Di Tino La Vecchia

Catania, in ogni caso, da applausi, oltre i propri limiti, il cuore oltre l’ostacolo. Sotto di due reti nel difficile Erasmo Jacovone di Taranto, è stato capace di riprendere i padroni di casa, leoni in casa, col campo imbattuto, con cinque vittorie e tre pareggi e conigli fuori con appena 5 punti. Ma la difesa del Catania, ancora una volta, è stata disastrosa, 26 reti subite in 15 gare, peggio ha fatto solo la difesa del Campobasso.

Ma il Catania ha giocato e anche bene e i risultati maturati negli altri campi lo tengono ancora al decimo posto, ultimo per accedere agli spareggi promozione. Certo arriverà la penalizzazione ma se questa squadra, che fino a fine dicembre ha la garanzia di giocare in campionato, fosse sostenuta da una società più solida, nonostante la penalizzazione, avrebbe tutto per arrivare ai Play off in quanto, a mio avviso solo sette squadre sono più complete e più forti. Una, probabile il Bari o il Palermo vincerà il campionato, ma basterebbero a gennaio due centrali più affidabili di quelli attuali e un altro centrocampista per colmare il gap con squadre più forti e giocarsela agli spareggi. Purtroppo, le cifre dicono che la difesa del Catania è disastrosa. Ma come si fa, per la seconda gara consecutiva buttare un punto nei secondi di recupero? L’amaro in bocca è maggiore di quello percepito contro il Foggia, in quanto il Taranto non è per nulla più forte del Catania, né l’ha dimostrato.

Recuperato Moro, Baldini ha schierato Sala in porta, Claiton e Monteagudo centrali, Calapai e il rientrante Zanchi sulle fasce, Izco con Maldonado e Provenzano a centrocampo, Il trio avanzato composto da Ceccarelli, Russini e il golden boy Moro.

Il Catania gioca e il Taranto al 15’ passa in vantaggio con Giovinco, autore di uno splendido tiro al volo, niente da dire. Il Catania va vicinissimo al pareggio al 19’ con Russini ma il portiere di casa Chiorra è prodigioso. Il Catania continua a giocare e al 42’ Monteagudo non riesce a spingere in rete un bel pallone servitogli da Russini. I rossazzurri vanno al riposo sotto di una rete. Baldini fa entrare Sipos per Izco, ma al 58’ il Taranto, dall’attacco sterile, raddoppia con Civilleri con la difesa degli etnei incapace di spazzare. Ma, insomma, può capitare anche questo. Il Catania continua a giocare e al 62’ la apre con Sipos, bravo a sfruttare un’indecisione della solida difesa di casa e superare a fruttare Chiorra con un pregevole pallonetto. Il pareggio sembra cosa fatta al 71’ quando Moro si presenta dal dischetto. Ci fosse stato lui nella Nazionale di Mancini a calciare il rigore contro la Svizzera a quest’ora l’Italia non avrebbe avuto i patemi dello spareggio per arrivare al Mondiale.

Il capocannoniere del campionato è implacabile. Sembra chiusa, ma al 93’, anziché spedire il pallone in tribuna la difesa del Catania si rifugia in calcio d’angolo, il noto tallone d’Achille. Sugli sviluppi il nuovo entrato Bellocq colpisce di testa indisturbato e a tempo quasi scaduto e per il Catania arriva un’altra beffa.

Fonte foto calciocatania.com