Di Tino La Vecchia

Uno dei tanti rammarichi della vita è quello di non vivere abbastanza per leggere almeno il 10% di quello che meriterebbe essere letto. Io ho letto tantissimo, non dico quanto, ma chi mi conosce lo immagina. Ebbene quel tanto è sempre poco. Ho letto libri di qualunque genere, compresi i romanzi gialli.

Pensando alla situazione del Catania mi è venuto in mente il romanzo di Agatha Christie, Assassinio sull’OrientExpress dal quale è stato tratto un bel film, che ho avuto modo di vedere con gusto.

Nel romanzo giallo l’abile investigatore belga Hercule Poirot viene messo in difficoltà perché, per quanto faccia funzionare il cervello, non riesce a capire chi è il colpevole.

Alla fine arriva alla soluzione, ma è costretto a rassegnarsi perché non può arrestare il colpevole, in quanto non esiste un solo colpevole: sono tutti colpevoli.

Quanto somiglia la situazione del Catania al giallo di Agatha Christie! Di chi è la colpa? Della gestione di Pulvirenti? Della SIGI che non solo ha saputo gestire la situazione ma l’ha gravemente peggiorata? Degli imprenditori catanesi che hanno, con colpevole indifferenza, disertato l’asta? Dei tifosi che non hanno fatto la voce grossa cercando situazioni alternative ai tanti galli nel pollaio che hanno reso obbrobriosa la gestione della SIGI?

Tutti colpevoli! Tutti meno la squadra, l’allenatore e la gestione sportiva del lodevole Maurizio Pellegrino e di chi lo ha collaborato.

I risultati sono devastanti: il Catania che rischia di scomparire, il campionato che rischia di essere falsato. Falsato, in un certo senso, lo è già perché signori miei, questi ragazzi non sono macchine e non mi dite che l’extra campo non ha influito sui risultati del campo. Così il simpatico Picerno, che rappresenta un centro lucano con meno di seimila abitanti si è portato via i tre punti dal Massimino e si trova in classifica con 36 punti in piena zona Play off.

Cosa ha in più il Picerno che rispetto al Catania che non ha debiti e sta disputato un eccellente campionato? Ha la competenza di chi lo dirige, che ha dimostrato di non avere chi ha diretto il Catania.

Così il Catania, dopo aver vinto sul campo della Turris, che è alla terza sconfitta consecutiva, ha perso in casa contro una squadra, buona ma alla sua portata. Beffa delle beffe, ha segnare la rete decisiva è stato Reginaldo, che durante tutta la sua permanenza a Catania è apparso sempre un ex calciatore, mentre a Picerno è rinato.

Per il Catania si tratta della sesta sconfitta casalinga soltanto l’Andria, generosa con gli ospiti in casa e rispettabile fuori casa, con 8 sconfitte casalinghe, ha perso di più.

In queste condizioni non so quanto sia veritiero questo risultato. Ha deciso la gara Reginaldo spingendo la palla in rete a porta vuota al 16’ del primo tempo, riprendendo un pallone respinto dalla traversa dopo un colpo di testa di Parigi.  Il Catania subita la rete ha reagito con dignità, ma il portiere ospite Viscovo ha respinto una botta violenta di Piccolo, ma non si tratta di una rete divorata, anche se Piccolo è uno dei più deludenti calciatori delle ultime due stagioni. Il Catania non è stato nemmeno fortunato in quanto un tocco ravvicinato nel neo entrato Sipos è stato respinto fortunosamente dall’estremo difensore ospite a un passo della linea fatale. Il Picerno così, dopo aver segnato la rete si è difeso con le unghie e con i denti e ha vinto.

Il Catania non meritava certo di perdere, ma durante la stagione forse il Catania non ha mai davvero perso, hanno perso senza attenuanti gli altri fuori dal campo. Tutti complici!

Foto C. Sciuto