Il Catania batte tutti i record negativi e perde per la quarta volta consecutiva in trasferta, ma il campionato non è chiuso.
di Tino La Vecchia
Tutti avremmo voluto scrivere “La Ternana ospita la capolista Catania”, invece l’esito delle prime sette giornate di campionato fa abbassare la testa alle ambizioni del Catania e, masticando amaro, ci spetta dire: il Catania, dopo tre sconfitte consecutive in trasferta si reca sul campo della capolista Ternana. Correggetemi se sbaglio ma a memoria d’uomo non ricordo, almeno per quanto riguarda i campionati di serie C, una serie di quattro sconfitte consecutive in trasferta. Purtroppo è così: il Catania non ha fatto punti nemmeno a Terni e adesso la strada diventa davvero in salita. Le difficoltà nascoste nella prima parte del calendario non mi erano sfuggite e sapevo bene che il Catania con cinque durissime trasferte nelle prime otto gare difficilmente avrebbe potuto fare più di 14 punti. La vittoria tennistica di Avellino ha illuso un po’ tutti la cruda realtà è che non sono arrivati nemmeno i 14 punti da me preventivati. Comunque, il campionato non è finito. Adesso il calendario dei rossazzurri è decisamente meno ostico e la squadra ha la possibilità concreta di recuperare posizioni in classifica dal momento che nelle prossime sei gare giocherà per ben quattro volte al Massimino e le due trasferte da affrontare non sono proibitive. La classifica è deficitaria ma non deve ingannare, il Catania ha perso fuori casa contro la Ternana, il Potenza e la Reggina, ovvero con tre squadre che occupano i primi tre posti della graduatoria, correggendo alcuni evidenti difetti la classifica potrebbe mutare. In questo momento la squadra più forte appare la Ternana, ma la Ternana ha totalizzato 12 punti fuori dal Liberati, fra le mura amiche ha dimostrato di non essere il classico fulmine da guerra, prima di questa gara aveva messo assieme quattro punti frutto di una vittoria per 1-0 sul Potenza, di un pareggio per 1-1 contro la Reggina e della sconfitta subita per 2-0 dal Monopoli, certo si tratta di squadre di alta classifica e la Ternana potrebbe davvero prendere il largo. Cosa non va nel Catania è sotto gli occhi di tutti: la squadra ha realizzato 17 reti in 8 gare e l’attacco è il primo del campionato, ma la difesa ha subito 14 reti in 8 partite, tredici fuori casa. Morale della favola il Catania quando attacca fa paura ma è debole in difesa. Non si tratta di modulo ma di organico. Il portiere a mala pena ha dimostrato di essere adatto per una squadra di metà classifica, Esposito è improponibile per una squadra che deve lottare al vertice, Silvestri vale meno di quel che si credeva, Mbende è troppo inesperto, oggi una sua clamorosa autorete ha spianato la strada alla Ternana. Né Rizzo, né Dall’Oglio, quando giocano, riescono a far filtro a centrocampo. Quando il Catania fuori casa viene attaccato da squadre di valore va in difficoltà. Se il Catania deve attaccare calciatori come Calapai, Lodi, Mazzarani, Di Piazza e Di Molfetta, per non parlare dell’assente Sarno, dimostrano di essere superiori agli avversari.
Io voglio andare contro corrente e dico che dalla prossima gara fino alla fine del girone d’andata, al massimo il Catania potrebbe perdere solo la gara esterna di Catanzaro. Nelle prossime undici partite io mi aspetto almeno 24 punti (7 vittorie e 3 pareggi) che farebbero chiudere alla squadra l’andata a 36 punti, in piena corsa per la promozione diretta. Poi ci pensi Lo Monaco a sistemare la squadra come meglio può. Camplone può dire quel che vuol, la società ha le sue ragioni ma io credo che tre elementi come Biagianti, Bucolo e Marchese inseriti in rosa avrebbero potuto far ottenere qualche punto in più. In questo momento non saprei dire qual è il problema prioritario del Catania. Il portiere Furlan, sin dalla prima partite ad Avellino non mi ha mai convinto, ma più di Furlan mi ha lasciato perplesso la mancanza di un centrale di valore, Esposito quando ha giocato ha sempre dimostrato di non essere all’altezza, Silvestri non mi ha mai del tutto convinto e il giovane Mbende, pur avendo dei numeri, ha alternato buone prestazioni a ingenuità colossali.
Comunque, il Catania si è presentato a Terni deciso ad invertire la rotta esterna, Camplone per la sfida contro la capolista ha confermato gran parte dell’undici battuto di misura a Reggio Calabria, con la variante di Biondi schierato dal primo minuto e di Dall’Oglio al posto dello spento Rizzo.
Il Catania ha iniziato molto bene e al 16’ è passato in vantaggio con Mazzarani bravo a insaccare un bel cross di Calapai. A conferma che il Catania non è fatto per difendersi ma deve attaccare appena ha arretrato il raggio d’azione si è fatto raggiungere, anche se stavolta si deve imprecare alla sfortuna sotto forma di goffo interventi di Mbende che al 30’ nel tentativo di anticipare un avversario ha infilato la propria porta. Nella ripresa la Ternana in appena sei minuti mette al sicuro il risultato prima con Paghera al 48’, poi grazie a un’altra autorete, stavolta di Biondi al 51’, rete viziata da un netto fallo perché il rossazzurro ha subito una vistosa spinta.
Catania tramortito che cerca di reagire. Sol all’84’ il nuovo entrato Barisic, tornato in campo dopo lunghissimo tempo ha trovato l’assist giusto per la testa di Di Piazza. Alla fine il Catania si è buttato in avanti alla ricerca del pareggio ma il pareggio non è arrivato. Adesso il distacco dalla capolista Ternana è arrivato a 7 punti, ma il campionato non è finito. Con 17 reti realizzate e 14 subite il Catania appare spaccato in due fra difesa e attacco, così com’è impostato per vincere davvero il campionato avrebbe dovuto allenarlo il vecchio, caro e insuperabile Zeman.
Catania, 7 ottobre 2019
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini terninrete.it )
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