Un Catania brutto e senza idee dice quasi addio al minitorneo di serie
D che assegna lo scudetto. Di mezzo ci si mette anche l’arbitro, il
signor Alessandro Pizzi di Bergamo, un altro arbitro pessimo sulla
strada del Catania, che ignora un netto fallo di mani nell’azione che
porta alla prima rete del Sorrento. L’attenuante, però, è poca cosa in
quanto il Sorrento ha vinto 2-0. Nemmeno l’espulsione di Lorenzini è
un’attenuante, il Catania non è stato nemmeno la copia sbadita della
squadra che ha dominato il campionato.
Che il Sorrento non è una delle tante squadrette che ha incontrato il
Catania durante il campionato lo si è visto sin dai primi minuti di
gioco, quando al 3’ Bethers è stato costretto a sventare con i pugni
un’insidiosa punizione inventa dall’arbitro. La gara si è innervosita
subito e addirittura al 6’ l’arbitro è stato costretto a interrompere il
gioco per riprendere due squadre. Per circa 15’ minuti in campo c’è
solo il Sorrento, eppure il tecnico dei rossazzurri Giovanni Ferraro ha
presentato in campo la formazione titolare con Bethers in porta,
Rapisarda, Castellini Lorenzini e Boccia, nei quattro di difesa. A
centrocampo capitan Lodi, Vitale e Rizzo, in avanti ci sono Russotto,
Sarao e De Luca. Per aspettare qualcosa del Catania occorre che si
arrivi al 15’ con una discesa di Rapisarda che provoca due corner
consecutivi che non sortiscono nessun esito. Al 20’ un errore di Rizzo
manda al tiro Badje, ma la palla è fuori. Insomma, un Catania
irriconoscibile, in verità aveva giocato male anche il primo tempo
nella recente trasferta di Trapani, e nessun tiro in porta. La prima
conclusione arriva con un colpo di testa di Sarao su cross di Boccia, la
palla va a lato. Molto meglio il Sorrento del Catania e ospiti che non
vanno in vantaggio al 45’ solo per una prodezza di Bethers che manda
sul palo una conclusione ravvicinata di Scala.
Nella ripresa, il Catania parte molto bene, ma poi, anziché migliorare,
peggiora, soprattutto con l’inserimento di Forchignone al posto di
Castellini, mentre Palermo prende il posto di De Luca. Col passare
dei minuti il Sorrento viene fuori e si rende pericoloso in più
occasioni. Gli ospiti vanno in vantaggio al 73’ con una rete che è un
furto dell’arbitro: Petito si porta avanti il pallone col braccio, che era
stato rinviato da Lorenzini, entra in area e porge a Scala che segna a
porta vuota. Proteste veementi dei rossazzurri, il più arrabbiato per
l’ingiustizia subita è Lorenzini che eccede e quel fuoriclasse
dell’arbitro lo espelle!
Gara chiaramente falsata, col Catania nervoso, in inferiorità numerica
e sbilanciato in avanti alla ricerca del pareggio. Al 91’ al danno anche
la beffa del raddoppio del Sorrento con Badje che scatta in sospetto
fuorigioco e serve in mezzo l’indisturbato La Monica che raddoppia.
Nel complesso bisogna riconoscere che il Sorrento ha giocato meglio
del Catania, forse aveva maggiori motivazioni.
Arriva al capolinea l’avventura del Catania, a meno di clamorose e
improbabili combinazioni. Con molta probabilità arriva al capolinea
l’avventura di Giovanni Ferrero col Catania, la società pare abbia
fatto altre scelte. Ma il Catania ha avuto diversi allenatori che valgono
molto meno di Ferraro, ad esempio Giampaolo, tanto per fare un
nome.
Peccato i tifosi ci tenevano.