Festival della Strada degli Scrittori 2017

Bray: “Solo la cultura può rilanciare il Paese”

di Serena d’Arienzo

Che la Sicilia abbia un passato glorioso come terra che ha dato alla luce tra i più grandi scrittori italiani dalla seconda metà dell’Ottocento fino al Novecento, è un’evidenza inconfutabile. Da Verga a Pirandello fino a Sciascia, l’Isola ha visto susseguirsi eminenti esponenti della letteratura in prosa e non solo, quasi a passarsi il testimone di generazione in generazione.

Una risonanza simbolica tale da rendere la Sicilia sede privilegiata del Festival della Strada degli Scrittori, conclusosi lo scorso 7 luglio, con il preciso intento di narrare il fascino delle pagine degli autori che hanno vissuto e amato l’Isola, potente fonte di ispirazione per le loro opere.

Tappa finale del festival è stata Racalmuto, città celebre per aver dato i natali all’autore Leonardo Sciascia, ma anche nota sede del Master di Scrittura, coordinato da Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana fondato da Giovanni Treccani, nonché presidente della Fondazione per il Libro di Torino.

E’ stato proprio l’ex ministro dei Beni Culturali a incarnare nella sua figura il movimento letterario che, da nord a sud, da Torino a Racalmuto, abbraccia l’intera penisola in quella che secondo lui è la via salvifica e unificatrice per il Paese, ovvero la cultura.

Numerose le personalità del panorama letterario nazionale che si sono susseguite lungo la durata del Festival, quali Roberto Andò, Gianni Puglisi, Sandro Cappelletto, Marco Damilano, Vincenzo Trione, Gaetano Savatteri, trovando alle battute finali dell’evento il pubblico dei giovani 43 iscritti al Master di Scrittura, coinvolti in prima linea sul valore del patrimonio letterario promosso da Massimo Bray.

“La cultura – ha dichiarato all’agenzia ANSA – può unire, può ricreare le condizioni del vivere civile e del rilancio del Paese. In Italia andrebbe valorizzato il senso di comunità che ci portiamo dietro da secoli e che c’è in tutti i borghi e in tutte le città. A volte mi preoccupa come mettere queste esperienze in rete, come fare in modo che diventino un’occasione per confrontarsi, valorizzare i punti di forza e le difficoltà“.

Su questa prospettiva, le battute finali del Festival sono state inoltre occasione per lanciare l’idea di una scuola di scrittura e lettura con sede proprio nella città di Sciascia. Una struttura permanente che non proponga solo un percorso formativo, ma che sia anche un luogo di incontro in cui allestire seminari, iniziative, contribuendo attivamente al movimento culturale nazionale.

Punto di arrivo di un Festival all’insegna della letteratura, ma anche spunto d’inizio per progetti che verranno avviati nel prossimo futuro e che coinvolgeranno non solo la Sicilia ma la vita culturale dell’intero Paese.