Se ne va, la capolista se ne va. Il Catania vince ancora e si sbarazza del Crotone senza molti patemi.
Filosofo, matematico, scienziato e legislatore, Pitagora nacque
nell’isola greca di Samo, ma, poco prima dei cinquant’anni, si trasferì
nella colonia greca di Crotone dove fondò la sua famosa scuola.
La sua fama crebbe altissima, tanto che gli abitanti di Crotone
cominciarono a essere chiamati i “pitagorici”.
Fra i punti certi della sua dottrina filosofica vi è la concezione che
tutta la vita ruoti attorno alla concetto di numero. Il n.1 rappresenta il
principio primo di tutte le cose, quello che nelle religioni monoteiste
viene indicato come Dio, il n.2 indica l’opinione.
Seguaci di Pitagora o meno, è innegabile la straordinaria importanza
dei numeri che, per quanto possano essere freddi, non sono opinabili.
Il Catania, che occupava in classifica il primo posto da solo, già prima
di questa gara, ha confermato che i numeri contano eccome!
Nessuna rete incassata nelle 9 gare casalinghe, record assoluto per
tutti i campionati europei, la squadra di Toscano aveva il compito di
continuare a vincere per avvicinarsi a quel sogno chiamato serie B.
Ospite al Massimino il Crotone, proprio la squadra della città resa
famosa dal fondatore della teoria dei numeri.
Il valore stimato del Crotone, di gran lunga superiore rispetto alla
posizione occupata in classifica, e la nutrita lista degli indisponibili
aveva creato qualche apprensione, il campo ha dimostrato che il
Catania non è in testa per caso.
I rossazzurri stanno attraversando un momento favorevole, soprattutto
dal punto di vista della convinzione e del gioco di squadra.
Toscano a inizio campionato aveva dichiarato che in rosa non ci sono
titolari e riserve, ma sono tutti titolari. Sono le solite parole che
utilizzano tutti gli allenatori per non far perdere le giuste motivazioni
ai calciatori, poi non è così.
Toscano ha dovuto fare di necessità virtù, la squalifica con relativo
infortunio di Ierardi l’ha costretto a schierare titolare Allegretto,
ebbene Allegretto nelle gare che ha sostituito il compagno di reparto è
stato fra i migliori. Oggi, per squalifica era assente Di Tacchio, perno
del centrocampo rossazzurro, Quaini che lo ha sostituito ha disputato
un signor incontro. Insomma, il Crotone non ha creato problemi a
Forte e compagni. Inizio della gara equilibrato, ma con i pitagorici
che sono apparsi molto lenti rispetto al Catania e che sono rimasti in
partita meno di un quarto d’ora. Emilio Longo, tecnico molto stimato
per i risultati ottenuti a Picerno, ha avuto appena il tempo di osservare
il funzionamento della sua tattica che i suoi piani sono saltati.
Gli ospiti si sono affacciati nell’aerea catanese, ma, dopo due calci
d’angolo sciupati, al 14’ il Catania ha sfruttato meglio il suo tiro dalla
bandierina ed è andato in vantaggio: calcia Jimenez, prepotente stacco
di testa di Lunetta, Merelli compie una prodezza e respinge a terra
con la mano destra, ma nulla può sul tap-in ravvicinato di Corbari.
Il Crotone rimane stordito e riesce a produrre solo un pericoloso tiro
di Maggio sventato in due tempi da Dini. Poi, la differenza la fa la
solita granitica retroguardia rossazzurra che non lascia palloni
giocabili agli avanti calabresi. Di rimessa il Catania spreca due grosse
occasioni per raddoppiare, prima con D’Ausilio, quindi con Quaini.
Sembra un film già visto, ma, a differenza della gara di Picerno, nella
ripresa i rossazzurri chiudono quasi subito la gara. Corre il 51’
quando D’Ausilio lancia Lunetta, il capocannoniere del Catania
scappa via entra in area e batte con un preciso diagonale Merelli. La
rete viene convalidata dopo una lunga revisione video.
Crotone in ginocchio e incapace di reagire. Al 68’ Caturano prende il
posto del titolare Forte, che esce applauditissimo.
Al 71’ Dini sbaglia l’uscita ma Ricci, da buona posizione, lo grazia e
non viola l’imbattibilità casalinga della rossazzurra.
Nel finale gli uomini di Toscano stringono i denti e combattono.
Al minuto 88 Quaini, per un intervento su Perlingieri, viene
sanzionato col rosso diretto, ma viene salvato dalla revisione chiesta
dalla panchina del Catania e dalla sportività del calciatore del Crotone
che non fa scenate. L’arbitro Roberto Lovison di Padova, esaminata
meglio la dinamica dell’azione, ammette di aver sbagliato e commuta
il rosso in giallo.
Finisce fra il tripudio dei tifosi, ma nella prossima gara il Catania sarà
impegnato a Potenza, contro una squadra che in casa ha conquistato
18 punti su 24. Bisogna stare molto attenti e bisogna insistere e lottare
pallone su pallone.
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