Vox populi: il nostro lockdown.
di Concetto Sciuto

Eravamo preparati a tutto (e da mesi i tifosi lo erano già) ma la notizia ha fatto ugualmente male: e tanto. Da troppo tempo era nell’aria, e questo si era capito da quando alcuni “senatori” decisero, repentinamente, di cambiare società. Adesso, però, è realtà, incontrovertibile, vera come il comunicato, tangibile come la messa in mora, lancinante perché accompagnata dal peso di quelle parole: “A questo punto, stante l’insostenibilità della situazione, tramite l’Assocalciatori, la squadra ha deciso di mettere formalmente in mora la Società al pagamento delle retribuzioni dovute“ che , per un Club, a qualsiasi livello , significa l’atto finale del suo motivo di esistere nel panorama calcistico. Non c’è più tempo, è il leitmotiv che noiosamente ascoltiamo da settimane, adesso nemmeno occorre più ripeterlo qualora ci fossero ancora dubbi che la sopravvivenza di una storia lunga quasi quindici lustri si stia giocando in queste ore. Ed ecco l’altro nodo da sciogliere, quella trattativa estenuante che, al netto del tempo occorrente per ottemperare a lungaggini tecniche/burocratiche, sembra un qualcosa di vacuo, impalpabile, sfuggente, come fosse edificata sul nulla o perlomeno su tanto chiacchiericcio da Bar dello Sport con l’immancabile “ho saputo da un amico che forse…” “a me hanno confidato che…”. Di fatto, nessuno ha mai detto a chiare lettere cosa stia effettivamente impedendo la cessione, ci si gira intorno, nervosamente, provando tutti ad arrampicarci su un pendio increspato da false notizie o edulcorate ad arte da un linguaggio giuridico/economico che fa comprendere tutto e niente, racchiuso e semplificato sempre in quel: stiamo verificando la documentazione. E non ci sarebbe nulla di strano se non fosse così da mesi, quasi leggessero una pagina a settimana. Intanto il tempo scivola via, silente, in attesa di…beh, questo ancora non è che sia chiaro a molti e forse nemmeno agli addetti ai lavori che non riescono a comunicare nulla di nuovo abbarbicandosi tra ipotesi, utopie e tanta, tanta fantasia, senza che di concreto ci sia molto su cui argomentare. Così, andando in giro all’interno del raggio ridotto dall’ultimo Dpcm e nel (quasi) rispetto delle distanze di sicurezza, il caso vuole che si incroci un capannello di tifosi che dialogano infastiditi non poco da quest’ultima notizia, provando anche loro a tirare fuori ipotesi e soluzioni “fai da te”, per poi rassegnarsi come fossimo già destinati alla medesima sorte dei “cugini” rosanero. Una rabbia contenuta e ammorbidita dal riesumare ricordi su ricordi del tempo glorioso che fu, come fosse lenitivo a ciò che verrà. Già, ma cosa avverrà? Ultime notizie dicono che dovremmo essere alla stretta finale, di preciso “quando e per che cosa” non ci è dato sapere come se, in un azzardato parallelismo, le ristrettezze imposte dal lockdown, in maniera cautelativa, fossero state estese “de facto” anche alla trattativa Calcio Catania, hai visto mai che possa diventare pericolosamente infettiva anche la verità?

Catania, 6 maggio 2020
Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini I am calciocatania )

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