E la Sicilia diventa un giardino

Fino al 21 ottobre, a Giarre in mostra i giardini del Mediterraneo

di Serena d’Arienzo

Alle pendici dell’Etna, avvolto dal caldo abbraccio della costa ionica, incanta nel suo splendore il parco botanico Radicepura, paradiso rigoglioso germogliato dall’amore e dalla dedizione per il mondo vegetale di Venerando Faro, fondatore di Piante Faro, che nei suoi cinquant’anni di attività, affiancato dai figli Mario e Michele che ne hanno seguito le orme, è riuscito a coltivare ben 800 specie e oltre 5000 varietà arboree.

Una passione, quella per la natura, che vuole essere tutt’altro che esclusiva ma, anzi, declamata a gran voce e condivisa con il mondo, esaltando il forte sentimento e orgoglio per l’ecosistema e il territorio siciliani.

In questo contesto nasce la prima edizione del Radicepura Garden Festival, con sede a Giarre, nel catanese, primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo, che ha coinvolto giovani designer, istituzioni, imprese, esponenti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura del panorama mondiale e che inebrierà i sensi dei suoi visitatori fino al 21 ottobre.

Protagonista assoluto della manifestazione sarà il giardino, celebrato ed esaltato in ben quattordici allestimenti, tutti ideati per l’occasione con le varietà vegetali più originali coltivate da Piante Faro, sprigionando una tale forza narrativa ed evocativa, da costituire l’essenza e il senso di una siffatta esperienza sensoriale.

Tra i fautori di queste ammalianti opere arboree, quattro garden designer di fama internazionale che hanno dato vita alle proprie creazioni in circa 150 metri quadrati. Tra questi, il paesaggista francese Michel Péna con il suo giardino verticale, “Jardin Parfumé”, il cui nome fa pregustare avvolgenti note olfattive, nonché l’italiano Stefano Passerotti che si è ispirato, per il suo “Evaporazione mediterranea”, alle rotte migratorie che trafficano il Mare Nostrum, attraverso la rappresentazione di un tronco d’albero sull’acqua. “Amity”, l’opera arborea della designer arabo-londinese Kamelia Bin Zaal, rimanda ai sentimenti di amicizia e convivialità tipici dei cortili arabi e “Arethusa and Alpheus”, giardino firmato dal paesaggista inglese James Basson, rievoca il mito classico di Alfeo, figlio del dio Oceano e personificazione del più grande fiume del Peloponneso, e della ninfa Aretusa, fonte siracusana.

I rimanenti sei giardini, invece, dalle dimensioni più ridotte, costituiscono la vetrina dell’immaginazione di giovani paesaggisti under 35 provenienti da Spagna, Turchia, Italia, Francia e Uruguay, selezionati tramite un bando internazionale da una giuria di elevato spessore tecnico e accademico.

Un inno alle meraviglie dell’Isola, insomma. Come si evince dal sito del Radicepura Garden Festival, “la Sicilia è la sede ideale di questa prima biennale dei giardini mediterranei: ai piedi dell’Etna, Radicepura vuole valorizzare l’eccellenza botanica del territorio, del clima, del suolo e dell’acqua, condizioni ideali che consentono alla vegetazione di esprimersi con maggiore vigore che altrove”.

Un evento che celebra tutto il patrimonio locale, unendo arte, enogastronomia e tutela dell’ambiente, come elementi costitutivi di un territorio straordinario. Per tutta la durata della manifestazione, infatti, verranno ospitate oltre alle quattro creazioni artistiche-botaniche concepite da svariate realtà accademiche europee e di design, anche workshops, mostre e interventi artistici, tutti incentrati sul tema portante del Festival.