La Sport Enjoy Project e il 100° GIRO d’ITALIA

Nel raccontarvi la nostra esperienza alla partenza della quinta tappa del Giro d’Italia 2017, da Pedara ( CT ) a Messina per ben 159 km, prima ancora di parlare dei ciclisti partecipanti, delle squadre partecipanti, di capitani e gregari, vogliamo cominciare dal trofeo, da quel trofeo che il vincitore del Giro avrà modo di conquistare alla fine di 21 durissime battaglie ( almeno speriamo ). L’ambitissimo trofeo ce lo ritroviamo improvvisamente lì, davanti a noi, nella piazza Don Diego, mentre eravamo in attesa che i protagonisti venissero per apporre la firma sul foglio-firma e sulla lavagna trasparente, per legittimare la corretta partecipazione alla tappa. Tutto passa improvvisamente in second’ordine di fronte alla sua bellezza. Il suo nome affascina, trofeo “Senza Fine”, realizzato nel 1999 ed il primo corridore a riceverlo è stato il vincitore del Giro d’Italia de 2000.
E’ costituito da una spirale che dalla base si allarga a cerchi sempre più ampi, che aumentano sempre dato che viene inciso a mano, di anno in anno, il nome dei vincitori; pesa 9.5 kg ed è in rame placcato oro 18 carati.
Molti vedono nelle spirali la strada che i ciclisti affrontano durante il giro, con le sue salite e la sua difficoltà, od anche la storia del Giro d’Italia, quella storia che non ha fine.
Ha scritto Marco Pastonesi, già giornalista per La gazzetta dello Sport, riferendosi al trofeo “Senza Fine”:
“e un libro, e le sue pagine si affidano al vento e decollano, e volano. Ed è una storia che ogni anno, tre settimane l’anno, si arricchisce di nuovi protagonisti, di nuove avventure, di nuovi capitoli. E che non conosce la parola fine”.

Questo articolo è stato pubblicato sul giornale on-line suwww.sportenjoyproject.com

Catania, 10 maggio 2017
Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )