Per il Catania alla fine un buon pareggio a Francavilla, ma c’è qualcosa di più importante del campionato.
di Tino La Vecchia
Per il vecchio Catania ‘46 sono giorni determinanti per il futuro. La serie C è un vuoto a perdere, può trasformarsi in una trappola mortale se i costi di gestione sono elevati e se, dopo aver impiegato capitali notevoli, non arriva il salto di categoria.
È inutile girarci intorno: in Italia il calcio che conta è solo quello a livello di serie A. Per le società di serie B, se riesci a gestire con oculatezza e lungimiranza, le perdite possono essere limitate o ci si può guadagnare qualcosa. La serie C non conta niente, questo è quello che hanno dimostrato le politiche sportive degli ultimi vent’anni. Poco importa se in terza serie ci sono piazze importanti come Bari, Catania, Avellino o Trieste, peggio per loro che ci sono cascate. La serie C ha protestato con una giornata di sciopero che ha determinato lo slittamento delle gare della prima giornata di ritorno chiedendo la defiscalizzazione. La voce forse è caduta nel deserto dell’indifferenza, attutita e tacitata dalla lotta la vertice fra Juventus e Inter e dalle reti di Cristiano Ronaldo e Lukaku.
La maltrattata serie C ha abbassato la testa e ha ripreso a giocare. Il Catania squadra ha cercato di isolarsi per quanto possibile dalle vicende societarie, recandosi in casa della non irresistibile Virtus Francavilla, che prima di questa gara presentava lo score di tre vittorie, tre pareggi e tre sconfitte interne, insomma lo specchio della mediocrità. Al Catania attuale forse non si poteva chiedere di più del punticino conquistato in terra pugliese, punticino in linea con la filosofia del suo allenatore, molto adatto per condurre verso la salvezza una squadra di serie C.
Il Catania attuale è tutto un rebus, sia a livello societario che come squadra: ci sono cose più importanti del campionato, c’è in ballo il futuro… e c’è la finale di Coppa Italia da centrare, perché vincendo la competizione la posizione di classifica finale non avrebbe valore, il Catania potrebbe essere considerato fra la seconda e la terza posizione. Per intanto, bisogna mantenere la griglia dei play off in attesa di tempi migliori, ammesso che ci saranno. La squadra sta lentamente cambiando pelle e fra nuovi arrivi e uscite potrebbe guadagnarci, nonostante l’addio di un “pezzo da novanta” come Ciccio Lodi, un pezzo di quel Catania vincente che fu.
La partita odierno ha visto fronteggiarsi due squadre molto attente in presa alla paura, poteva vincere la Virtus Francavilla, si pensi alla traversa di Vazquez al quinto della ripresa, poteva vincere il Catania, si pensi alla super parata di Poluzzi su conclusione ravvicinata di Di Molfetta nel primo tempo. Alla fine il pareggio è il giusto premio per due squadre in preda alla paura di perdere. Un punto è sempre meglio di niente specialmente per squadre che si devono salvare come la Virtus Francavilla, per il Catania? Beh, per il Catania in questo momento ci sono cose più importanti del campionato.
Catania, 12 gennaio 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini newsicili.it )
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