Difficile pensarla, difficile farla, difficile che riesca in quel modo. Stiamo parlando della rovesciata di Cristiano Ronaldo contro la Juventus, un’opera d’arte contemporanea esposta sulle bachece social di tutto il mondo. Un gesto tecnico davanti al quale ci si può solo inchinare e applaudire.
Del resto è stata questa la reazione di tutto lo Stadium. I fischi di paura di inizio gara si sono tramutati in applausi dopo il capolavoro del genio portoghese. “Bisogna riconoscere quando qualcuno è oggettivamente più forte”, ha detto un commosso Buffon a fine gara. Gigi non ha potuto far altro che guardare il pallone finire in rete, arrendersi di fronte a un qualcosa che supera anche le leggi della fisica.
Più la guardi, la rovesciata di Ronaldo, e più ti chiedi: “Ma come ha fatto?”. Quello che colpisce non è tanto il gesto in sè, ma la naturalezza con la quale CR7 è andato a impattare un pallone che viaggiava a un’altezza di quasi tre metri (241 centimetri, per l’esattezza). E’ arrivato con il suo piede destro dove De Sciglio non è arrivato con la testa. Era come se volasse in assenza di gravità.
“Ho sentito solo il colpo che ha dato alla palla: quando provi a fare una rovesciata spesso non la colpisci bene, invece lui l’ha presa non si capisce come. Non ho potuto fare altro che ammirarlo e anche il resto dello stadio l’ha fatto”, le parole di Barzagli nel post partita. Lui era lì, avrebbe dovuto contrastarlo, ma ci sono cose che devono accadere e tu non puoi farci proprio nulla.
I numeri di Ronaldo in questa stagione sono tanto per cambiare da record. E pensare che era partito piano, soprattutto nella Liga dove aveva segnato appena un goal nelle prime dodici giornate. Ma poi è arrivato il 2018 e soprattutto la primavera, senza dubbio la stagione preferita da CR7. Nei primi tre mesi e quattro giorni dell’anno ha segnato qualcosa come 25 goal tra Real Madrid e Nazionale.
In Champions, inoltre, è stato una vera e propria macchina: segna da 10 partite consecutive, nelle quali ha realizzato 16 reti, nessun’altro giocatore ci era mai riuscito prima. La Juventus, ahinoi, è una delle sue vittime preferite: dal 2013 ad oggi, infatti, ha trafitto per nove volte Buffon su undici tiri scagliati verso la porta dei bianconeri. Una sentenza contro la quale difficilmente puoi fare ricorso.
Alla fine la Juventus ha perso 3-0 e molto probabilmente (per non dire sicuramente) ha salutato la Champions. Sembrava che la ruota potesse finalmente girare, invece rischia di essere ancora una volta l’anno del Real Madrid. L’anno di Ronaldo.

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Catania, 4 aprile 2018
Marco Santi Trombetta per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini getty )