La Virtus Francavilla è costretta ad inchinarsi al Catania, nonostante le poche trame di gioco del Catania. Virtualmente, per i risultati ottenuti sul campo, i rossazzurri hanno già raggiunto il Bari e scavalcato l’Avellino.
Di Tino La Vecchia
Andiamoci piano e non facciamoci prendere da pericolosi entusiasmi, ovvero, come si dice metaforicamente, teniamo i piedi piantati in terra. Tuttavia, non si possono ignorare i risultati. La serie C è un campionato davvero assurdo. Appena tre partita fa il Bari viaggiava dritto al 2° posto, aveva appena battuto la Virtus Francavilla in casa con un eclatante 4-1 e aveva ottenuto sul campo ben 9 punti in più del Catania, che in classifica diventavano 11, per via dei due punti di penalizzazione dei rossazzurri. Il vantaggio dei Galletti sull’Avellino era di 7 punti. In tre sole gare è accaduto l’inverosimile: il Bari in vantaggio sul Teramo per 1-0 ha subito una doppietta dell’ex rossazzurro Bombagi ed è stato costretto ad inchinarsi agli abruzzesi, ancora imbattuti fra le mura amiche. Sembrava una nuvola passeggera e per i biancorossi pugliesi si prospettava un doppio confronto casalingo con probabili 6 punti. Invece, la Cavese, in quel momento ultima in classifica, passava in vantaggio a Bari con una rete di Bubas e i il Bari non andava al di là del pari. Peggio la gara seguente al cospetto della Viterbese capace di portarsi via l’intero bottino. Morale: 3 gare solo un punto e turno di riposo. Da parte sua il Catania, bloccato dalla pioggia nel giorno che il Bari travolgeva la Virtus Francavilla, batteva il Monopoli al Massimino per 3-1, conquistava un punto sul difficile terreno della Juve Stabia e, dopo il riposo, è tornato alla vittoria battendo, ancora al Massimino, la Juve Stabia per 1-0. Ovvero 3 gare 7 punti. Non mi piace fare conti sulla carta, che il campo può smentire, ma in considerazione che il Catania deve recuperare la gara esterna contro la Paganese, che non è certo il Milan, la Juventus o l’Atalanta, facendo sua la vittoria, per punti conquistati sul campo avrebbe in classifica gli stessi 42 punti del Bari! In appena 3 gare quel che sembrava del tutto improbabile è diventato realtà.
Adesso inizia il difficile, anche se il Catania visto nelle ultime gare, compresa quella di Castellamare di Stabia e un po’ quella odierna fa ben sperare.
La Virtus Francavilla scesa al Massimino è squadra di qualità che potrebbe anche centrare la posizione utile per accedere ai Play off, ma si è dovuta inchinare, sebbene su rigore, alla maggiore determinazione del Catania.
Non è stata una bella gara ma il Catania ha fatto di più e la vittoria è legittima. Al fischio d’inizio una sopresa non c’è Calapai, dato per presente in distinta, e al suo posto gioca Albertini. Per oltre trenta minuti non ci sono occasioni da rete eclatanti, poi al 39’ il portiere ospite Costa, con una prodezza, impedisce a Di Piazza di girare di testa in rete un bel cross di Zanchi. Anche nella ripresa non ci sono grosse occasioni, ma al 48’ Franco, nel tentativo di liberare, per poco non compie il più classico degli autogol colpendo il palo esterno su cross di Reginaldo. Spingi di qua e spingi di là il Catania passa in vantaggio quando al 74’ Golfo subisce in area fallo da Nunzella. Dal dischetto il nuovo entrato Dall’Oglio non dà scampo a Costa. La Virtus ha un’immediata reazione e deve pensarci Confente ad evitare il pari uscendo alla disperata su Maiorino. Il Catania controlla, corre qualche rischio, bravo Welbeck all’82’ ad evitare una potenziale rete, ma si porta via i tre punti.
Adesso avanti con la Ternana, ostacolo insormontabile? E chi lo sa. La squadra di Lucarelli è imbattuta, al Liberati ha conquistato 30 punti con 9 vittorie e 3 pareggi, chissà se non scatti la legge dei grandi numeri.
Per adesso bisogna essere soddisfatti del rendimento del Catania di Raffaele che partiva, non dimentichiamolo, con l’obiettivo di centrare i Play off, non di vincere il campionato.
Catania, 13 febbraio 2021

Tino La Vecchia

per Sport Enjoy Project Magazine

( Fonte foto La Redazione per Sport Enjoy Project Magazine )
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