Un rigore assai dubbio nei minuti di recupero permette alla Casertana di privare il Catania di una meritata vittoria.
La prima cosa che viene in mente quando si parla di Caserta è la
residenza reale appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie. Voluta dal
giovane Carlo di Borbone, che nel 1752 fece avviare i lavori di
costruzione, la reggia venne completata nel 1845. Per la sua
costruzione vennero utilizzati più di duemila uomini e impiegate
ingenti somme di denaro. Nel 1997 il complesso della reggia di
Caserta venne dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Ogni anno la Reggia accoglie oltre un milioni di visitatori.
In occasione di Casertana-Catania per i tifosi rossazzurri è saltato il
progetto estivo che comprendeva la gita a Caserta, la visita della
famosa reggia e la gara fra Casertana e Catania.
Per colpa dei soliti pseudo tifosi, che hanno causato il divieto di
trasferta per i veri tifosi del Catania è stato tutto vanificato.
Il progetto del Catania di Mimmo Toscano era quello di portare via i
3 punti dalla stadio Alberto Pinto di Caserta e di arrivare in vetta.
Anche quello del Catania non si è realizzato, beffato, dopo aver
dominato la gara, dalla concessione di un calcio di rigore molto
discutibile.
La Casertana, guidata dal giovane tecnico Federico Coppitelli, è
squadra discontinua, capace di mettere in difficoltà la capolista
Salernitana o di crollare in casa per 3-0 al cospetto del Casarano, che
di certo non vale il Catania.
Quasi stessi colori sociali del Catania con in rosa il ventenne catanese
Kevin Leone.
Una squadra quella campana allergica alla divisione della posta,
avendo pareggiato sole 2 delle 11 gare disputate. Il Catania proveniva
da 4 vittorie consecutive e alla vigilia il risultato di parità appariva il
più probabile. Un risultato ben accettato in quanto ottenuto su un
campo difficile contro una squadra di media-alta classifica.
Alla fine pareggio è stato, ma, se si analizzano le circostanze di come
è maturato, il risultato suona come una mezza sconfitta per il Catania,
beffato da un calcio di rigore concesso negli ultimi due minuti dei
sette di recupero concessi per un presunto fallo sul quale si potrebbe
discutere per intere giornate.
Prima della gara Toscano è costretto a lasciare negli spogliatoi Ierardi
colpito da un virus intestinale. Al suo posto gioca Pieraccini.
Il Catania, in maglia bianca, schiera Dini in porta, Di Gennaro, Celli e
Pieraccini come centrali difensivi, Casasola, Di Tacchio, Quaini e
Donnarumma nei quattro di centrocampo, infine Lunetta e Cicerelli a
sostegno della punta centrale. Fiducia, quindi, agli stessi interpreti
delle ultime gara, con l’eccezione di Pieraccini al posto di Ierardi. Ma,
ironia della sorte, sarà proprio l’ottimo Ierardi, spedito in campo per
assoluta necessità dopo l’infortunio di Pieraccini, a determinare la
mancata vittoria del Catania. Nessuna croce addosso al centrale del
Catania, assoluto punto di forza della difesa etnea, che resta la meno
battuta del campionato. La Casertana, schierata col 3-5-2, ha nel
capitano Proia, in Liotti e Vano i suoi punti di forza. Arbitro
dell’incontro è il signor Edoardo Gianquinto di Parma, un arbitro che
gode di una buona reputazione e che ambisce alle categorie superiori.
Il Catania inizia con piglio determinato, ma è la Casertana ad avere la
prima grande occasione da rete al 10’quando Dini è costretto a una
prodezza per sventare un tentativo di autorete di Pieraccini esibendosi
in un gran colpo di reni. Dopo quest’episodio il Catania prende in
mano le redini dell’incontro e costringe De Lucia a due grandi parate.
Nel 1° caso, siamo al 17’, quando respinge in tuffo una grande
punizione di Cicerelli, nel 2° caso, al 19’ quando con la mano di
richiamo si salva su Cicerelli. Dopo una rete annullata a Lunetta per
evidente fuorigioco, al 27’ il Catania va in vantaggio: appoggio di
Lunetta indietro per Di Tacchio che scaglia un bolide da oltre 20
metri che lascia De Lucia immobile. La Casertana reagisce subito e al
30’ segna, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Al 34’ pari dei falchetti
con Proia che anticipa tutti sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Si va
al riposo sul risultato di parità. Toscano vuole i 3 punti e al 63’manda
in campo Caturano al posto di Forte, poi, due minuti dopo, Rolfini al
posto di Cicerelli. Ma i rossazzurri sono sfortunati in quanto
s’infortuna Pieraccini e, per necessità, deve sostituirlo Ierardi,
sebbene non in buone condizioni fisiche. Al 73’ il Catania torna
meritatamente in vantaggio quando Caturano stoppa di petto e porge a
Donnarumma, il destro del centrocampista etneo e forte e preciso e
non lascia scampo al pur bravo De Lucia. All’84’ il Catania va vicino
alla terza rete, ma proprio nell’azione concitata Ierardi colpisce con
un calcio un avversario.
Per l’arbitro è rosso diretto. La decisione non cambia nemmeno dopo
il ricorso alle immagini televisive. Sebbene in inferiorità numerica i
rossazzurri tengono bene il campo e stanno per portare a casa una
meritata vittoria. Ma nel quinto dei sette minuti di recupero concessi
D’Ausilio, nel tentativo di rinviare, subisce fallo di un avversario che,
con furbizia, allunga la gamba. Per l’arbitro è rigore.
Richiamato a rivedere le immagini l’arbitro non cambia idea!
Dal dischetto, ben oltre il 90’ va lo specialista Liotti e per Dini non
c’è niente da fare. Finisce 2-2.
Il Catania mastica amaro, ma il cammino che conduce alla sperata
promozione passa anche da questi episodi.
Foto d’archivio
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