Tino La Vecchia

Sette-otto-sette: i numeri per la salvezza

Il calcio non è una scienza esatta e capita sovente che i pronostici della vigilia siano puntualmente smentiti dal campo, pertanto ogni partita, si sa, fa storia a sé. Fare tabelle di marcia dopo soli sedici giornate di campionato potrebbe sembrare una cosa priva di senso logico, ma la paradossale situazione di classifica in cui si è cacciato il nostro caro Catania richiede da parte di tutti, tifosi compresi, una chiara presa di coscienza e un impegno vigoroso e costante perché non si può sciupare un bene prezioso come la serie A.

Proprio perché il calcio non è una scienza esatta non si può stabilire quanti punti saranno necessari per rimanere in serie A, mi viene incontro la statistica e, lasciatemelo dire, una certa esperienza accumulata in oltre mezzo secolo. In base a ciò sono pronto a scommettere che 39 punti saranno più che necessari per garantirsi la permanenza in serie A.

Il Catania di punti in classifica ne ha appena 10 in sedici giornate e ne servirebbero ancora ben 29 nelle 22 partite che restano, come dire 7 vittorie 8 pareggi e 7 sconfitte.

Certo potrei anche sbagliarmi, ma se si esclude il campionato di calcio 2004-2005, taroccato da «Moggiopoli», che vide con ben 42 punti l’assurda e immeritata retrocessione del Bologna di Carletto Mazzone con 39 punti ci si salva quasi sempre.

L’anno scorso, ad esempio, il Genoa, quart’ultimo, arrivò a 38, e due anni fa allo stesso Genoa, sempre quart’ultimo, di punti ne sarebbero bastati soltanto 37 per precedere il retrocesso Lecce.

Visto l’andamento dell’attuale campionato sono pronto a giurarci che basteranno 39 punti per salvarsi. Già, ma il problema è come farli?              Il Catania con questo organico non può e non deve retrocedere, ma non si può più scherzare con il fuoco ed è necessario far punti da subito.

Alla fine del torneo mancano 22 gare, i rossazzurri ne disputeranno 11 al Massimino, dove vincere non è facile per nessuno, e 11 fuori casa, dove fin adesso non hanno raccolto nessun punto.

Nei principali tornei europei soltanto l’Hannover (Germania) ha perso tutte le gare esterne disputate (sette sconfitte), ma con 18 punti nelle 9 gare casalinghe ha ben sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Il Catania non ha ancora fatto punti fuori casa, ma il rendimento interno è superiore a quello di Bologna, Livorno, Sassuolo e Chievo che rimangono le principali candidate alla retrocessione.

Prima o poi arriveranno anche i punti fuori casa, lo impone la statistica. Nelle 11 gare casalinghe verranno nell’ordine cronologico al Massimino: Bologna, Fiorentina, Livorno, Lazio, Cagliari, Juventus, Napoli, Torino, Sampdoria, Roma e Atalanta nell’ultima di campionato.

Le gare in questione possono essere divise in due fasce di difficoltà: contro Bologna, Livorno, Lazio,Cagliari,Torino, Sampdoria e Atalanta bisogna fare 5 vittorie e 2 pareggi, non ci sono alternative, contro Fiorentina, Juventus, Napoli e Roma bisogna strappare una necessaria vittoria e 1 pareggio. In totale dai confronti casalinghi è necessario ottenere 6 vittorie e 3 pareggi, con 2 previste sconfitte.

Fuori casa il Catania affronterà nell’ordine: Roma, Atalanta, Inter, Parma, Chievo Verona, Genoa, Sassuolo, Udinese, Milan, Verona e Bologna nell’ultima trasferta. Bisognerà vincere due gare, non importa dove, e strappare altri 4 pareggi, mettendo in conto 5 sconfitte.

Insomma 8 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte per un totale di 29 punti.             Le potenzialità del Catania dicono che è possibile, crederci è un dovere.

Catania, 17 dicembre 2013

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Tino La Vecchia )