Con la CircumEtnea , con il treno delle ferrovie dello Stato e con la Metropolitana ed il Trekking, ho effettuato l’intero periplo del Vulcano. Un suggestivo itinerario intorno alle pendici dell’Etna nel vivo di una terra ricca di sorprendenti contrasti di natura e tradizioni, arte e cultura. Insolita foto/escursione da effettuare attraverso i finestrini della circumEtnea, sconosciuto a molti, che resiste alle modernità dei trasporti, ma dai quali si possono ancora ammirare le meravigliose bellezze della natura del paesaggio etneo, contornate dai monti Nebrodi e Peloritani che fanno da sfondo alle fertili valli dove scorrono il Simeto e l’Alcantara. Dalla stazione di Gurrida escursione a piedi verso al Lago Gurrida. Il Lago Gurrida è inserito nell’itinerario di un sentiero natura realizzato dall’Ente Parco dell’Etna, che ha inizio da un ponte in legno che attraversa un vigneto sommerso nei mesi invernali; unica distesa d’acqua nell’area montana etnea, il lago presenta una grossa ricchezza faunistica, si possono osservare aironi, anatre ed altri uccelli acquatici. L’area destinata alla coltivazione della vite costituisce un’autentica realtà per le sue caratteristiche peculari. Infatti rappresenta l’unico esempio di vigneto che per buona parte del periodo invernale risulta “completamente sommerso” dalle acque di esondazione del fiume Flascio. Le centenari viti che ivi vegetano in filari contro spalliera si sono perfettamente adattate a vivere sotto una coltre di acqua che, nei periodi di massima portata, può raggiungere e superare anche i tre metri. Le oltre 50.000 viti, franche di piede, sono esclusivamente di vitigno “Alicante”, di origine spagnola che, introdotte da un enologo della Ducea di Nelson alla fine dell’800 continuano a produrre delle nobili uve che vinificate opportunamente, danno un ottimo vino “Rubino” Da Gurrida a Randazzo a piedi km 5. Randazzo visita al museo Vagliasindi. Museo dei Pupi siciliani Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto. I versi del canto primo dell’Orlando Furioso ci conducono verso il bel Castello Svevo di Randazzo che dal 1986 ospita una interessante collezione di Pupi siciliani, acquistata dal Comune grazie al contributo della Regione Siciliana ed inserita in una sezione del Museo Archeologico. I pupi fanno parte di un”mestiere” del “puparo” messinese Cavaliere Nini Calabrese, che è stato uno dei più importanti operanti degli inizi del ‘900. I pezzi ospitati in questo Museo di particolare interesse etno-antropologico,tutti vestiti,come vuole la migliore tradizione, in abiti guerreschi, rappresentano il ciclo famoso della “chanson de geste” dei francesi. Le armature sono state ricostruite intorno agli anni 1912-1925, da Emilio Musumeci, valente costruttore di armature di Riposo, allievo del famoso costruttore Puddu Maglia. I personaggi sono quelli più famosi che da sempre appassionano grandi e piccoli: Orlando, Rinaldo, Morgante, Goffredo di Buglione, Bradamante, Gano di Magonza, Ferraù di Spagna, guidone Selvaggio e tanti altri. Un culto tradizionale della bella e “colorita” terra di Sicilia.