I grandi classici prendono vita al teatro antico di Siracusa

Dal 6 maggio al 9 luglio un’edizione tutta da scoprire

di Serena d’Arienzo

Sette contro Tebe”, “Fenicie” e “Rane” sono i grandi classici che andranno in scena quest’anno al teatro greco di Siracusa, promossi dalla Fondazione Inda, Istituto nazionale del dramma antico. Una 53esima edizione che si aprirà il 6 maggio, alternando le tragedie “Sette contro Tebe” di Eschilo e “Fenicie” di Euripide fino al 25 giugno, e che riprenderà il 29 fino al 9 luglio con la commedia di Aristofane, le “Rane”.

Un allestimento, quello del 2017, che a guardar bene parrebbe essere il più lungo di sempre, con ben 55 spettacoli in poco più di due mesi, celebrando nella maniera che le è più congeniale i 2.750 anni della fondazione della città di Siracusa, tra le più importanti colonie greche in Sicilia nel VIII sec a.C.

Una storia, quella di Siracusa, indissolubilmente legata con la realtà millenaria del suo teatro, che continua a suscitare ogni anno crescente interesse e ad attirare sempre più spettatori da tutta Italia, e non solo.

Nell’ultimo anno, l’attività teatrale è stata legata alla grande opera di rinnovamento che il commissario straordinario Pier Francesco Pinelli e il direttore artistico Roberto Andò hanno portato avanti con l’allestimento del programma dell’odierna stagione.

I tre registi, Marco Baliani per “Sette contro Tebe”, Valerio Binasco per “Fenicie”, Giorgio Barberio Corsetti per “Rane”, sono tutti al loro esordio a Siracusa e presenteranno una visione totalmente inedita di tre opere che in passato hanno già solcato la scena siracusana.

Ancora una volta importanti i nomi degli interpreti, tra cui Marco Foschi, Guido Caprino, Isa Danieli, Anna Della Rosa e Gianmaria Martini, i quali contribuiscono a rendere il festival del dramma antico senz’altro quello con il maggior numero di spettatori in Italia.

Quest’anno, però, sul “palcoscenico tragico” la vera protagonista sarà Tebe, rappresentata da due prospettive drammaturgiche differenti, quella di Eschilo e quella di Euripide. La vicenda è la stessa, Tebe – come sottolineato da Marco Baliani – “è una città assediata come ce ne sono tante altre nel mondo, come la Sarajevo di ieri e la Aleppo di oggi”.

Sul palco, per “Sette contro Tebe” i protagonisti saranno Foschi, che interpreterà Eteocle e Della Rosa che invece sarà Antigone, in uno spettacolo sul quale aleggerà la catastrofe incombente prima e dopo la guerra. Sulla scena delle “Fenicie”, invece, testo dai molteplici punti di vista e dalla forte introspezione psicologica, vi saranno Caprino nel ruolo di Eteocle, Martini in quello di Polinice e Danieli nei panni di Giocasta.

Ritorno in grande stile anche per la commedia aristofanea, genere mancato al pubblico siracusano per ben due anni, e che riserverà senz’altro piacevoli sorprese grazie al talento di Salvo Ficarra e Valentino Picone, nei panni di Xantia e Dioniso nelle “Rane”. Uno spettacolo che si annuncia unico, moderno, con grandi effetti visivi e le musiche dal vivo del gruppo a cappella “SeiOttavi”.

Da sempre luogo senza tempo dalla millenaria memoria, il teatro antico di Siracusa continua a rappresentare lo specchio della società contemporanea, tempio privilegiato per far risuonare domande antiche quanto è antico il genere umano.