo di Cargnelutti per Salvemini, il centravanti stoppa ilpallone e calcia ad incrociare, super prodezza di Furlan che riesce adeviare il pallone sul palo. Il Catania trema ma tiene e replica al 27’
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con Samuel Di Carmine e poi al 37’ con Cianci che costringe Russo arespingere in angolo. Sale in cattedra Peralta che batte il calciod’angolo in maniera geniale, Monaco non ci arriva per un soffio.Replica Peralta al 42’. per la testa di Bouah che non centra lospecchio della porta. Si va al riposo col Catania in vantaggio.Nella ripresa le due squadre si presentano con gli stessi schieramentidi partenza e dopo tre minuti, a parti invertite, avviene ciò che si eraverificato nel primo tempo: lancio da centrocampo per Salvemini,papera di Quaini che lo lascia sfilare in area senza intervenire, toccodi punta del centravanti e pasticcio di Furlan che interviene in modogoffo. Il Catania avverte il colpo. Al 61’ Zeoli peggiora la situazionesostituendo Peralta, il migliore del Catania fino a quel momento, conCicerelli e Di Carmine con Costantino.Il Giugliano insiste e al 69’ si porta in vantaggio con Ciuferri che ditesta appoggia in rete un cross proveniente dalla sinistra.Il Catania rimedia subito e al 72’ Bouah trasforma in gol un calciod’angolo battuto in maniera repentina da Cicerelli.Al 75’ altra incomprensibile sostituzione con Zeoli che fa uscireCianci e manda in campo Chiarella.Al 79’ il portiere ospite Russo è costretto a lasciare il posto a Baldi eil nuovo entrato all’81’compie un grande intervento sventando un tiropotente di Welbeck. A questo punto bisognava controllare la gara,accontentarsi del pareggio e lottare col coltello fra i denti su ognipallone. Niente di tutto questo.All’89’ nuovo vantaggio del Giugliano: cross di testa di Giorgione,spizzica di testa Salvemini, altra incertezza di Furlan e pallone in rete.Protesta Cicerelli e viene espulso per un doppio giallo. Nei sei minutidi recupero il Giugliano spreca la quarta rete ma Ciuferri, tutto solodavanti a Furlan, anziché tirare serve De Sena che viene anticipato daQuaini. Si chiude con la quindicesima sconfitta in campionato, laquinta casalinga con il Catania, Due gare a porte chiuse e duesconfitte interne. Questo Catania, indebolito a gennaio, che appare un
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insieme di calciatori che non riescono ad esprimersi al meglio, adessotrema.