Prezioso punto casalingo per il Catania… che mantiene distante la zona Play out, ma la media di Lucarelli è davvero disastrosa!
di Tino La Vecchia
Mettiamoci pure tutte le attenuanti di questo mondo, tutte le giustificazioni legate ai problemi societari, consideriamo anche la confusione odierna, ma a leggere le cifre non si può ignorare che con Cristiano Lucarelli in panchina il Catania ha fatto peggio rispetto alla gestione precedente. Con le cifre non si può imbrogliare, sono quelle e basta. Con Camplone in panchina il Catania ha disputato quattro partite al Massimino, tutte vinte, e sei gare esterne con una vittoria e cinque sconfitte, cioè significa appena meno tre in Media Inglese. Lasciamo stare che il calendario delle prime dieci partite del Catania è stato difficilissimo con Reggina, Potenza, Ternana, Monopoli e Vibonese fuori casa e nelle successive undici gare decisamente più facile. Facciamo finta di ignorare tutto ciò. Ebbene con Camplone in panchina il Catania ha conquistato 15 punti. Nelle successive undici gare, con Lucarelli in panchina, il Catania con sei gare casalinghe e cinque esterne, col calendario decisamente molto più facile, ha conquistato gli stessi 15 punti. Lucarelli è riuscito a caricare il Catania di un altro meno otto in Media Inglese, vincendo solo due gare su sei casalinghe e una fuori contro le ultime tre in classifica! Insomma, chi pensava che con Lucarelli il Catania potesse sollevarsi in classifica ha sbagliato in pieno. Per l’allenatore toscano sesto pareggio in panchina. Arrivati a questo punto le cose sono chiare: Lucarelli è l’emblema della mediocrità, a punticino a punticino conquisterà la salvezza senza affrontare i Play out, e continuando così potrebbe anche non centrare i Play off.
Comunque, la salvezza più importante da conquistare è quella della società per poi puntare al rilancio, chiaramente con un allenatore vincente, che non è e non può essere Lucarelli.
Per la gara interna contro il Potenza il tecnico livornese ha confermato il suo modulo palesemente difensivista con Furlan in porta, Calapai e Pinto esterni, Silvestri ed Esposito centrali, centrocampo formato da Rizzo, Biagianti, Di Molfetta, Barisic e Biondi con Curiale unica punta. Alla fine è venuta fuori una partita mediocre che ha dato ragione a coloro che hanno scelto di non andare al Massimino.
Dopo una buona occasione non concretizzata da Di Molfetta il Potenza va in vantaggio al 15’ con Ferri Marini che approfitta di un grossolano errore di Calapai. Il Potenza sembra controllare senza affanni ma al 32’ Biondi riesce a sfondare a sinistra e sul cross Giosa tocca con le mani. Marco D’Ascanio di Ancona indica il dischetto e Curiale trasforma con un tiro forte e centrale. Nella ripresa il Potenza cerca di vincere ma il Catania, arruffone e falloso, ben sei rossazzurri ammoniti, riesce a conquistare il punticino interno, come fanno il Rende, il Picerno e il Bisceglie, senza offendere queste squadre. Di più questo Catania non può dare, soprattutto non può dare di più il suo allenatore. Arrivare in finale di Coppa Italia eliminando la Ternana? A volte nel calcio si possono verificare anche i miracoli.
Catania, 19 gennaio 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini itasportpress.it )
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