Il Catania continua a deludere i suoi tifosi. Dopo l’esonero di
Tabbiani alla guida di Cristiano Lucarelli si sono registrate le prime
due vittorie consecutive, di forza e di volontà quella casalinga contro
la Turris, maturata a recupero già scaduto, e quella autorevole di
Giugliano, poi il buio. Appena dieci punti nelle successive dieci gare
con due abbaglianti lampi, la vittoria per 4-0 a Benevento e il 4-0
casalingo contro il Brindisi, a intervallare tanti bocconi amari.
Adesso la situazione si è fatta davvero pesante: il Catania non vince
da quattro turni, durante i quali ha conquistato solo tre pareggi.
Il tecnico dei rossazzurri ha dichiarato che la squadra a maggio e a
giugno volerà, forse dimenticando che il campionato si chiuderà il 28
aprile o forse con la mente proiettata ai Play off promozione che,
comunque, non finiranno a giugno.
Per adesso il Catania non vola ma arranca, Lucarelli ha tirato fuori la
dodicesima formazione differente in dodici gare di campionato alla
guida del Catania, alla ricerca della formula magica.
Ebbene, dopo la brutta gara di Foggia e la brutta prestazione di
Picerno, un altro primo tempo scialbo, durante il quale il portiere
campano è stato chiamato in causa solo per una prevedibile punizione
di Chirico e un tiro telefonato di Welbeck, poi il buio pesto.
Nella ripresa qualcosa è mutata: l’esordiente Sturaro, con la fascia di
capitano, come se avesse avuto una lunghissima milizia con la maglia
del Catania, a corto di preparazione e fuori forma, si era fatto
ammonire dopo pochi minuti del primo tempo. A inizio ripresa ci si
aspettava la sostituzione di un giocatore fuori condizione e ammonito,
invece Lucarelli lo teneva in campo. Dopo tre minuti della ripresa
ill mediocre arbitro Gabriele Scatena di Avezzano, gli mostrava il secondo giallo per un fallo di gioco non
particolarmente cattivo.
Paradossalmente, rimasto in inferiorità numerica il Catania giocava
molto meglio. Non si trattava di una strana coincidenza o di un
miracolo, semplicemente di una conseguenza logica.
La Casertana che in dodici gare esterne ne aveva persa solo una,
ottenendo sei vittorie e cinque pareggi, fiutava il colpaccio e si
sbilanciava in avanti. La partita si apriva e il Catania, in contropiede,
aveva tre grosse occasioni per conquistare la vittoria.
In verità, ancor prima dell’espulsione di Sturaro, al 47’ il Catania
aveva avuto una palla-gol con Chiricò, ma il tiro a giro dell’attaccante
etneo si era perso fuori di poco. Nulla a che vedere con l’occasione
del 64’ quando Kontek, lanciava in profondità Cicerelli che tutto solo
davanti al portiere ospite Venuti gli calciava addosso. Un minuto
dopo Cicerelli veniva imitato da Di Carmine che da posizione centrale
calciava addosso a Venturi. Casuale all’82’ la ghiotta occasione
capitata al nuovo entrato Costantino, liberato da uno svarione di
Nicoletti, l’ex Monterosi calciava bene e angolato ma Venturi salvava
con un intervento strepitoso.
La Casertana, in superiorità numerica ha rischiato di scoprirsi ma ha
costruito le sue buone occasioni, meno clamorose rispetto a quelle del
Catania che si è dimostrato ben solido in difesa con Kontek, Curado e
Bouah. Per quanto riguarda il portiere Albertoni mancava poco che
l’arbitro lo ammonisse per perdita di tempo! Troppo lento nel far
iniziare l’azione, tanto da suscitare le lamentele del pubblico amico.
Purtroppo, insufficiente la prova del centrocampo, dove il solo
Welbeck è apparso dinamico e in palla. Insufficiente anche la prova
degli attaccanti.
Si spiega così l’ennesima delusione. La classifica si è fatta davvero
brutta ei tifosi rossazzurri sono stati costretti a ingoiare un ulteriore
boccone amaro: il Messina, guidato da Giacomo Modica, ha vinto ad
Avellino e ha operato in classifica un clamoroso sorpasso nei
confronti del Catania!