Poco prima che iniziasse il torneo di serie D, con una squadra tutta
ancora da costruire, il Catania faceva ben sperare nell’immediato
ritorno in serie C, ma nessuno dei suoi tifosi immaginava che i
rossazzurri avrebbero battuto il record di maggior punti di distacco
dalla seconda in classifica, detenuto dal Lecco con 27 punti di
vantaggio sul Sanremo e stabilito nel campionato 2018-19.
Rimaneva da battere il record totale di punti stabilito dal Como con
89 punti, relativo a tornei a 18 squadre. Il Catania si presentava al
Provinciale di Trapani con 88 punti in classifica, con la lunga serie
positiva in corso fatta da 16 vittorie e un pareggio, serie iniziata
proprio a chiusura del girone d’andata con la vittoria in rimonta
contro il Trapani. Il record del Como è salvo in quanto il Catania è
uscito battuto da Trapani per 1-0. Ambiente ostile, al di là del tanto
sbandierato gemellaggio fra le due tifoserie, squadra ostica che, segnata la rete, ha badato solo a difendersi
ricorrendo a continui falli che hanno spezzettato il gioco, Peccato
davvero per quella vittoria casalinga sciupata in modo balordo contro
la Sancataldese, una mancata vittoria che non ha consentito al Catania
di eguagliare, e poi battere, il record delle 15 vittorie di fila detenuto
dalla Sicula Leonzio. Peccato per questa sconfitta, che ha interrotto la
serie utile di 17 gare, ma il Catania ci ha messo del suo: in serie C
ambienti come quelli di Trapani ce ne saranno tantissimi e certi errori
sono inammissibili, soprattutto per una squadra che dovrà lottare al
vertice.
Poco importa, il campionato del Catania è stato lo stesso strepitoso e
trionfale e i suoi impareggiabili tifosi sono già proiettati al
campionato di serie C che verrà, campionato che avrà un ospite molto
scomodo, quel Benevento affossato dai risultati ottenuti sotto la
gestione di Fabio Cannavaro. Giovanni Ferraro vuol chiudere il campionato in bellezza e conferma
la squadra quasi titolare rinunciando ai troppi esperimenti, pertanto
schiera: Bethers in porta, Rapisarda, Castellini Lorenzini e Boccia, nei
quattro di difesa. A centrocampo capitan Lodi, Vitale e Palermo, in
avanti ci sono Russotto, Sarao e Giovinco.
Proprio Giovinco sarà determinante in negativo dopo appena 7’
sbagliando in maniera clamorosa uno stop elementare e innescando
una pericolosa ripartenza del Trapani con Catania che, ricevuto il
pallone, supera in velocità Lorenzini e batte Bethers con un diagonale
basso. Sarà la rete che deciderà l’incontro. Il Catania non ci sta e reagisce
subito, ma è il Trapani che per poco non arriva al raddoppio, sventato
da un intervento di Lorenzini. Il Trapani smette di giocare, il Catania
cerca il pareggio, ma crea poche occasioni: Sarao fa movimento,
Russotto, il migliore dei rossazzurri, si rende pericoloso, ma Giovinco
è davvero poca cosa. Si va al riposo sul risultato di 1-0 per i padroni
di casa e nella ripresa Ferraro manda subito in campo Litteri al posto
di Giovinco, Pedicone al posto di Boccia e De Luca al posto di
Palermo. La situazione non muta in quanto a fare male Giovinco e
Litteri si si equivalgono e De Luca incide poco. Pedicone non
dispiace, ma Boccia non aveva demeritato. Gara a senso unico col
Catania che pareggia poco prima del 60’con uno splendido tiro a
girare di Rapisarda, ma il guardalinee tiene la bandierina alzata per
una dubbia posizione di fuorigioco di Sarao, e il pessimo Davide
Cerea di Bergamo annulla in maniera molto discutibile perché, in
ogni caso, la posizione di Sarao è ininfluente perché non partecipa
all’azione. Il Catania insiste, ma non è giornata. Al 67’ Ferraro manda
in campo Forchignone al posto di Castellini, ma il giovane esterno si
fa notare solo per un inutile fallo poco prima dei 5’ di recupero, pochi
per la verità, che consente al Trapani di respirare. Al 90’ entra anche
De Respinis, sostituzione che il tecnico del Catania doveva fare molto
prima facendo entrare il calciatore al posto di Giovinco e non di
Russotto. Finisce con la sconfitta del Catania, il Trapani fa festa e il Catania
mastica amaro in quanto sul finale di gara l’arbitro ignora due
possibili falli da rigore in area.
Adesso le gare per conquistare lo scudetto di serie D, l’ultima
occasione per chi non ha del tutto convinto durante il corso del
campionato di poter dimostrare di essere utile al Catania anche in
serie C. Le avversarie in serie C si chiameranno Benevento, Avellino,
Crotone, Foggia, a meno che una delle ultime due non vinca i Play off
per la serie B, senza considerare che anche il Cosenza rischia di
retrocedere. Mentre, qualunque dovesse essere l’esito degli spareggi
promozione, non ci sarà il Pescara che sarà o in serie B o nel girone B
della serie C. Senza voler offendere nessuno le squadre menzionate
non hanno nulla a che vedere con la Sancataldese, Il Santa Maria
Cilento o lo stesso Locri. Comunque, i dirigenti del Catania, Ross
Pelligra in testa, sono dirigenti da serie A e sapranno bene cosa fare.
Foto d’archivio