Vox populi: A metà del guado.
Non sono giorni semplici, per le società di calcio, quelli a ridosso al fine campionato. Nelle serie minori, ma non solo, è un turbolento periodo dove ci si ritrova di fronte a un perentorio, dicotomico, on/off, un dentro o fuori la categoria con l’olezzante fiato sul collo che inizia ad alitare sempre più forte, emanando un cattivo odore di radiazione.
Poi, nella migliore delle ipotesi, a iscrizione avvenuta e saldato i debiti evitando penalità varie, rimane da districare quel ginepraio di contratti in scadenza che si sommano alla risoluzione di quelli in essere relativi a giocatori che in ogni caso desiderano andare via e, giusto per rendere ancora più ingarbugliato il periodo, contestualmente bisogna anche decidere, e in fretta, chi meriterebbe di rimanere in rosa e chi mandare, per non parlare di chi dovrebbe sostituire chi: allenatore in primis.
Una dovuta premessa che, ovviamente, non deve diventare un alibi per nessuno, perché questo conclamato clima d’incertezza, da tanto tempo, non è più un luogo comune e vale per tutti i club, dalle società a rischio fallimento in A e in B a…chi allenerà quest’anno la Juve? per finire, in una sorta di via di mezzo, con i venti punti di penalizzazione inflitti ai cugini rosanero dopo aver sfiorato il salto di categoria.
Certo, se Atene piange Sparta non ha nulla da ridere, e ne sappiamo qualcosa anche alle falde dell’Etna quanto possono essere complicate queste settimane di delicate scelte tecniche e, dopo aver fatto un plauso per le amministrative, quattro stagioni di serie C suggeriscono, per le prime, a dir poco una “maggiore attenzione”.
E se sono giorni difficili per le società di calcio, non lo sono da meno neppure per il cuore pulsante di una squadra: i suoi tifosi, rossazzurri nel nostro caso, che attendono con ansiosa curiosità, accompagnata da tanto scettiscismo (sorto un minuto dopo il fischio finale di quell’inenarrabile incontro di play off che è stato Trapani – Catania) nuovi, si spera, positivi sviluppi in questo guazzabuglio di scelte che nemmeno una tanta attesa conferenza stampa (o solito dejà vu?) è riuscita a dirimere.
Di conseguenza, l’umore e la voglia che si percepisce tra i fedelissimi è ancora quella iniziale del “cancellare tutto” ciò che ci lega al passato anche se, pian piano, torna a riaffiorare, qua e là, lembi di fiducia per qualche giocatore meritevole di dimostrare il suo vero valore e attaccamento a questa gloriosa maglia.
Così si rimarrà ancora qualche altro giorno, o al massimo una, due settimane, in una sorta di limbo dove si decideranno le sorti della squadra dell’Elefante ed è proprio in queste ore che i cuori dei suoi tifosi sono, per il quinto anno consecutivo, nuovamente divisi tra il continuare a crederci o il rinunciare a prescindere in attesa non si sa bene di cosa, rigidamente attestati a un guado che divide la speranza dall’arrendevolezza, il pensare che sia davvero l’anno giusto dal: ma queste promesse non le abbiamo già sentite?
Decidere, lo sappiamo tutti, è una delle cose più difficile nella vita, peggio c’è solo il non decidere nulla, paura di sbagliare lo supera appena di una spanna. Questo vale per tutti: società e tifosi, in maniera paritaria, almeno per questa volta.
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
Catania, 15 giugno 2019
Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )