Se continua così il calcio rischia seriamente di perdere ulteriormente credibilità e spettatori.

Già di per sé lo spettacolo offerto in Italia è scadente e gli stadi sono mezzi vuoti, se ci mettiamo anche i risultati “pilotati” siamo veramente a posto. Quello che è successo nell’incontro di Coppa Italia fra Roma ed Empoli fa davvero male a chi crede nei valori dello sport.

Per il gioco espresso sul campo la Roma avrebbe meritato di vincere, siamo d’accordo. Forse ai calci di rigori avrebbe vinto lo stesso e si sarebbe qualificata, o forse no, e chi lo può sapere?

Certo che l’arbitro dell’incontro, il signor Marco Di Bello di Brindisi, giovane desideroso di far carriera, non volendo correre il rischio di una qualificazione dell’Empoli, a causa di una sua presunta decisione sbagliata (che invece sarebbe stata correttissima) a pochi minuti dal termine del secondo tempo supplementare, quando ormai si profilavano i tiri dal dischetto, si è letteralmente inventato un calcio di rigore a favore della Roma e il brillante Empoli è stato preso in giro ed eliminato.

Probabilmente lo stesso Di Bello era consapevole che al 95% l’intervento sul pallone del difensore dell’Empoli non era assolutamente da calcio di rigore, ma è bastato quel 5% di dubbio, abbinato al terrore di poter fare uno sgarbo a una società potente, per fargli commettere un clamoroso errore.

Tutti coloro che hanno seguito l’incontro, tifosi della Roma compresi, sono rimasti sdegnati di fronte a una simile decisione.

Se i tifosi giallorossi hanno fischiato sonoramente la loro squadra, che sta lottando per lo scudetto ed è pur sempre seconda in classifica in serie A, figuriamoci cosa faranno i tifosi del Catania, ammesso che si presentino numerosi al Massimino, se venerdì sera il Catania, che è al penultimo posto in serie B, non dovesse battere la Pro Vercelli.

Sulla carta quella del Catania sembrerebbe un’impresa non proibitiva, in realtà tornare alla vittoria, dopo soli due punti in sette gare, non sarà facile.

Per fortuna dei rossazzurri la Pro Vercelli fuori dalle mura amiche non è un fulmine di guerra, peggio dei piemontesi hanno fatto solo il Varese, con 4 pareggi e 7 sconfitte e il Trapani con 6 punti, frutto di una vittoria, 3 pareggi e 7 sconfitte, ovviamente Catania a parte che con soli 2 pareggi e 9 sconfitte, fuori casa, è la barzelletta della serie B.

Il Catania ha subito a Lanciano l’undicesima sconfitta stagionale, ovvero metà degli incontri disputati, e in classifica si trova a 4 punti dalla quint’ultima, quindi ad un  passo dalla retrocessione in Lega Prof.

La situazione è talmente brutta che soltanto due vittorie consecutive nel doppio turno casalingo, che vede i rossazzurri opposti alla Pro Vercelli e al Perugia, potrebbero dare al Catania la possibilità di uscir fuori dagli ultimi cinque posti. Con 4 punti, una vittorie e un pareggio, non ci sarebbe niente da fare, la squadra resterebbe, dopo le due gare, fra le ultime cinque.

Ma il Catania sarà capace di tanto?

Adesso sono arrivati diversi nuovi calciatori come il centrocampista Manuel Coppola (trentatré anni a maggio), i difensori Nicola Belmonte e Raffaele Schiavi, il centrocampista Daniele Sciaudone e come l’attaccante Riccardo Maniero , e forse qualcun altro arriverà ancora.

Si tratta di calciatori, tutti italiani, di buon livello per la categoria ed abbastanza esperti a tal punto che è lecito aspettarsi da loro un contributo notevole per poter ottenere i punti necessari per rimanere in serie B.

Per intanto a Lanciano è andata malissimo, soprattutto per il nuovo tecnico Marcolin che ha sbagliato troppe cose per poter essere giustificato. Diciamo che anche per lui si è trattata di una giornata storta, nella speranza che sia l’ultima.

Al Massimino arriverà quella Pro Vercelli, snobbata da tanti, che mirava ad una salvezza tranquilla ed è in linea con i programmi dal momento che ha ben 8 punti di vantaggio sulla quint’ultima.

Il Catania, al cospetto della Pro Vercelli, dovrebbe arrossire dalla vergogna perché ha in classifica 10 punti in meno ed è a 4 punti dal diciassettesimo posto, l’ultimo che garantisce la permanenza in serie B senza passare dai play out.

In questo momento per il Catania, pur rinnovato, battere una squadra mediocre, ma compatta e ben equilibrata come la Pro Vercelli appare un’impresa assai difficile, tuttavia non bisogna crederci e non disperare.

Cosa vogliamo farci, prendiamola in allegria. In fondo l’imprevedibilità costituisce nel calcio qualcosa di bello… che, per fortuna, non è l’arbitro.

Catania, 21 gennaio 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini pescarasport24.it )