Di Tino La Vecchia
A inizio torneo Vibonese-Catania doveva essere il big match fra due delle tre favorite
per la promozione in serie C, ma la prima ha deluso le aspettative, così come le ha
deluse ancor di più il Trapani, altra squadra indicata come protagonista.
Così il Catania, dopo le prime dieci vittorie iniziali consecutive ha scoperto di non
avere avversari in grado di impensierirlo, tanto che questa Vibonese-Catania è
diventata una gara come le altre.
La squadra del presidente Caffo ospitava il Catania da quinta in classifica e per un
Catania, corazzata del campionato, al massimo della forma fisica e della convinzione
la Vibonese non poteva fare paura.
Tuttavia, Giovanni Ferraro, intenzionato a continuare a pigiare sull’acceleratore per
arrivare quanto prima alla promozione aritmetica affrontava la gara del Luigi Razza
contro la Vibonese presentando la migliore formazione, la stessa vittoriosa in maniera
larga contro il Licata, mandando in campo Bethers in porta, Rapisarda, Somma,
Lorenzini e Castellini nel pacchetto arretrato, centrocampo composto da capitan Lodi,
Rizzo e Vitale e tridente offensivo con Chiarella, Sarao e De Luca. In panchina c’è la
novità gradita del ritorno di Jefferson.
La Vibonese è guidata da Giacomo Modica, uno dei fedelissimi di Zeman e per lungo
tempo suo collaboratore, ma nel gioco dei padroni di casa c’è poco degli schemi del
maestro boemo, eccetto il ricorso al fuorigioco sistematico.
Si inizia al rallentatore e per quasi mezz’ora non succede niente di rilievo e i ritmi
non sono elevati. Nonostante ciò la gara resta piacevole e ben giocata da entrambe le
squadre. Intorno alla mezz’ora il Catania forza i tempi e proprio nella parte finale
della prima frazione di gioco si rende per due volte pericoloso.
Nella ripresa i rossazzurri mostrano da subito le sue doti tecniche e prendono in
maniera decisa il controllo del gioco. I rossazzurri passano al 60’ed è una rete da
serie superiore, non a caso i protagonisti hanno poco a che fare con la serie D.
Punizione di Ciccio Lodi che pesca Marco Chiarella che corregge per De Luca che, in
acrobazia realizza una rete degna del suo passato.
La rete stordisce la Vibonese che non ci sta ma, fatalmente, si scopre.
Al 62’ Ferraro manda in campo al posto di capitan Lodi il brioso Palermo, che in
seguito si metterà in mostra procurandosi una punizione dal limite, tirata da Rizzo
senza esiti.
Al 65’ il capolavoro di Marco Chiarella, il migliore in campo, che in velocità supera
tre avversari come birilli, controlla sia di destro che di sinistro, entra in area e non dà
scampo a Mengoni. Poco dopo Chiarella esce per far posto a Boccia.
Il Catania ha in pugno la vittoria, e al 71’ manda in campo De Respinis al posto di De
Luca. ma la Vibonese ha un sussulto e al 76’ ottiene un giusto calcio di rigore per un
fallo ingenuo in area di Boccia su Balla.
Dal dischetto va lo stesso calciatore che si è procurato il rigore, spiazza Bethers, ma
la sua botta colpisce l’interno della traversa, il pallone ricade sulla linea ma non la
varca.
Al 78’ ritorna in campo dopo una lunga assenza Jefferson.
Il Catania, anziché controllare la gara cerca la terza rete e ci va assai vicino.
La partita si chiude e per i tifosi della Vibonese c’è solo un rammarico: ma chi l’ha
mandato questo Catania in serie D?
Tutto lecito, la presenza del Catania, rinnovato dalla nuova dirigenza ha tolto subito
spazio e speranze alla altre squadre. Pazienza, lo dovete sopportare per altre 13 gare!