Le gomme dell’auto scivolarono sul ghiaccio perdendo aderenza all’uscita della galleria, l’auto si ribaltò e in quell’istante i tifosi rossazzurri persero, per sempre, il loro “Presidentissimo”. Angelo Massimino morì così per il suo Catania, durante uno dei tanti viaggi a Palermo per cercare di recuperare il maltolto. Questa, in sintesi, la cronaca di quel maledetto quattro marzo del 1996 e di quel, ancora più maledetto, chilometro dove avvenne l’incidente. Una Comunità, come quella rossazzurra – e non solo – non ha mai dimenticato ogni anno di rammentare questo giorno. Un anniversario che è mutato da storia a leggenda: Franco Zeffirelli e Claudio Ranieri furono presenti al suo funerale, giusto per mettere a tacere chi ancora prova a ricordare il Presidente solo per desueti, folcloristici, aneddoti. Nessuno ha mai amato come Lui il nostro rosso e azzurro, nessuno ha mai gestito con tanta passione questa matricola, pardon… quella matricola. Poi, dopo Lui, anni di buio, di pallida luce, di miracoli, fino al nulla di oggi passando per i marchiani errori di ieri. Ricordarlo ogni anno, più che un dovere, è un genuino sentimento che scaturisce, ancor più nell’odierno deserto passionale, da un legame vero e verace con i tifosi che ancora possono sussurrare: io c’ero e ci sarò sempre.

Foto di repertorio