Di Tino La Vecchia

Non voglio commentare quanto sia stato opportuno estromettere il Catania dal campionato a tre giornate dalla fine! Preferisco non parlarne e rifugiarmi nei ricordi.

Era il campionato di serie C 1977-78, un campionato dove il Catania diede a tutti l’illusione di aver già vinto e invece, alla fine, non vinse. I rossazzurri, appena retrocessi dalla serie B e superfavoriti,  venivano dalla vittoriosa trasferta di Reggio Calabria per 1-0, con una rete dell’ala Frigerio e in vista non si vedevano rivali in grado di contrastarli. La gara successiva, non potrò mai dimenticarlo, era la quinta del girone di ritorno, al Cibali arrivava il Latina, una discreta squadretta con l’obiettivo di ottenere una salvezza tranquilla. Il Latina fece un solo tiro in porta in tutta la gara, in seguito a un fortunoso rimpallo, intorno alla mezz’ora del primo tempo e con quel tiro in porta vinse la gara. Fra la disperazione di uno stadio gremito non ci fu verso di raddrizzare la gara. Una delle squadre più vicine in classifica al Catania, la Nocerina, pareggiò a Matera e rosicchiò un punto. Sembrava un semplice incidente di percorso, invece la gara successiva il Catania subì un’altra sconfitta per 1-0 a Sorrento, la Nocerina vinse e si avvicinò ulteriormente. Il Catania, sostituito l’allenatore Carlo Matteucci con l’indimenticato Guido Mazzetti, riuscì a buttare via un campionato già vinto, facendo a tre giornate dalla fine uno 0-0 casalingo contro il Benevento e la Nocerina, che vinse le ultime tre gare, riuscì a portarlo allo spareggio di Catanzaro, dove, clamorosamente, ribaltò la rete iniziale di Bortot e s’impose per 2-1.

Quel Catania-Latina è una delle tante gare del Catania che mi sono rimaste impresse nella memoria. Forse per questo non ho mai avuto simpatia per il Latina, forse per questo, più per desiderio vivo che per pura competenza (che comunque nella previsione c’era), otto gare fa, quando il Latina viaggiava a vele spiegate, ben saldo nella griglia Play off, con ben 7 punti di vantaggio sull’undicesima in classifica ho dichiarato che quelli per il Latina erano i punti salvezza, che i Play off non li avrebbe fatti e il Catania, allora fra le quattro squadre appaiate al 12° posto con 33 punti, lo avrebbe superato.

Grande previsione: il Latina aveva fatto nelle ultime 8 gare 3 pareggi stentati e 5 sconfitte!

A distanza di quarantaquattro anni non sono riuscito a togliermi un peso sullo stomaco, una sconfitta immeritata che non avevo mai digerito. Il peso è aumentato. Ancora una volta il Latina ha rappresentato l’inizio della fine!

È trascorsa una vita da allora. Il Catania ne rifilò 5 ai laziali nel torneo successivo. Poi, in serie B, quell’infausta e ultima serie B del Catania, madre di tutte le future sventure, una punizione capolavoro di Emanuele Calaiò aveva mandato a casa il laziali a mani vuote. Adesso per il Catania squadra si sarebbe presentata la gara della verità, una gara che il Catania non avrebbe fallito.

Non è stato così.

Quando nessuno se lo aspettava più, è arrivata una decisione che fa a pugni col buon senso: il Catania fuori dal campionato! Che senso ha avuto adesso? Che senso ha avuto sconvolgere una classifica e penalizzare in maniera ingiusta Monopoli, Foggia e Paganese, che col Catania avevano vinto entrambe le gare e premiare il Monterosi Tuscia che contro il Catania aveva perso entrambe le gare subendo 7 reti?

L’esclusione del Catania dal campionato rende lo stesso campionato palesemente irregolare, fasullo, taroccato. Alla fine, da sportivo mi auguro che le squadre superfavorite da questo ennesimo pasticcio all’italiana, come il Monterosi, che si è visto condonare 2 pesanti sconfitte, la Virtus Francavilla e l’Avellino, che col Catania avevano subito una sconfitta e ottenuto un pareggio non ne traggono un vantaggio troppo evidente e determinante nei Play off.

Quei Play off che il Catania avrebbe raggiunto a occhi chiusi.

Della situazione pregressa preferisco non parlarne: non ne vale la pena.