Il Catania ha sfruttato al massimo i due confronti diretti casalinghi
che lo vedevano opposto contro le due principali rivali per la
promozione diretta in serie B. Così, dopo la Salernitana anche il
Benevento, pur lottando, è uscito battuto dal Massimino. Due gare
molto simili fra di loro, impostate da Mimmo Toscano alla stessa
maniera: Catania guardingo in attesa di colpire in ripartenza. Il
tecnico etneo ha confermato la stessa formazione di partenza schierata
contro la Salernitana con Dini in porta, Ierardi, Di Gennaro, Celli nel
terzetto difensivo Poi, Casasola, Di Tacchio, Quaini e Donnarumma
nei quattro di centrocampo, infine Lunetta e Cicerelli a sostegno della
punta centrale Forte. Le due squadre si temono e si rispettano, così
nella prima parte di gara hanno badato più a non scoprirsi. Poche le
occasioni da rete, la più nitida al 27’ quando su una punizione battuta
da Cicerelli prima Francesco Forte e poi Lunetta non riescono a
concludere pericolosamente da buona posizione. Al 33’
l’effervescente Lunetta, al solito generoso, recupera un pallone e vola
via verso l’area di rigore, poi viene fermato al limite.
Come contro la Salernitana la gara si sblocca in chiusura di prima
frazione di gioco. Al 39’ azione convulsa in area del Benevento
Cicerelli cade a terra ma l’arbitro, poco attento per tutta la gara, fa
cenno di continuare. Di Tacchio, sicuro di un rigore a favore per il
Catania, chiama il tecnico Mimmo Toscano dicendogli di ricorrere a
una delle tre carte a disposizione per visionare le immagini televisive.
Toscano si fida del suo capitano e chiama l’arbitro. Il direttore di
gara, Marco Di Loreto di Terni, dopo attenta visione, vede ciò che
non aveva visto a occhio nudo: Borghini aveva commesso fallo su
Cicerelli dandogli un pestone, inoltre, nello strattonare l’attaccante
rossazzurro, dalle immagini si vede che commette anche fallo di
mano.
È il 43’ quando, finalmente, Cicerelli può andare sul dischetto e
battere con un tiro secco Vannucchi. Un minuto dopo il Catania va a
un passo del raddoppio ma Vannucchi compie una vera prodezza su
tiro ravvicinato di Forte.
Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro decreta la fine del primo
tempo.
Nella ripresa il Benevento si riversa nella metà campo rossazzurra ma
non riesce mai a rendersi pericoloso.
Gli ospiti sono anche sfortunati in quanto al 55’ sono costretti a
sostituire Salvemini per un infortunio.
Entra al suo posto Tumminello, che non è un perfetto sconosciuto, ma
Salvemini, con 8 reti è il capocannoniere del girone.
Il Benevento spinge ma la difesa del Catania dimostra di essere di
primissima qualità, ancora imbattuta nelle 6 gare casalinghe. Certo
non durerà fino alla fine, ma zero reti subite dopo 6 gare disputate in
casa costituisce uno dei punti cardine per costruire la strada che porta
alla promozione.
Come nella gara contro la Salernitana Toscano fa rifiatare alcuni
uomini chiave come Cicerelli e Lunetta, ma i nuovi entrati svolgono
tutti bene il loro compito e il Benevento si deve rassegnare alla
sconfitta, inevitabile quando non si tira mai in porta.
Si chiude con il numeroso pubblico in festa, quasi ventimila spettatori
che cominciano a sognare.
Non era facile vincere due gare consecutive dal valore di due autentici
spareggi, adesso bisogna insistere, a partire dalla prossima gara che
vedrà il Catania impegnato a Caserta, alla ricerca della difficile quinta
vittoria di fila contro una squadra discontinua e imprevedibile.