Il piacere di fare integrazione: La Sicilia Goal premia Sport Enjoy Project.

Inutile nascondersi dietro un dito: ricevere un premio inorgoglisce sempre. Poi, se il riconoscimento si ammanta pure di un aspetto umano come l’integrazione, il piacere diventa doppio, se non triplo. E così diventa un’immensa gioia scrivere che la Sport Enjoy Project è stata premiata con l’award di “La Sicilia Gol”, manifestazione giunta alla sua quarta edizione, un inserto all’interno del quotidiano catanese che si occupa di calcio giovanile a cura di Nunzio Currenti e Vincenzo La Corte e seguitissimo format nato dall’estro del giornalista Gianluca Reale.  Un riconoscimento (in memoria del collega Michele Tosto) consegnato a tutte quelle società siciliane, e atleti, che si sono distinte nel mondo del calcio giovanile, e nel caso della Sport Enjoy vede premiata la società e la squadra per “aver promosso l’integrazione in uno sport senza barriere come il calcio”. Un tema di cocente attualità quello dell’immigrazione, diventato troppo spesso argomento da riempimento per vuote chiacchiere da salotto o come mero strumento ad uso politico. C’è invece chi agisce, chi si mette in gioco donando il suo tempo e tanta buona volontà per provare a creare qualcosa di più concreto, come ad esempio fa l’associazione no profit EGS (educare giovani allo sport) che in rete con varie comunità del catanese cura gli aspetti legali e l’inserimento nel mondo del lavoro, aiutando i migranti a 360° e da due anni sta al fianco della Sport Enjoy Project. E come ha ribadito con voce ferma il suo presidente Alessandro Cento: “il problema dell’integrazione nasce quando non si rispettano in maniera reciproca le regole altrui, l’importante è dunque comprenderle e ottemperarle in maniera vicendevole”. Ciò significa, traduciamo noi, che eliminato culturalmente l’inesistente problema del colore, determinato da una naturale differenza nel pigmento della pelle, occorrerebbe anche superare un altro, apparentemente invalicabile, gap identificabile in una differenza culturale generatrice, a sua volta, della paura del diverso da noi, traducibile con un complesso termine come: alterità.  Un premio, dunque, che ripaga la società proprio per l’indefesso impegno nel riuscire a gestire (anche burocraticamente) queste problematiche attraverso un lavoro d’integrazione di centinaia di immigrati inserendoli sia nella comunità di arrivo, sia nel mondo del calcio giovanile che è, di fatto, la prima fonte e indispensabile serbatoio del calcio professionistico dove gli extracomunitari doneranno, ne siamo certi, un flusso umano e tecnico in più ma solo se questo avviene in un contesto di crescita paritaria.  Non crediamo sia un concetto molto complicato da comprendere, elaborare e sedimentare, e il premio ricevuto ieri diventa anche sintesi che qualcosa, in tal senso, è già cambiato: attendiamo, adesso, che si aggreghino anche gli ultimi ostinati che ancora resistono su anacroniste posizioni ideologiche. E su questo fronte, soprattutto nel calcio giovanile, forse si sta giocando oggi la gara più importante, e speriamo che sarà questo sport collaborativo per antonomasia com’è il calcio, ad aiutarci a ristabilire pari dignità e pari opportunità, non fosse altro che “la sfera è l’unico solido geometrico che non ha differenze al suo interno, ed è uguale dovunque lo si guardi”. Con buona pace di Parmenide che sembra dedicarci questo suo, sempre attuale, pensiero anche migliaia di anni dopo averlo pronunciato.

Per la cronaca gli atleti presenti, accompagnati da un emozionatissimo quanto felicissimo Manlio Grimaldi presidente Sport Enjoy Project , sono stati:

Amadou Sylla (attaccante)

Aboubacar Camara (Centrocampista)

“Messi” Marena (attaccante gambiano) primo migrante a vestire la maglia della Nazionale della Sport Enjoy Project 2 anni e mezzo fa.

Seydou Konare (centrocampista)

Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com

Catania, 4 luglio 2019

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Concetto Sciuto e Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )