Terza vittoria consecutiva per il Catania di Cristiano Lucarelli che al Massimino ha sfruttato l’ultimo minuto del tempo regolamentare per sbarazzarsi dell’ostica Fidelis Andria. Con grande determinazione e con un pizzico di fortuna i rossazzurri sono riusciti a conquistare l’intera posta in palio e hanno rafforzato, almeno fino a martedì prossimo, il secondo posto in classifica. Infatti l’attuale posizione del Catania potrebbe essere insidiata dal sorprendente Siracusa che, con i suoi 9 punti in 4 partite disputate, battendo nel recupero di martedì la solida Fidelis Andria arriverebbe a quota 12, scavalcando così in classifica i rossazzurri. Anche se non sarà facile è un’ipotesi possibile visto che i cugini, sotto di due reti col Cosenza, sono stati capaci di rimandare a casa i calabri con quattro reti sul groppone e che i pugliesi saranno stanchi dell’infruttuoso dispendio di energie avvenuto contro il Catania. E sì perché l’Andria vista al Massimino è una squadra molto difficile da affrontare perché si chiude bene e riesce a partire con delle veloci e micidiali offensive.

Diciamo subito che il Catania, pur avendo meritato la vittoria, è stato aiutato dalla buona sorte (che non dispiace mai) infatti nel secondo tempo l’Andria, per almeno tre volte, è andata vicinissima alla rete del vantaggio sciupando delle reti che sembravano fatte e in una circostanza ha colpito una clamorosa traversa. Una vittoria acciuffata in extremis frutto della voglia di crederci fino in fondo e della convinzione di farcela. Un Catania che pur nelle difficoltà incontrate contro i pugliesi ha dimostrato di essere una grande squadra, come lo è il Lecce, che ha espugnato il campo del Catanzaro, e come lo è il Trapani, che ha riposato. Senza dimenticare che in testa c’è ancora il Monopoli che ha avuto ragione del Matera, al momento nobile decaduta alla pari del deludente Cosenza. Insomma il campionato comincia a entrare nel vivo e i veri valori stanno cominciando a venire fuori.
Per la gara casalinga contro i pugliesi Lucarelli ha riproposto inizialmente dieci undicesimi della squadra che ha battuto la Virtus Francavilla sul neutro di Brindisi, unica eccezione Russotto dal primo minuto al posto di Di Grazia.
La gara è iniziata a ritmi blandi ma il copione appariva chiaro sin dalle prime battute: Andria rintanata indietro che s’affida alle ripartenze e Catania che imposta il gioco senza scoprirsi. Nella prima frazione di gioco il Catania ha due grosse occasioni per passare in vantaggio ma nella prima Curiale, liberato da una splendida apertura di Russotto, anziché tirare rasoterra e all’angolino, spara una bordata a mezza altezza sulla quale si esalta il portiere ospite Maurantonio. Nella seconda è lo stesso Russotto a liberarsi bene in area per il tiro ma il portiere dei pugliesi blocca a terra.
Ospiti nel primo tempo non pervenuti in fase offensiva, autori solo di qualche tiro sbilenco con il pallone sempre lontanissimo dai pali dell’ottimo Pisseri.
Nella ripresa le due squadre si presentano in campo con gli stessi schieramenti di partenza ma il gioco diventa molto più veloce e fluido rispetto alla prima frazione di gioco, ne beneficia lo spettacolo ma non le coronarie dei tifosi etnei. È stato Minicucci a far tremare i quasi dodicimila tifosi presenti con un tiro sporcato dai difensori etnei che ha centrato la parte bassa della traversa, imitato da Scaringella che in più di un’occasione si è reso pericolosissimo.
I primi tre cambi operati dal Catania sono sembrati a molti un po’ tardivi, infatti si è dovuto aspettare il 66’ per vedere l’ingresso contemporaneo di Di Grazia, Mazzarani e Ripa che hanno preso il posto di Curiale, Biagianti (che era ammonito) e Aya. I tre sono entrati in campo col piglio giusto e la manovra ne ha beneficiato. Non è che i calciatori sostituti avessero demeritato ma c’era la necessità di tentare qualcosa di nuovo inserendo forze fresche. Il Catania ha continuato a produrre gioco e andare vicino al vantaggio, special modo con Russotto.
Quando le speranze di vittoria del Catania stavano per ridursi, in un’azione concitata, Ripa è stato affossato in aerea e Schirru di Nichelino, senza esitare, ha indicato il dischetto. Si è presentato dagli undici metri Ciccio Lodi, mica uno qualunque, e per il pur bravo Maurantonio non c’è stato nulla da fare.
Tripudio dei giocatori etnei sotto la curva. I sette minuti di recupero assegnati dall’arbitro (ci stavano tutti) non hanno creato apprensioni per l’attenta retroguardia rossazzurra così è arrivata una preziosissima vittoria.
Adesso si va a Cosenza contro una squadra che è lontana parente di quella della scorsa stagione, ma guai a fidarsi. Il Catania dovrà fare risultato perché l’obiettivo è quello del primo posto e non sono ammesse battute d’arresto.

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Catania, 24 settembre 2017
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
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