Un mese alla chiusura del calcio mercato: quale ruolo può recitare in campionato il Catania? Ritornerà mai il calcio che conta?
di Tino La Vecchia

Se la città di Catania fosse stata Caserta o Carpi, senza voler offendere per il paragone i simpatici abitanti delle due città, mantenere la serie C e disputare il campionato sarebbe stato un successo.
Ma Catania non ha poco più di settantamila abitanti come Caserta o Carpi, la squadra di calcio ha disputato 17 campionati in serie A e vanta ottime tradizioni anche nel campionato di serie B.
Bisogna riconoscere con onestà che il calcio che conta è in serie A, e anche la serie B, al limite, costituisce un buon palcoscenico.
È inutile fare come la Volpe di Fedro e dire che in fondo in fondo anche il campionato di serie C è un bel campionato solo perché quell’”uva”, costituita dei campionati superiori è rimasta un miraggio.
Manca un mese alla chiusura del calcio mercato e cercherò con obiettività di fare il punto sulla situazione. Mi posso sbagliare, ci si può sbagliare, ma basta andare a rileggere il mio articolo dopo l’eliminazione al primo turno del Catania per mano del Foggia, nel quale affermavo che la promozione in serie B attraverso i Play off sarebbe stata un affare privato fra Padova e Alessandria, per meritare un po’ di credito, visto che in serie B sono andati i grigi piemontesi superando in finale il Padova ai calci di rigore.
Svanito il sogno di rilanciare il Catania calcio in grande stile, la situazione attuale, non mi autorizza a sognare. Un buon punto di partenza è costituito da Francesco Baldini che è rimasto in panchina e sono d’accordo.
Nel mercato degli svincolati il Catania ha preso il portiere trentaquatrenne di Palermo Giuseppe Stancampiano, in compenso è stato ceduto Martinez alla Triestina. È stato ingaggiato il difensore argentino Cruz Monteagudo, ma sul suo conto il giudizio lo darà il campo. Sono stati presi gli svincolati Sala, Russini e Ceccarelli. Il primo, Andrea Sala, in teoria dovrebbe essere un buon portiere. Simone Russini è un esterno offensivo reduce da tre campionati col Cesena, è ancora giovane ma è già esperto. L’attaccante romano Tommaso Ceccarelli ha dato il meglio di sé nella Primavera della Lazio, poi è caduto quasi nell’anonimato, è riemerso realizzando 12 reti nel Prato nel 2017-18 e si fermato. Dall’Imolese è arrivato il trentenne palermitano Alessandro Provenzano, speriamo bene. Nel contempo è stato ceduto Silvestri al Modena. Se arrivasse il centrale della Turris Filippo Lorenzini sarebbe un buon rinforzo. Dal Genoa è arrivato in prestito l’attaccante ventenne Felipe Estrella Galeazzi.
Dovrebbero rimanere in rossazzurro sia Maldonado che Dall’Oglio.
Insomma, per farla in breve, mettendo da parte la mia incrollabile fede rossazzurra, siamo sempre sul piano della speranza. Non mi sembra che il Catania società e il Catania squadra abbiano le carte in regola per ripeter un campionato stile Juve Stabia o Ternana. A mio parere ci sono almeno quattro squadre più forti del Catania, sia a livello societario che come organico. Al solito in serie B ci va in maniera diretta solo una. Quella di tre anni fa 2 agosto 2018 è stata solo un’illusione svanita per la precisa volontà di chi ha organizzato tutta la farsa per prendere in giro le aspiranti al ripescaggio.
Un altro campionato con la squadra orbitante fra quarto e sesto posto?
Mah! Ritornerà mai a Catania il calcio che conta?
Catania, 4 agosto 2021
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
Fonte foto Google Immagini
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina online su www.sportenjoyproject.com