“RAPINA” IN VIA WAGNER
Il pareggio non gratifica l’Atletico che ha dominato sin dall’inizio gara

L’N.B.I a Pozzallo, il fiato dello Scordia sul collo e la capolista Harbour Augusta in arrivo: l’Atletico affronta tutto questo in un match importantissimo ai fini della classifica e non solo. Le attese, come le pretese, sono pesanti e il bottino pieno è un obbligo per riconquistare la seconda piazza. I nostri giocano una partita ottima, operando con pazienza e creando tanto. D’altronde c’è poco da fare se la prima in classifica si chiude ermeticamente per sessanta minuti e con l’unico tiro davvero pericoloso della gara, di Marchese, ruba un pareggio immeritato.
La compagine di Previti anche oggi non è completa, e dopo il tanto sperato recupero di Mangano, arriva la pesante tegola dell’infortunio di Bosco, assente per un fastidio al ginocchio. Il mister si affida a Mangano, Arena, Sanfilippo, Lombardo e Caruso. Il primo tempo è avido di occasioni, ma i padroni di casa schiacciano l’avversario nella propria metà campo, senza far loro toccare il pallone. Spingendo, l’Atletico trova qualche spazio, e Arena mette in mezzo un forte cross non trattenuto da Princiotto, che comunque in due tempi anticipa Sanfilippo. Poi ci provano Leo, il cui destro termina alto di poco, e Catania, su cui Princiotto para molto bene.
Nella ripresa il discorso non cambia e gli ospiti rientrano in campo più chiusi di prima. Lombardo fa da sponda per Caruso, ma il destro velenoso viene respinto con il piede dall’estremo difensore avversario. L’Harbour è pericoloso solo con una punizione, calciata magistralmente da Marchese poco prima della linea di metà campo: il siluro però deve fare i conti con “il ragno nero” Mangano, il quale dice di no e devia in corner. Due minuti dopo arriva la beffa, sempre con Marchese, che defilato spara un sinistro imprendibile e porta i suoi virtualmente in C1.
L’Atletico spinge tantissimo e si apre ai contropiedi. Su uno di questi, Vasta entra in area e salta Mangano, il quale con un fantastico colpo di reni torna in posizione e intercetta il cross. Dall’altra parte è pericoloso Sanfilippo, che pizzica la traversa con un destro a incrociare. Tuttavia, l’occasione più clamorosa si presenta, incredibilmente, su una ripartenza: Caruso serve un cioccolatino ad Arena sul secondo palo, e quest’ultimo lo spedisce scandalosamente sulle braccia di Princiotto. Harbour anche fortunatissimo, in quanto sul sinistro successivo ancora di Arena vi sia una deviazione che manda il pallone sui piedi del proprio portiere già lanciato dall’altra parte. A cinque minuti dalla fine, sfruttando un errato fallo laterale avversario, Reina serve Caruso, che viene steso in area. Il direttore di gara concede un penalty sacrosanto, calciato proprio da Caruso stesso, e i punteggio torna in parità. Il forcing finale si rivela inutile, e al triplice fischio gli ospiti festeggiano una clamorosa ed incredibile impresa, visto che sabato prossimo, in caso di vittoria, potranno festeggiare la promozione tra le mura amiche. Per quanto riguarda l’Atletico, si può e si deve ripartire da questa bella gara, giocata con testa e pazienza. È chiaramente un peccato che nella migliore gara dell’anno la dea bendata abbia voltato le spalle ad una squadra che ha meritato molto di più. Ora, mercoledì, a Santa Croce Camerina, c’è il ritorno dei quarti di coppa Italia, dove i nostri si giocheranno tutto.

ALESSIO PATTI