Di Tino La Vecchia
Prima o poi poteva capitare e non doveva in quanto le potenzialità del Catania sono
tali che chiudere il campionato imbattuti non sarebbe stato un’impresa titanica. Ma
quel che è avvenuto, in un certo senso, era nell’aria in quanto il Catania dopo le
prime nove vittorie iniziali ha fatto registrare una notevole frenata testimoniata dai tre
pareggi esterni consecutivi e da tre vittorie casalinghe ma le ultime due per 1-0,
stentate e molto sofferte. Cosi è arrivata la prima sconfitta del campionato, ma ciò
che fa più clamore è che sia arrivata sul campo di una squadra terz’ultima in
classifica che sul terreno amico aveva conquistato soltanto 7 punti in 6 gare.
A Santa Maria di Castellabate, frazione del comune di Castellabate, cittadina in
provincia di Salerno, si è verificato il risultato clamoroso con i padroni di casa del
Santa Maria del Cilento capaci di atterrare la capolista dominatrice del campionato,
ma si tratta di un risultato che di clamoroso non ha nulla in quanto la classifica dei
salentini è bugiarda ed è la stessa squadra che è stata capace di togliere l’imbattibilità
interna al Lamezia Terme.
Inutile fare drammi e strapparsi i capelli in quanto non c’è nulla di drammatico
perché se il Catania da 7 gare a questa parte non corre, con i suoi 12 punti nessuna
squadra fra Locri, Lamezia Terme e Vibonese è stata capace di cambiare il ritmo
lento, tanto che, nonostante la sconfitta il Catania, grazie ai contemporanei pareggi di
Locri e Lamezia Terme e alla sconfitta della Vibonese è riuscito a mantenere 10 punti
di vantaggio.
Una sconfitta che poteva essere evitata ma che ha coinciso con le pesanti assenze di
Rapisarda, di Lodi e di Jefferson e per quello che si è visto nelle prima 15 gare di
campionato di Rapisarda il Catania non può farne davvero a meno.
Ferraro ha presentato una formazione inedita che ha destato qualche perplessità.
Bethers in porta, ma con Lorenzini, Castellini nel quartetto arretrato ci sono dal primo
minuto Boccia e Ferrara e manca Rapisarda. A centrocampo con Vitale e il rientrante
Rizzo c’è il confermato Palermo ma mancano le geometrie di Lodi. Nel tridente
offensivo con Sarao e De Luca dal primo minuto viene schierato Giovinco.
Il Catania parte bene e si rende pericoloso nei primi minuti di gioco con Boccia che al
3’ viene atterrato nei pressi della bandierina del corner ma il disattento arbitro
Maccorin di Pordenone assegna l’angolo e non la punizione. La prima parte della
gara vede un predominio netto del Catania ma Giovinco e De Luca sono poco
concreti.
I padroni di casa allenati da Di Gaetano subiscono la supremazia del Catania e
cercano il contropiede giusto per far male. Al 25’ una bella azione orchestrata da
Giovinco e De Luca viene sciupata da Sarao che calcia alto.
Il Santa Maria del Cilento prima spaventa il Catania al 34’ con un colpo di testa di
Diop, neutralizzato da una grande prodezza di Bethers e poi lo colpisce al 36’
approfittando di un pasticcio difensivo fra Bethers, Ferrara e Lorenzini. L’uscita a
vuoto del portiere rossazzurro consente a Bonanno di colpire di testa e portare avanti
i suoi. La reazione del Catania sfocia nell’immediato pareggio di Palermo che al 39’
trova il varco giusto dopo gli sviluppi di un corner.
A inizio ripresa Ferraro cambia totalmente l’assetto del Catania mandando in campo
contemporaneamente Lubshtani, Somma e Chiarella al posto di Vitale, Ferraro e
Boccia, spostando Lorenzini sulla destra. Le cose, anziché migliorare, peggiorano.
Al 51’ Andrea Russotto prende il posto di De Luca. Al 55’ Di Gaetano azzecca il
cambio mandando in campo Tandara al posto di Bonanno. Sarà la mossa vincente.
Al 61’ Sarno prende il posto di Giovinco. Il Catania a poco a poco si spegne, anche se
reclama un rigore e al 71’ i padroni di casa sfiorano il clamoroso autogol.
Al 76’su azione di calcio d’angolo, strana indecisione della difesa etnea e il nuovo
entrato Tandara trova il gol vittoria.
Il Catania si sbilancia e nel recupero Castellini evita la terza rete dei padroni di casa.
Un Catania non bello, in linea con le ultime 7 prestazioni, gara casalinga col Canicattì
a parte. Adesso bisogna fare molta attenzione al Trapani in quanto sta attraversando
un buon momento di forma e non ha niente in meno di Lamezia Terme, Locri e
Vibonese, anzi.
Poi il riposo per ricaricare le pile e rivedere più di qualcosa in quanto il Catania ha 10
punti di vantaggio sì, ma non è il Catanzaro della serie C che con 16 vittorie e 3 pari,
con 55 reti fatte in 19 gare ha davvero ammazzato il campionato.
Foto d’archivio