Il gioco scorretto del Latina non ferma il Catania che torna alla vittoria.
In casi del genere si scrive che la montagna partorì il topolino, nel
senso che si ottiene proprio il minimo di quello che si sarebbe potuto
ottenere. Nella fattispecie il Catania ha superato il grezzo Latina
vincendo per appena per 1-0, ma dalla montagna di occasioni da rete
prodotte avrebbe potuto vincere almeno per 4-0.
E forse sarebbe finito davvero a goleada se il Latina, anziché giocarsi
la gara con lealtà non avesse scelto di limitare i danni ricorrendo a
interventi che non hanno a che vedere con il gioco del calcio.
Catania in formazione rimaneggiata a causa della squalifica di Quaini
e di Ierardi e di diversi calciatori in infermeria, come Pieraccini, Aloi
e Raimo, ma determinato da subito a portare a casa la vittoria.
Il Latina, formazione scadente e di bassa classifica, destinata a lottare
per evitare la retrocessione e con non molte probabilità di riuscirci,
che la mette subito sulla rissa. Dopo un minuto di gioco l’esterno
destro basso Porro, dotato di buona velocità ma tanto falloso, entra deciso, ma da Killer,
sulla tibia di Cicerelli. Nel gioco del basket si chiama fallo
antisportivo ed è punito con l’espulsione di chi lo commette e con una
serie di tiri liberi a favore della squadra avversaria. Nel calcio il fallo,
sebbene avvenuto a metà campo, meriterebbe di essere punito con un
rigore e l’espulsione diretta. L’arbitro dell’incontro, il signor
Francesco Zago di Conegliano Veneto, un altro di quella lunga serie
di direttori di gara non all’altezza, si limita in maniera timida a tirar fuori solo il cartellino giallo,
scatenando il finimondo. Cicerelli è costretto a lasciare il campo e al
6’ viene sostituito da Jimenez.
Non si conoscono le esatte condizioni dell’attaccante del Catania, ma
nel caso avesse riportato danni seri ci sarebbero gli estremi per
sporgere “denuncia penale” nei confronti di Porro per gravi lesioni
volontarie.
Comunque, il gioco riprende con l’ira dei tifosi etnei che non si placa
e con il Latina che continua nel suo gioco falloso e con l’arbitro che
non riesce a controllare la situazione.
Per fortuna, a calmare un po’ gli animi arriva al 9’ la rete del Catania
con Jimenez che recupera palla, affonda in area e smista alla sua
destra per Forte. Il bomber del Catania fa partire uno splendido tiro a
giro che s’insacca all’angolino basso alla destra di Basti.
Il Latina anziché giocare al pallone e tentare di riequilibrare la gara
continua a picchiare come un esercito di fabbri nel tentativo di
innervosire i rossazzurri. Il Catania non si scompone e nelle
ripartenze va più volte vicino al raddoppio. Al 21’ mischia in area del
Latina, irrompe Casasola che calcia a botta sicura, ma sulla linea è
appostato Calabrese che respinge prima che il pallone s’insacchi. Al
25’ il portiere ospite non trattiene un tiro di Jimenez, riprende
Donnarumma ma il muro laziale respinge, riprende Forte e in
sforbiciata sfiora la rete.
Al 33’ il Latina informa gli spettatori del Massimino che è una
squadra di calcio e si fa pericoloso con Parigi, ma Dini sventa la
minaccia. I laziali ci riprovano con un tiro da fuori che si spegne a
lato e prima della chiusura del tempo Lunetta, a due passi dal portiere,
calcia una tremenda botta ma Basti, discreto portiere di categoria, si
salva con una prodezza. Nel primo dei due minuti di recupero
concessi dall’arbitro Toscano chiede la revisione video per un fallo di
mani in area, di Ercolano, ma l’arbitro, fra i fischi, la nega in quanto il
tecnico del Catania non si è subito deciso e ha perso tempo.
Al 47’ Ercolano, già ammonito, strattona vistosamente Lunetta, ma il
direttore di gara, per non espellerlo, s’inventa un assurdo fallo del
calciatore del Catania.
Il primo tempo si chiude fra le sacrosante proteste dei tifosi nei
confronti del direttore del gare che con le sue decisioni ha tenuto
ancora in gara il Latina.
Nella ripresa il copione non cambia con i ragazzi di Toscano che
sciupano almeno tre occasioni nitide per raddoppiare, ma il clima al
48’ diventa rovente quando Casasola, fra i migliori dei rossazzurri,
entra in area e viene spinto in maniera chiara da De Ciancio. Toscano
chiede la revisione, l’arbitro va a vedere le immagini e,
clamorosamente, non cambia decisione. I tifosi, esasperati da diverse
decisioni arbitrali in alcuni incontri, cominciano a inveire e a insultare
il direttore di gara che, in coscienza, ha diretto davvero male.
Al 58’ Forte, lanciato da Jimenez sciupa una clamorosa occasione, ma
il ragazzo ha il grosso merito di aver realizzato la rete della vittoria, è
apparso molto più agile delle altre occasioni e al 67’, quando Toscano
lo sostituisce con Caturano, esce fra i meritati applausi. Entra anche
D’Ausilio al posto di Lunetta e disputa uno spezzone di gara di gran
sostanza, servendo subito Corbari, murato da Basti.
Caturano, invece, fa davvero male, lento e impacciato sciupa una
grande occasione facendosi anticipare da Basti e, ironia della sorta,
scivolando in area di rigore rossazzurra, con il tecnico del Latina
Alessandro Bruno, che, con somma faccia tosta, che chiede la
revisione reclamando un assurdo calcio di rigore. Per fortuna l’arbitro
dopo la revisione dice che non esiste fallo,
fra l’ironia, dei tifosi del Catania.
Si conclude con la strameritata vittoria dei rossazzurri, peccato per lo
spettacolo, ma affinché questo ci sia a giocare devono essere due
squadre. Il Latina ha lasciato davvero una bruttissima impressione,
senz’altro la peggiore squadra vista al Massimino.
Ma il Catania deve badare solo a se stesso e ad andare avanti,
nonostante gli infortuni e le decisioni arbitrali che non convincono.
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento



