Rigoli sfrutta al massimo gli errori tattici di Lucarelli e il risultato finale premia il calcio ostruzionistico della Sicula Leonzio.

In tanti si aspettavano una Sicula Leonzio decisa a vender cara la pelle, ma la sconfitta interna del Catania quella proprio no, non se l’aspettava quasi nessuno. Invece è arrivata come un secchio di acqua gelata in pieno inverno, come una violenta frustata in pieno volto e ha lasciato i segni, non sappiamo quanto profondi dal punto di vista psicologico, sicuramente vistosi in classifica.
Prima della sciagurata gara contro la Sicula Leonzio il Catania aveva appena un punto in meno della capolista Lecce ma con una partita in più da giocare e con il congruo vantaggio del confronto diretto vinto per 3-0. Con il Lecce impegnato sul difficile campo del Matera era logico supporre un Catania capolista con una gara in meno disputata. Niente di tutto questo, anzi è successo il finimondo perché il Lecce ha vinto a Matera e il Catania ha perso incredibilmente l’imbattibilità casalinga contro una squadra volenterosa quanto si vuole ma molto modesta.
Purtroppo, dispiace dirlo, la sconfitta è figlia degli incredibili errori tattici commessi da Lucarelli che Pino Rigoli, molto più esperto e smaliziato del tecnico livornese, ha saputo capitalizzare al massimo.
I lentinesi avevano solo un’arma a loro disposizione: quella del gioco ostruzionistico e antisportivo e con la complicità dell’arbitro Viotti di Tivoli sono riusciti a sfruttarla al massimo. Tanto per fare un esempio l’esperto portiere ospite Narciso è riuscito a far passare oltre sei minuti di gioco effettuando i vari rinvii, alla media di circa trenta secondi a rinvio. I calciatori della Sicula Leonzio si sono buttati a terra senza nessun motivo almeno otto volte, l’arbitro ha abboccato e ha fermato il gioco e loro hanno continuato a perdere vistosamente tempo, senza essere puniti, a ogni minima occasione.
Tutto questo non sarebbe successo se Lucarelli non avesse sbagliato in pieno formazione (si badi è una considerazione fatta dopo aver appreso la formazione ufficiale e non a fine partita) lasciando in panchina Russotto e schierando in campo nell’undici titolare un impresentabile Ripa, escludendo Marchese a vantaggio dell’inconcludente Djordjevic e lasciando fuori Caccetta.
Il Catania ha sbagliato l’approccio alla gara che, evidentemente Lucarelli non ha saputo né preparare né leggere ed è partito in maniera frenetica cercando gli sfondamenti centrali come se dovesse fare un solo boccone della Sicula Leonzio.
Rigoli da parte sua ha messo subito in atto un gioco ostruzionistico col chiaro intento di far innervosire i calciatori del Catania e c’è riuscito in pieno.
Così Ripa nella prima mezz’ora non ha beccato un pallone ed è stato anticipato puntualmente dei difensori avversari, di converso l’attaccante lentinese Arcidiacono, con la sua vivacità, ha creato qualche problema alla retroguardia etnea.
Infatti, mentre il Catania non è riuscito a creare pericoli al 13’ c’è voluta tutta la bravura di Pisseri per negare la rete ad Arcidiacono su conclusione ravvicinata.
Il pericolo corso non ha scosso Lucarelli, il gioco del Catania ha continuato a latitare, gli ospiti hanno continuato a buttarsi a terra, a perdere tempo e al 33’ sono andati addirittura in vantaggio con Squillace bravo ad approfittare di un’incertezza dei centrali etnei e a indovinare un diagonale perfetto su lungo lancio del solito Arcidiacono. A questo punto Lucarelli ha capito d’aver sbagliato formazione e ha fatto scaldare Russotto mandandolo poi in campo al 38’ del primo tempo, ma anziché schierarlo al posto dell’evanescente Ripa e allargare il gioco, ha sbagliato ancora facendo uscire Djordjevic (che era già ammonito) e costringendo Russotto a giocare indietro.
Comunque al 44’ il Catania ha avuto l’occasione per cambiare il volto alla partita (che se sfruttata probabilmente avrebbe vinto) ma Ripa a pochi metri dalla porta, tutto solo, è riuscito a non segnare colpendo clamorosamente la traversa! Un errore che solitamente si compie nelle gare fra scapoli e ammogliati a dimostrazione che attualmente l’attaccante ex Juve Stabia è lontano da una forma accettabile (ma Lucarelli non lo sapeva?).
Nella ripresa la Leonzio, fra perdite di tempo e palloni allontanati, fra falli antisportivi e comportamenti da anti calcio, riusciva al 51’ ad avere l’occasione per il raddoppio ancora con Arcidiacono. Al 56’ l’attaccante di Rigoli usciva dal campo e faceva posto a Bollino. Al 60’ Lucarelli effettuava tre sostituzioni e mandava in campo Di Grazia, Ze Turbo e Marchese al posto di Mazzarani, Ripa e Tedeschi e sbagliava ancor di più perché Ze Turbo è un contropiedista e il Catania stava perdendo e non vincendo e Ripa a quel punto, anche al 20% sarebbe stato più utile, e togliendo dal campo Tedeschi sguarniva la difesa.
Il Catania si buttava in avanti in maniera frenetica e sconclusionata esponendosi senza motivo alle ripartenze della Sicula Leonzio che, pur rintanata indietro a perdere tempo al 66’ trovava la giocata giusta: Bogdan perdeva palla a centrocampo, Aya si trovava in avanti in cerca d’avventure e Gammone s’involava tutto solo e tirava in porta, la prodezza di Pisseri era vanificata da Bollino che raccoglieva la respinta e insaccava per l’incredibile 0-2. Il Catania accusava il colpo e Lucarelli al 76’ completava l’opera sbagliando ancora la quinta sostituzione mandando in campo Bucolo al posto di Biagianti mentre la vivacità di Manneh avrebbe potuto dare una svolta all’incontro.
All’82’ il Catania accorciava le distanze con un colpo di testa di Bogdan su angolo battuto da Di Grazia. Ci sarebbe stato tutto il tempo almeno per pareggiare. Invece negli otto minuti finali più i sei minuti di recupero i giocatori della Sicula Leonzio non facevano più giocare il Catania: a terra senza nessun motivo un giocatore lentinese, Narciso buttava la palla in fallo laterale, due minuti per i soccorsi e il Catania era costretto a restituire per sportività (che la Sicula Leonzio non avrebbe meritato) il pallone e così via. Il recupero quasi non si giocava perché al primo minuto Ze Turbo cadeva in aerea di rigore, l’arbitro non interveniva e Bucolo, in maniera scriteriata colpiva con un pugno un avversario e veniva, giustamente espulso.
Il giocatore lentinese cadeva come un morto e non si rialzava più, qualcuno pensava all’arrivo dell’autoambulanza. Dopo cinque minuti l’arbitro faceva riprendere il gioco ma recuperava solo un minuto del tempo perso e poi fischiava la fine.
Rigoli rideva per aver messo nel sacco Lucarelli, i tifosi del Catania tristi perché consapevoli che in questo torneo, per arrivare al primo posto, non sono consentiti più di cinque passi falsi e il Catania, dopo il pari casalingo con il Fondi, la sconfitta di Caserta e quest’incredibile sconfitta interna ne ha già compiuti tre in appena nove gare. Adesso il Catania è costretto a vincere a Reggio Calabria per non far scappare via il Lecce… e a pensare che prima della gara con la Sicula Leonzio il primo posto sembrava cosa fatta!

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Catania, 22 ottobre 201
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Francesco La Rosa per Sport Enjoy Project Magazine