Rieccoci qui, nuovamente al Massimino contro il Potenza. Stessa formazione di domenica scorsa tranne l’infortunato (e ti pareva) Lunetta che sarà sostituito da Stoppa. Si comincia sempre dalle Curve dove stavolta la Nord si colora dei tre colori della bandiera italiana e di rossazzurro e il tifo di entrambe è da altre categorie! E sono partite vere queste dei play dove il “dentro o fuori” fa la differenza e tanta…così nell’arco dei primi minuti le azioni sotto porta si sono succedute sia per il Catania, sia per il Potenza, azioni che hanno esalto i due portieri, bravi davvero. Ed è il Catania che va giù di brutto con una sorta di tiro al bersaglio a metà primo tempo che ha trasformato Alastra in una saracinesca con parete muraria compresa, parando l’impossibile su Inglese e Di Tacchio. Buona squadra e molto quadrata la formazione lucana con individualità di valore, ma non scherzano nemmeno i nostri Anastasio, Stoppa, e un Ierardi che te lo ritrovi ovunque.  Cambia poco nel secondo tempo e dove non arriva super Alastra ci pensa il palo che nega a Stoppa il gol, ma è l’intensità e densità che meraviglia per una gara che sembra più una finale e fondamentamele lo è anche se a venti minuti dalla fine Toscano pensa più a difendersi con cambi che confermavano questa volontà. E poi…la frittata che ha provato a rovinare una serata tutta tifo, cuore e…gambe con un rigore giusto quanto inopinato considerando come un pallone impazzito va a toccare la mano di un incolpevole Celli. Ma abbiamo detto che era la serata dei portieri e stavolta è stato il nostro Dini a superarsi in una parata da incorniciare e a chiudere ci pensa indovinate chi? E sì, giusto, Inglese che mette dentro il passaggio definitivo alla prima fase nazionale e per la seconda volta crolla il Massimino per un tifo da tapparsi le orecchie o meglio di no! E avanti così…