Il Catania batte la capolista Salernitana al Massimino. Vittoria netta ben oltre il punteggio.
Se la forza di una squadra viene misurata dai punti che ha in
classifica, per quel che si è visto oggi al Massimino, la classifica della
Salernitana è bugiarda. La squadra del tecnico Giuseppe Raffaele, ex
applaudito, arrivava a Catania da capolista con ben 4 lunghezze di
vantaggio sulla squadra di Mimmo Toscano, e ritorna a casa battuta,
ben oltre le due reti di scarto del punteggio finale, e ridimensionata.
I campani rimangono sempre al primo posto, ma sono stati raggiunti a
quota 22 dal Benevento e adesso hanno solo una lunghezza di
vantaggio in classifica sul Catania. Con la convincente vittoria per i
rossazzurri si aprono favorevoli orizzonti, in considerazione che il
Catania nella prossima gara ospiterà proprio il Benevento.
Quindi, l’attuale classifica parla di una lotta a tre fra Benevento,
Catania e Salernitana per la promozione diretta. Fra le altre
pretendenti, il Casarano, dell’ex Cosimo Chiricò, rimane più una
suggestione dei pochi tifosi affezionati al “trottolino”, eterna
incompiuta del calcio di serie C, che frutto di una valutazione tecnica.
Certo, il Crotone, pur inaspettatamente battuto in casa dal discontinuo
Monopoli, ha un organico di tutto rispetto e lo stesso Cosenza darà
filo da torcere.
Le tre squadre che occupano i primi tre posti in graduatoria, fin
adesso, hanno dimostrato di essere le più attrezzate, anche se la
Salernitana vista al Massimino ha davvero deluso.
La gara era iniziata per i campani sotto buon auspici con il tecnico
Raffaele chiamato sotto la tribuna A dai tifosi rossazzurri e
calorosamente applaudito in quanto ex allenatore del Catania.
Raffaele, in maniera educata, emozionato, ha risposto con altri
applausi. La stessa educazione che ci si aspettava, e non c’è stata
dagli altri due grandi ex, Daniele Faggiano e Roberto Inglese. In
verità il DS ha ringraziato più volte sulle pagine della “Gazzetta dello
Sport” il Catania per come la società gli è stata vicina durante il brutto
momento della malattia. Inglese, invece, fischiatissimo, niente.
Avrebbe potuto alzare le mani in segno di scusa, chissà forse qualche
fischio si sarebbe trasformato in applauso per quel che ha dato al
Catania nello scorso campionato. Invece, ha preferito ignorare i fischi
ed estraniarsi da tutto, compreso dalla partita e ci è riuscito benissimo
visto che la difesa del Catania non gli ha fatto toccare un pallone.
In verità, per la prima mezz’ora la gara è stata molto equilibrata e il
timore di osare è prevalso sul desiderio di osare.
Tuttavia, il Catania al 5’ ha dimostrato di essere bellicoso e
propositivo con Lunetta, in gran forma, che è sgusciato via sul filo del
fuorigioco e ha servito Forte, ma il tiro della punta etnea è stato
ribattuto da un difensore. Al 12’ la gara avrebbe potuto prendere una
prima svolta quando Capomaggio ha falciato da dietro Di Tacchio. Ci
si aspettava il rosso diretto, visto l’entità del fallo, ma Alberto Poli di
Verona si è limitato ad estrarre un inspiegabile cartellino giallo.
Al 17’ Cicerelli, recuperato a tempo di record, recuperava un pallone a
centrocampo, ma, anziché servire il libero Lunetta sulla destra, tirava
alto. Al 32’ l’unico squillo degli ospiti con Ferraris che impegna Dini
con un pericoloso tiro da fuori area. Al 37’ Cicerelli si riscatta alla
grande. L’arbitro, dopo qualche secondo di esitazione, si convince e
assegna una punizione al Catania. La distanza è davvero proibitiva in
quanto siamo a poco meno di quaranta metri. Cicerelli si sistema il
pallone e ci tenta. Viene fuori una punizione che ricorda quelle calciate
dal mai dimenticato Sinisa Mihajlovic. Il pallone è forte, tagliato e ben
indirizzato. Il fratello minore di Gigio Donnarumma, s’allunga ma nulla
può in quanto il pallone s’insacca all’incrocio dei pali alla sua sinistra.
Nella ripresa ci si aspetta la reazione della Salernitana, invece il Catania
aumenta la sua convinzione e mette alle corde gli ospiti con delle
micidiali ripartenze. Al 55’ il Catania raddoppia: su un rilancio lungo di
Dini, prolungato di testa da Lunetta, Golemic, difensore forte ed esperto,
manca clamorosamente l’intervento di testa e finisce per aggiustare il
pallone a Forte, che, da posizione decentrata, conferma il suo momento
positivo e trafigge Donnarumma. In pratica la gara si chiude qui, anche
se il Catania ha almeno altre quattro occasione per rimpinguare il
bottino, ma l’imprecisione degli attaccanti rossazzurri e la bravura di
Donnarumma junior evitano alla Salernitana un pesante passivo.
Finisce con i tifosi in festa, ma bisogna dar seguito a questa bella e
convincente vittoria riservando lo stesso trattamento all’altra capolista
Benevento. In caso di vittoria il Catania sarebbe, almeno, al secondo
posto da solo.
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