Da Catania a Hollywood, la promettente carriera dell’attore Giuseppe Schillaci
Lo sguardo magnetico, la carnagione scura, il fisico atletico. Giuseppe Schillaci ha tutte le
caratteristiche dell’attore di successo. Catanese, classe 1987, ormai da anni attivo anche all’estero -
lo abbiamo visto, tra gli altri, nella serie “Romulus”- ha recentemente preso parte alla produzione
hollywoodiana “Nella tana dei lupi 2”, film con Gerard Butler e O’Shea Jackson, uscito quest’anno
nelle sale di tutto il mondo, e alla commedia romantica “The map that leads to you”, d’imminente
distribuzione. Giuseppe alle mie domande risponde con un dolce sorriso. Inizia così l’intervista al
giovane ma già noto attore e scopro che ben poco somiglia alla gran parte dei personaggi che ha
interpretato. Schivo e abbastanza riservato, rivela a tratti una certa timidezza mostrandosi come quel
mix di umiltà e determinazione a cui deve certamente la sua carriera.
Per quali ruoli ti scelgono di solito?
Il cattivo. Penso ad esempio al mio primo ruolo in America nel film indipendente di cui ero
protagonista, “The italian”, un thriller psicologico dove interpretavo un criminale. Però non ho fatto
solo questo genere di personaggi. Ad esempio, in “Lezioni di persiano”, film del 2019 girato in
Bielorussia, indosso i panni di un ebreo italiano rinchiuso in un campo di concentramento che salva
il protagonista. Stessa cosa dicasi per “Viale donne speciali”, film che uscirà nelle sale nel 2026, in
cui non sono cattivo.
Dai villaggi turistici in cui eri animatore al cinema internazionale, ne hai fatta di strada. La
tua carriera consta di numerosi film e fiction di successo sia in Italia che all’estero.
Le mie prime esperienze in Italia sono state ne “Il commissario Maltese” (2015), nelle serie “Il
nome della rosa” (2019) e “Il cacciatore” diretta da Davide Marengo, nei film “La mossa del
cavallo” (2018) e “Il mio corpo vi seppellirà” (2021), un western ambientato ai tempi di Garibaldi
in cui protagoniste sono le donne.
Trovi grosse differenze tra il modo di lavorare in Italia e all’estero?
Non nel modo di lavorare ma nella maggiore presenza di fondi all’estero da destinare al cinema,
settore in cui lì credono molto di più che nel nostro paese. Più fondi significa più produzioni,
dunque maggiori possibilità di lavoro per noi attori.
Puoi dirmi qualcosa dei ruoli che interpreti nei due film che ti hanno fatto amare ad
Hollywood?
Certamente. Nel primo, “Nella tana dei lupi 2”, girato in Spagna con la regia di Christian Gudegast
che ringrazio moltissimo, sono Moussa, un personaggio appartenente alla mafia italiana, un cattivo.
Nel secondo, invece, “The map that leads to you” per la regia di Lasse Hallstrom (che ha diretto, tra
gli altri, Leonardo Di Caprio e Jhonny Deep in “Buon compleanno Mr Grape”), ricopro un piccolo
ruolo completamente diverso.
Per te esistono piccoli ruoli?
Dipende dagli obiettivi e sogni, certo si devono accettare soprattutto all’inizio per poi ambire a
quelli più grandi.
A tal proposito, come ha avuto inizio il tuo percorso e com’è nata la tua passione per la
recitazione?
Già quando facevo cabaret e musical nei villaggi turistici sentivo che mi piaceva moltissimo
diventare qualcuno diverso da me sul palco. Poi da Catania a New York, luogo in cui si è svolta la
mia formazione, tutto è avvenuto abbastanza rapidamente. La mia fidanzata di allora danzava con il
coreografo Lino Privitera il quale mi scelse per fare il mimo nel suo spettacolo di danza “Cavalleria
Rusticana” al Cortile Platamone nel 2011. Fui notato da Fioretta Mari e dalla regista Emanuela
Metri che mi vollero per frequentare il CAMS. Lì rimasi solo qualche mese recitando nel musical
“La scapricciata”. Fioretta ed Emanuela mi spinsero poi a partecipare a Roma ad una masterclass
con Anna Strasberg. In quel contesto fui da lei scelto per una borsa di studio di tre mesi alla scuola
Strasberg di N.Y. Tre mesi che divennero, invece, tre anni, dapprima lì e, in seguito, a Los Angeles,
città in cui ho recitato anche in spettacoli teatrali e cortometraggi.
Ci sono persone che senti di ringraziare particolarmente?
Certo. Oltre alle quattro sopra citate, Fioretta Mari, Emanuela Metri, Lino Privitera ed Anna
Strasberg, la mia agente in Spagna, Lucia Del Rio, e Gabriella Di Santo, che mi rappresenta in
Italia. E poi ovviamente gli amici di sempre e la famiglia.
Credi di essere stato fortunato?
Si, anche se io ritengo che la fortuna vada cercata e creata. Io ho fatto proprio così, andando
incontro a non pochi sacrifici. Per potermi mantenere all’estero ho fatto tantissimi lavori e non ti
nego che ci sono stati molti momenti di buio. Io ho avuto sempre una grande determinazione e non
mi sono mai preparato il cosiddetto “piano b” per paura che potesse allontanarmi dal “piano a.”
La determinazione, quindi, è per te la chiave del successo. Cosa sentiresti di consigliare a
giovani che intendono approcciarsi a questo mestiere?
Naturalmente di studiare, prepararsi ma anche di divertirsi un po’; di più di quanto non lo abbia fatto
io, di non prendersi eccessivamente sul serio partendo dalla consapevolezza che i no esistono,
servono per crescere e rimettersi in gioco, senza abbattersi. A me inizialmente è successo e ci sono
stato molto male dinanzi ai provini non superati. Un secondo consiglio è di lasciare andare le
preoccupazioni riguardanti l’aspetto fisico perché si viene scelti in base al ruolo che stanno
cercando e non alla bellezza.
Cos’è per te la bellezza? Ti ritieni bello?
No, sinceramente non mi vedo bello. La bellezza è per me qualcosa che ti fa restare a bocca aperta,
ti stupisce, come un tramonto. Negli ultimi tempi sto cominciando a curare di più il mio aspetto
facendo attività fisica ma non per motivi estetici, bensì per il benessere della mia persona.
Cos’è per te l’amore?
L’amore è una cosa bella, positiva. Conosco diverse forme d’amore, quello per i miei nipoti, per
esempio. Parlando di amore romantico, invece, credo che devo riuscire ad amare pienamente chi
sono prima di poter amare davvero.
Non mi resta che augurare a Giuseppe un prosieguo di carriera altrettanto promettente e di correre al
cinema per vederlo in ruoli diversi dal cattivo, nei prossimi due film in uscita, “The map that leads
to you” e “Viale delle donne speciali.”
Mara Di Maura
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