Con il probabile addio di Djordjevic la Lazio è in cerca di un nuovo attaccante: nel mirino della dirigenza biancoceleste è finito il giovane Sardar Azmoun, gioiello di proprietà del Rostov che ha già incantato mezza Europa per talento e precocità.

I grandi club della Premier League hanno cominciato a corteggiarlo: il classe ’95 ha già collezionato 22 reti in 44 presenze con la nazionale iraniana e ha già fatto vedere le sue qualità in Champions League nella sfida contro il Bayern Monaco.

Comincia a giocare nel 2008 nell’oghab Gobad ed entra nella scuola calcio dello Shamoushak Gorgan, prima di passare all’Etka Gorgan l’anno seguente.

Nel 2012 vince lo Scudetto in Iran con la maglia dello Sepahan e viene subito notato per lo straordinario impatto nonostante la giovanissima età: nel gennaio del 2013 firma con il Rubin Kazan, che aprirà poi una disputa legale con il Rostov sulla validità della clausola di riscatto esercitata.

Con il club russo ha sfiorato la conquista del titolo nella stagione appena conclusa, realizzando ben 12 goal e 3 assist tra campionato e coppe. Due i timbri in Champions League, uno dei quali nella storica vittoria al Bayern Monaco.

Prima punta ben dotata dal punto di vista fisico ma con l’eleganza in campo di un trequartista: il paragone importante in patria è già stato scomodato con l’accostamento a Zlatan Ibrahimovic: “Ali Daei è il mio modello di riferimento tra i giocatori iraniani, mentre Zlatan tra quelli stranieri. Voglio giocare come lui”.

I numeri parlano a suo favore, ma Azmoun non vive di soli goal: è un giocatore che arretra molto anche sulla trequarti per partecipare alla manovra, allargandosi spesso anche sulle fasce per non dare punti di riferimento. A inizio carriera era stato paragonato anche a Messi, un accostamento che non gli è mai piaciuto troppo: “Io non dribblo le difese come l’argentino – ha dichiarato – non capisco il perché di questo paragone”.

Nella Lazio potrebbe agire come perfetta spalla di Immobile qualora Inzaghi dovesse confermare il 3-5-2 anche nella prossima stagione. Il tecnico biancoceleste ha valorizzato sin qui al massimo i giovani a disposizione, su tutti Keita che è definitivamente esploso con Inzaghi in panchina. Azmoun ha le carte in regola per trasformarsi in un potenziale crack.
Marco Trombetta