Santana beffa il Catania. Il Palermo vince il derby. Tre punti in cinque partite, adesso è crisi vera.
di Tino La Vecchia

Mai ancora mai e poi mai. Il derby non è mai una partita come tutte le altre. Lo è nel senso che come tutte le altre partite mette in palio sempre tre punti. Così disse Zeman prima di un derby fra Roma e Lazio, ma alcuni giornalisti in cerca di scoop alterarono volutamente il senso delle sue parole. Non è una partita come tutte le altre perché per certe tifoserie vale un’intera stagione.
Allora, il derby senza pubblico che derby è?
Risposta, diventa una partita come tutte le altre che mette in palio solo tre punti, anche se rimane ai tifosi la soddisfazione di aver battuto i rivali di sempre, soddisfazione che oggi è spettata ai cugini palermitani.
La storia dei derby fra Catania e Palermo è ricca di episodi e di momenti indelebili, nel bene e nel male per entrambe le tifoserie.
Ma la vita va avanti e bisogna guardare alla realtà del presente cercando di progettare il futuro. La realtà ci dice che al Massimino si affrontano due squadre di serie C, con i padroni di casa al quinto posto e gli ospiti del Palermo al decimo posto. Entrambe nobili decadute, giù, così in fondo il Palermo fino a sprofondare in quarta serie.
Il Catania prigioniero di una categoria che non gli appartiene, come non appartiene al Palermo, e dalla quale non riesce più ad uscire.
Quasi certo il Catania di disputare gli spareggi per la promozione, speranzoso ma ancora non del tutto certo il Palermo. Con quali prospettive non si sa.
Data per scontata la promozione della Ternana di Lucarelli che, nemmeno a farlo di proposito ha scelto il campo del Catanzaro per perdere la sua imbattibilità stagionale frenando l’ascesa al quarto posto del Catania, solo per il girone C rimangono in lizza per la promozione verso i Play off l’Avellino, il Bari, il Catanzaro e il Catania, poi nel girone A una fra Como e Pro Vercelli, quella che non andrà in serie B in maniera diretta, il Lecco e la Pro Patria. Nel girone centrale solo una squadra fra Padova, Perugia, Sudtirol e Modena andrà direttamente in serie B, le altre tre faranno gli spareggi. Senza contare le eventuali sorprese che possono sbucare dal nulla almeno dieci squadre aspirano al salto di categoria attraverso gli spareggi. Tradotto in termini aritmetici c’è solo il 10% di possibilità. Ma il Catania visto nelle ultime 5 gare non sembra avere nemmeno questo 10% delle possibilità che l’aritmetica gli assegna.
Viste le possibilità ridotte è necessario arrivare agli spareggi nel miglior modo possibile e per farlo serve solo vincere. Il Catania non vince da 5 gare nelle quali, Ternana e Bari a parte, ha incontrato squadre modeste ricavando solo 3 pareggi.
Il Catania affronta il Palermo dopo la sconfitta pesante di Terni e tre pareggi consecutivi, il Palermo arriva al derby dopo tre sconfitte nelle ultime 5 gare, entrambe le squadre vogliono vincere.
Per ottenere l’intera posta in palio Raffaele schiera un 3-4-3 Condente in porta, Silvestri, Sales e Giosa centrali, poi Dall’Oglio, Welbeck, Pinto e Calapai, con questi ultimi due sugli esterni e Golfo, Sarao e Russotto in avanti. Schieramento speculare per il Palermo del nuovo tecnico Filippi, con la punta centrale Lorenzo Lucca, giovanissimo torinese classe 2000 che fa davvero paura. Il centravanti si presenta subito con un colpo di testa che finisce alto. La partita si accende con il Catania che appare pericoloso sulle fasce gestite da Calapai e Pinto. Ma è il Palermo ad andare vicinissimo al vantaggio al 22’ con Marconi che si inserisce bene e calcia di sinistro, Confente tocca il pallone e lo manda sulla traversa. Avesse segnato in quel momento tanto di cappello al Palermo, ma la rete dei rosanero è arrivata quando il Catania stava spingendo e avrebbe meritato la vittoria.
Ancora Palermo pericolosissimo al 29’ con Floriano che sbaglia il cross ma la palla prende una traiettoria inconsueta e il pallone viene rinviato prima che oltrepassi la linea. Al 30’ ammonizione per Marconi e Sarao ma l’ammonizione del calciatore del Palermo sarà fatale in quanto al 35’ il difensore compie fallo su Russotto e l’arbitro gli sventola il secondo cartellino giallo che lascia il Palermo in inferiorità numerica. Paradossalmente è l’episodio che determina la vittoria del Palermo ina quanto la partita cambia volto, il Palermo pensa solo a difendersi e il Catania prende in mano il controllo delle operazioni. Si va al riposo sullo 0-0.
Nella ripresa il Catania parte subito forte e dopo appena 16 secondi colpisce subito un palo clamoroso con Russotto che si beve di slancio Palazzi ma non è fortunato.
La vittoria del Catania svanisce in questo episodio.
Ancora Russotto al 50’ che salta Palazzi come vuole ma Pelagotti fa buona guardia. Si capisce che non finirà 0-0, ma al 61’, come un fulmine a ciel sereno, è il Palermo ad andare in vantaggio con una splendida rete di Santana che stoppa di petto e calcia al volo. Per il Catania è come un inaspettato pugno in pieno stomaco. Il Palermo si rintana in area alla difesa dell’inaspettato vantaggio ricorrendo al gioco falloso. Ancora Pelagotti al 64’ compie un’autentica prodezza su Russotto.
Per il Catania è una partita stregata. Raffaele opera tutta una serie di cambi ma la squadra rossazzurra è mentalmente stordita e consente al Palermo di controllare la gara.
In chiusura di gara capita sui piedi di Reginaldo un rigore in movimento, ma l’ex attaccante del Siena, o forse semplicemente ex attaccante e basta, calcia in modo ignobile alto.
Il Palermo si porta a casa tre punti non del tutto meritati, ma ha segnato e il Catania no, quindi nessuna polemica. Si deve prendere atto che la squadra è finita in crisi di risultati e forse anche di gioco.
Ritrovando i risultati, anche con la fortuna avuta oggi dal Palermo, ritornerà anche il gioco, altrimenti anche il quinto posto diventerà a rischio.
Catania , 3 marzo 2021

Tino La Vecchia

per Sport Enjoy Project Magazine

( Fonte foto La Redazione per Sport Enjoy Project Magazine )
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