Ma chi l’avrebbe mai detto che a tre giornate dalla fine del
campionato il Messina avrebbe avuto in classifica cinque punti in più
del Catania?
Chi avrebbe mai pensato alla vigilia del torneo che questo derby si
sarebbe giocato col Catania con l’acqua alla gola e obbligato a
vincere per non finire nei Play out e i cugini peloritani ancora in corsa
per gli spareggi promozione?
Il calcio è imprevedibile e tante volte ci regala delle sorprese,
soprattutto quando si tratta di campionati differenti dalla nostra serie
A in quanto regna un equilibrio esasperato e tutte possono vincere
contro tutte, basta attraversare un buon momento di forma e azzeccare
la gara giusta. Il Brindisi, aritmeticamente retrocesso, nelle ultime tre
gare ha ottenuto tre vittorie di fila, facendo saltare i piani di Crotone,
Latina e Sorrento, tre squadre in lotta per i Play off e, in maniera
indiretta, delle squadre che saranno le loro avversarie in questo
arroventato finale di campionato.
Nessuno di noi ha la sfera di cristallo e tutte le previsioni fatte sono
state smentite dallo sconcertante andamento della squadra
rossazzurra, capace di conquistare la Coppa Italia di serie C e mettere
a serio rischio la sua partecipazione ai Play off con tre sconfitte
consecutive e far materializzare lo spettro dei Play out.
La storia del calcio è piena di formazioni in preda a un blocco
psicologico, incapaci di reagire, basti pensare al Catania della
stagione 1976-77, che con appena tre pareggi casalinghi nelle ultime
otto gare fu scavalcato nel finale di stagione da ben sei squadre,
retrocedendo in serie C par appena un punto!
Ebbene, il Messina arriva al Massimino non ancora salvo e ancora con
speranze di Play off, ma a complicare tutto per i ragazzi di Modica è
arrivata la doccia gelata della sconfitta interna del Potenza contro il
Foggia e con i lucani, all’improvviso bisognosi di punti, che saranno
ospiti del Messina la prossima gara e con un “terribile” Monopoli-
Messina in programma nell’ultima gara di campionato, il Messina non
può perdere, visto che per la salvezza sicura, saranno necessari 45
punti. Certo dipenderà da alcuni risultati, ma ci si chiede se, a tre gare
dalla fine del campionato, con centinaia di ipotesi ancora possibili,
con squadre in lotta per il secondo posto, per la griglia Play off e per
evitare i Play out come mai la Lega continui a non imporre la
contemporaneità delle gare.
Se il Messina a quota 44 non può perdere il Catania con i suoi miseri
39 punti deve necessariamente vincere e le due cose non possono
coincidere! Una mancata vittoria contro i peloritani finirebbe per
aumentare la paura, e le possibilità, di finire nei Play out. Una
malaugurata sconfitta obbligherebbe il Catania a vincere le ultime due
gare, nella speranza di arrivare a quota 45 e non finire in un’eventuale
classifica avulsa, dove il Catania, clamorosamente, non è in vantaggio
con nessuna squadra, se non per differenza reti.
Queste le premesse della vigilia, con i tifosi rossazzurri, pronti a
spingere la squadra del cuore, come hanno sempre fatto. I tifosi, non
certo gli pseudo tifosi, che hanno, almeno in parte, sulla coscienza la
situazione paradossale nella quale si è cacciata la squadra.
Zeoli oggi ha presentato un 3-5-2 con il rientrante in porta Furlan, poi
Castellini, Monaco, Kontek, nella linea difensiva, Bouah, Quaini, a
centrocampo con Peralta, Welbeck Cicerelli e la coppia avanzata
composta da Cianci e Di Carmine.
La gara si è trasformata subito in una battaglia sportiva col Catania
determinato a conquistare i tre punti. Rossazzurri vicinissimi alla rete
al 10’ quando un assist di Peralta per Di Carmine ha trovato pronto
alla girata l’ex Perugia, ma l’anziano e sempre valido Fumagalli ha
respinto con i piedi. Al 21’ l’episodio che ha deciso la gara quando un
pallone in area peloritana ha sbattuto sull’avambraccio di
Dumbravanu. L’arbitro Delrio di Reggio Emilia non ha avuto dubbi e
ha indicato il dischetto. Dopo quattro minuti di vibranti proteste da
parte dei giocatori del Messina, Di Carmine ha spiazzato Fumagalli
portando in vantaggio il Catania. Gli ospiti hanno avuto una reazione
rabbiosa e nella stessa insistita azione sono andati a un passo dal
pareggio, ma Bouah, per due volte e Castellini, hanno impedito che il
pallone varcasse la linea.
La gara ha continuato ad essere poco spettacolare ma con le due
squadre che hanno lottato in maniera accanita. Nella ripresa il Catania
ha colpito un clamoroso palo di testa con Cianci a Fumagalli battuto,
ma è stato costretto a stringere i denti e a soffrire fino all’ultimo
secondo. Infatti, a pochi secondi dalla fine dei sette minuti di recupero
una girata di Signorile, forse toccata da Furlan, ha scheggiato la
traversa.
Serviva la vittoria e la vittoria è arrivata, adesso, con la sconfitta
interna del Monopoli contro il Taranto lo spettro dei Play out sembra
svanito, ma si deve continuare a lottare perché la Turris ha vinto a
Latina ed è rimasta a due punti. La prossima gara ci sarà in
programma Turris- Monterosi Tuscia, se i corallini dovessero vincere
il Monterosi, resterebbe almeno a 11 punti di distanza.
Insomma al Catania per evitare i Play out potrebbe bastare solo un
punto e questo potrebbe già arrivare nella prossima gara esterna di domenica
contro il Sorrento.