Che il titolo non sia offensivo per gli avversari della GIORGI, una delle sicure protagoniste della Coppa Don Bosco, l’annuale campionato che si disputa sulle mattonelle del campo dei salesiani di Cibali. Alla RUGGERIANA riesce tutto mentre GIORGI, pur disputando una gara veemente, sbatte contro il muro difensivo creato da GIANLUCA LO PRESTI e compagni di reparto, con a protezione un centrocampo di spessore. Ne viene fuori una gara piacevolissima dove la RUGGERIANA sembrava disposta in campo per agire in contropiede  con ripartente velocissime e finalizzazioni “mordi e fuggi” che avevano il principale interprete, quale terminale offensivo, in MICHAEL GRIMALDI e successivamente in MANLIO GRIMALDI subentrato nel ruolo al figliolo, ancora alle prese con noie muscolari e quindi forzatamente e prudenzialmente fatto uscire anzitempo. Gli avversari della GIORGI tenevano il pallino del gioco e cominciavano una serie di tiri da lontano che non impensierivano più di tanto dapprima GIANLUCA LO PRESTI ( nell’insolito ruolo di portiere in attesa che nottetempo prendesse la portineria il titolare, ma non più titolato RUGGERO SARDO). Nel contempo comincia a concretizzarsi la tattica voluta da MANLIO GRIMALDI che al terminale offensivo e quindi anche a se stesso aveva chiesto di agire da vertice con movimento continuo dalla linea di fondo ed angoli in prossimità della porta avversaria con il preciso obiettivo di tenere la difesa avversaria in apprensione ed impedendo che gli stessi difensori partecipassero alla manovra offensiva e se mai l’avessero fatto pronti a colpirli alle spalle . Gli avversari han proprio commesso l’errore di non dare credito a questo manovra , di “mazzariana memoria” ritenendo forse MANLIO GRIMALDI un vecio non all’altezza. Risultato ? alla prima occasione MANLIO GRIMALDI crede e ruba palla sull’out di sinistra del fronte d’attacco, si accentra e tira segnando con un tiraccio da fuori area con il portiere avversario impietrito che non abbozza minimamente un tentativo di parata. Abbracci ed entusiasmi fra i ruggeriani . Si prosegue e gli avversari si fanno sotto e colpevolmente si fanno infilare per la seconda volta sempre da MANLIO GRIMALDI che, su rimessa laterale battuta sapientemente dall’inseritissimo DARIO NICOSIA, in semirovesciata dalla sinistra e spalle alla porta gira in porta e realizza un gol strappa applausi sotto la traversa con il portiere avversario che sembra essere un tutt’uno con la pavimentazione rimanendo più impietrito di prima. Nel contempo centrocampisti e attaccanti della GIORGI continuano a farsi sotto e raccolgono un palo che avrebbe potuto riaprire la contesa. Ma oggi i ruggeriani sono determinati e non mollano un centimetro anzi rubano palla, nell’occasione GIOVANNI VENUTO la estirpa dai piedi di un avversario, si invola a centrocampo e serve in tutta tranquillità‘ il solito MANLIO GRIMALDI che deposita serenamente in rete ma il gol viene erroneamente annullato in quanto l’arbitro commette l’errore di non concedere il vantaggio allo stesso GIOVANNI VENUTO che veniva falciato nel momento in cui si era liberato del pallone. L’arbitro ammette l’errore confortato dagli stessi ruggeriani , solo SALVO ARCIDIACONO rimedia una ammonizione su cui lo stesso direttore di gara avrebbe potuto sorvolare. La GIORGI comincia a squagliarsi ed arriva il terzo gol. Una palla che sembrava persa viene caparbiamente riconquistata, proveniente alle spalle della difesa avversaria, da MANLIO GRIMALDI che sorprende gli avversari e serve al centro GIOVANNI VENUTO che avanza palla al piede e sfonda centralmente la rete della GIORGI con il timido tentativo dell’estremo difensore avversario.  Si va al riposo e la cattiveria agonistica della RUGGERIANA non scema. Il tempo di ricominciare e la RUGGERIANA perviene al 4.° gol , sempre con MANLIO GRIMALDI che sfrutta un errore di rinvio di un difensore, su lancio di KHALIL e  supera abilmente e beffardamente l’estremo (???sic) avversario. OVAZIONE !!!! Che peccato che nei campi di provincia non ci siano le telecamere. Si riprende e non cambia la musica , GIORGI a testa bassa ma oramai i reparti sono slegati, solo qualche tiraccio fuori dallo specchio ben controllato da RUGGERO SARDO e qualche tiro rimpallato dalla diga KHALIL-LO PRESTI- NICOSIA , da destra a sinistra, e con ARCIDIACONO e  VENUTO a lottare da leoni su ogni palla riproponendo rapidissimi contropiedi con gli avversari a commettere qualche fallo per limitare i danni. Ma in una di queste punizioni da fuori area, studiato il (mal) posizionamento della barriera avversaria letteralmente GIOVANNI VENUTO sfonda la rete “dritto-per-dritto” piazzando la palla sotto l’incrocio dei pali, sul lato del portiere. la gara è virtualmente finita, qualche altra manovra offensiva della RUGGERIANA e il gol della bandiera degli avversari complice RUGGERO SARDO che credendo che la stessa fosse terminata aveva cominciato a sfilarsi i guanti salvo opporre al tiro avversario lo stesso guanto ma senza mano dentro. Perdonato.

Forse a rifarla questa gara non maturerà lo stesso risultato perché’ come detto alla RUGGERIANA è andato tutto bene e a GIORGI tutto male, ma oggi il verdetto del campo regala sorrisi ai primi , che cominciano a prendere coscienza della propria forza, mentre ai secondi lascia momenti di riflessione ………..

RUGGERO SARDO : lavoro di ordinaria amministrazione e il calo di attenzione in occasione del gol non ne mortifica la prestazione; un vero leader;

KHALIL : qualcuno si potrebbe sorprendere della serenità con cui gioca quest’anno, mai sprecati palloni, solo brevi momenti di incertezza all’inizio quando perdendo qualche pallone, aveva offerto il fianco alle ripartente avversarie, ma poi una prestazione in crescendo ( degno di portare i colori della Roma );

LO PRESTI GIANLUCA : un muro invalicabile, è il primo ad offrirsi per sostituire il ritardatario RUGGERO, poi si assesta al centro della difesa, ribatte colpo su colpo, ferma gli avversari con le buone mai commettendo falli e da il la alle ripartente della sua squadra uscendo palla al piede ora dal lato di KHALIL ora di DARIO NICOSIA;

NICOSIA DARIO : altro prodotto della “cantera” della RUGGERIANA, la fascia di sinistra è sua e la percorre palla al piede tantissime volte; fa sentire tutta la sua esperienza calcistica nell’addomesticare palloni e tradurli in micidiali ripartenze; quest’oggi non tira  e quindi non segna, ma quanto lavoro sull’out di sinistra;

GRIMALDI MICHAEL : stava cominciando a prendere il suo posto naturale ed altrettanto naturalmente arrivava al primo tiro che sentenziava la sua non totale ripresa ed ecco purtroppo il suo accomodarsi fuori , pronto ad interpretare il ruolo di coach;

VENUTO GIOVANNI : assieme a SALVO ARCIDIACONO, data la strategia di gioco studiata nell’occasione, si accolla un lavoro incredibile a centrocampo fatto di opposizione- marcature e immediate ripartente palla al piede; giochi di sponda lo portano al tiro e lui non si fa pregare; due gol di ottima fattura ma è l’interpretazione del ruolo che lo rende mostruoso;

SALVO ARCIDIACONO: varrebbero lo stesse cose dette per GIOVANNI VENUTO, si sacrifica in una mole di gioco impressionante ma lui è un giocatore di spessore capace di “prendersi” il centrocampo e cominciare a dare verticalizzazioni immediate così come gestione del pallone ed allora comincia con i suoi ubriacanti dribbling e palla incollata al piede che solo i falli avversari interrompono ma solo momentaneamente……. per poi ricominciare;

GRIMALDI MANLIO : sarebbe dovuto stare fuori, come nella prima gara, per poi dare il naturale cambio ai compagni di reparto ed invece entra subito nel vivo della gara, causa l’infortunio del figliolo MICHAEL GRIMALDI, ed allora tocca fare valere l’esperienza e il credere nella tattica di gioco che si era programmata. Risultato : tre gol e tutti di ottima fattura ( evidentemente non mancavano gli stimoli ) ma ha inoltre l’abilità di dare profondità alla propria squadra con gli avversari a non raccapezzarsi completamente; non ha aiutato assolutamente i compagni di centrocampo ma oggi doveva andare così e forse non c’e’ da chiedergli di più.

LO NIGRO LIVIO : l’amico prima di tutto, il giocatore dopo ; viene al campo solo per portare la maglia ad un compagno di gioco  e si piazza a bordo campo a dare consigli ai compagni e svolgendo quel ruolo che pochi altri saprebbero interpretare come lui, vera espressione della filosofia della RUGGERIANA. Alla prossima in campo

Catania , 03 novembre 2013

Michael Grimaldi

per Sport Enjoy Project Magazine