Contro Casertana, Trapani, Sicula Leonzio e Matera, il Catania dello stratega Lucarelli ha conquistato solo due punti dei ventiquattro a disposizione.
Stavolta non c’erano i ventimila tifosi del Massimino a condizionare i giocatori etnei e Lucarelli non può appigliarsi a questa puerile e infondata scusa per giustificare il nuovo passo falso del Catania. Sarebbe opportuno essere un po’ più obiettivi e dire, senza mezzi termini, che il Catania guidato in panchina dallo stratega Lucarelli contro Casertana, Trapani, Sicula Leonzio e Matera ha conquistato solo due punti dei ventiquattro a disposizione. Purtroppo non è tutto perché bisogna aggiungere che nelle ultime quattro gare disputate il Catania ha incamerato soltanto la miseria di quattro punti, fatto allarmante se si considera che l’unica vittoria è avvenuta a spese dell’Akragas, che ha chiuso il girone di ritorno con appena tre pareggi e quindici sconfitte. Cosa significa tutto questo? Significa che nei play off bastano squadre dal valore di Casertana, Trapani, Sicula Leonzio e Matera per poter benissimo eliminare il Catania e fra tutte le compagini dei tre gironi che parteciperanno agli spareggi promozione ci sono, oltre Trapani e Casertana, almeno altre quindici squadre in grado di eliminare il Catania. Il fattore campo, per favore, mettiamolo da parte, giacché secondo Lucarelli influisce in maniera negativa sulle prestazioni dei calciatori etnei e affidiamoci alla buona sorte. In Pedagogia l’apprendimento viene definito come un cambio di comportamento. Ovvero una persona si rende conto di aver sbagliato, cambia comportamento e non fa più gli stessi errori. Difficilmente in un campionato di calcio, a qualsiasi livello, una squadra forte e indicata come favorita dopo aver toppato la gara d’andata contro un’avversaria fallisce anche l’incontro di ritorno. Può capitare una volta, due al massimo e non quattro. Se si verifica quattro volte vuol dire che non si è riusciti ad apprendere. Quindi possiamo dire, senza voler offendere nessuno, che lo studente Lucarelli, da questo punto di vista si è dimostrato un po’ duretto. In tanti tifosi si chiedono se arrivati a questo punto non sia davvero il caso affidarsi a un altro tecnico più esperto per tentare di riportare il Catania dove merita.
Finiamola con le dieci vittorie fuori casa e diciamo le cose come stanno: con la squadra che ha avuto a disposizione Lucarelli ha fallito e il fallimento sarebbe ancora più totale se non dovesse arrivare la vittoria casalinga contro il Rende nell’ultima giornata di campionato che, con molta probabilità, darebbe al Catania la seconda piazza, visto che il Trapani difficilmente vincerà a Cosenza.
Il Palermo ha licenziato Tedino con la squadra seconda in classifica, il Chievo ha licenziato Maran, non uno qualunque, dopo tre campionati esaltanti, alla vigilia della delicata sfida salvezza contro il Crotone perché il Catania non dovrebbe licenziare Lucarelli dopo che ha commesso per tutto il campionato errori a ripetizione e ha buttato nei confronti casalinghi con la Juve Stabia e il Trapani una promozione che appariva quasi certa?
Il Direttore Pietro Lo Monaco ne sa più di noi, tutto si può dire di lui meno che non abbia sempre agito per il bene del Catania. Dal suo ritorno ad ora ha fatto un lavoro straordinario, se il Catania è ancora vivo e vegeto lo si deve a lui. Lo Monaco ha capito prima di noi e meglio di noi che Lucarelli non è stato all’altezza del compito che gli è stato assegnato, che ancora come allenatore deve crescere e che, purtroppo, i suoi tanti errori hanno fatto perdere la promozione diretta al Catania. Lo Monaco sa benissimo che il Lucarelli visto per tutto il campionato non offre nessuna garanzia di vincere i play off, ma sa anche che la rosa del Catania in serie C non è inferiore a nessuna squadra, basta saperla sfruttare a dovere. Già basta saperla sfruttare come si deve. Sarà in grado Lucarelli di farlo almeno negli spareggi promozione?
Lo Monaco deve calcolare se è più alto il rischio tenendo Lucarelli o se è più alto mandandolo via e sostituendolo con un allenatore più esperto e più capace. Nella seconda ipotesi dovrebbe individuare il profilo giusto e non sarà facile. Fosse stato per i tifosi Lucarelli l’avrebbero rispedito a Livorno già dopo la sconfitta di Trapani o al massimo dopo la vergognosa batosta rimediata a Monopoli.
Così non è stato e siamo qui a raccontare la sconfitta di Matera. Precisiamo che dopo il pareggio del Trapani contro il Monopoli, ai fini della classifica, per il Catania perdere o pareggiare sarebbe stata la stessa cosa, anche col pareggio ci sarebbe voluta la mancata vittoria del Trapani a Cosenza e la vittoria del Catania nella gara casalinga contro il Rende nelle gare che chiuderanno la stagione regolare. Il pareggio, però, sarebbe servito per il morale. Invece, dopo che Russotto aveva recuperato a inizio ripresa la rete del materano Di Livio, poco prima del recupero, è arrivata la rete di Sernicola. Pazienza. Adesso non ci resta che sperare che il Trapani non vinca a Cosenza e che il Catania chiuda la stagione battendo il Rende, cosa probabilissima, visto che al Massimino non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni.
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Catania, 30 aprile 2018
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini sassilive )