Il Catania imbavaglia Marotta, controlla la gara ma gli viene negato un rigore solare e deve accontentarsi di un punto.
Di Tino La Vecchia
Squadre di serie C che hanno tirato fuori gli artigli, tanto che il fanalino di coda Cavese ha compiuto l’impresa di pareggiare a Bari, mentre la Paganese, penultima, ha ottenuto la sua prima vittoria casalinga, dopo 4 pareggi e 6 sconfitte, ai danni di una vittima illustre come il Catanzaro. Con la sconfitta dei giallorossi e il pareggio a reti inviolate fra Foggia e Teramo per il Catania si presentava l’occasione per staccare il gruppo di testa e consolidare il 4° posto, in attesa di arrivare subito alla terza poltrona, occupata al momento dall’Avellino. Non solo, la nuova frenata del Bari, dopo la sconfitta di Teramo, apriva al Catania uno spiraglio per poter puntare anche al 2° posto. In tutto questo nel mezzo c’era la Juve Stabia, rivale storica, ostica e pericolosa. Per portare via l’intera posta dal Romeo Menti ci voleva un Catania a pieno regime, una prestazione così così, di certo non poteva far fruttare più del punto che è arrivato. Infatti, dopo l’avvio di stagione modesto, la Juve Stabia è corsa ai ripari attingendo dal cosiddetto mercato di riparazione. Fra gli altri, alla corte di Pasquale Padalino è arrivato da appena due giorni Alessandro Marotta, proveniente dal Vicenza, con il quale aveva conquistato una meritata promozione in serie B. Il barbuto attaccante, in grado di fare la differenza in terzia serie, ma assolutamente mediocre per la serie B, ha sputato l’anima pur di sconfiggere il Catania. La Juve Stabia, con gli innesti di Borrelli e di Marotta ha cambiato decisamente volto, ma per quel che si è visto in campo, nonostante i nuovi arrivati e il recuperato Mastalli, difficilmente potrà andare oltre un 8° posto. Per quanto riguarda Marotta, così come avvenne nella sua stagione a Catania, col suo frenetico correre finirà per sfiancarsi e diventare un peso. Almeno tale fu nella sua ultima apparizione con la maglia rossazzurra, durante il ritorno di Play off a Trapani, quando fece vergognare la tifoseria etnea per la sua condotta antisportiva. Per una serie di motivi, Raffaele, che non ha più Biondi, approdato al Pordenone e Pecorino, approdato a Torino nella Juventus under 23, ha operato delle rotazioni, presentando il suo 3-5-2 con Confente in porta, Tonucci, Giosa e Silvestri nel pacchetto arretrato, Albertini, Welbeck, Maldonado, Dall’Oglio e Izco a centrocampo, Sarao e Di Piazza punte.
Subito in avvio di gara la Juve Stabia pericolosa con Marotta che sfrutta un rimpallo ma non trova la porta. Al 5’ minuto lo stesso Marotta si incunea in area e tenta la rete di tacco, ma non ci riesce. La Juve Stabia finisce qui. Il Catania non le consente più di uscire dall’area di rigore ma non è mai pericoloso. Ci tenta al 20’ Welbeck da fuori ma non impensierisce Russo. La Juve Stabia, forse abituata ai continui favori arbitrali ricevuti nell’anno della promozione, non fa altro che contestare tutte le decisioni arbitrali. La gara è combattuta ma non decolla. Al 31’ si rivedono i padroni di casa. Silvestri commette fallo a metà campo e sulla punizione profonda le Vespe ottengono due angoli consecutivi senza esito. La Juve Stabia trova il guizzo giusto al 41’, Borrelli, un lungagnone ventenne proveniente dal Cosenza, va via sulla destra e crossa arretrato per Scaccabarozzi, diagonale che trova la sfortunata deviazione di Giosa che spiazza Confente. I padroni di casa, che fino a quel momento si erano distinti più per le reiterate proteste che per il gioco, prendono coraggio e al 41’ trovano una punizione dal limite per un fallo di Albertini, che viene anche ammonito. Ancora Scaccabarozzi e ancora una deviazione della barriera, ma il Catania esce indenne perché il pallone si perde alto.
Nella ripresa Raffaele cerca di scuotere la squadra inserendo forze fresche. Entrano gradualmente Golfo, Zanchi, Manneh, Calapai e Reginaldo. La gara è più vivace. Al 52’ci prova il nuovo entrato Golfo. Al 64’ arriva il meritato pareggio grazie a un calcio di punizione di Maldonado deviato dalla barriera. Trovata la parità il Catania tiene bene il campo alla ricerca della vittoria, che sarebbe potuta anche arrivare se l’arbitro, forse condizionato, non avesse chiuso entrambi gli occhi su un vistoso fallo di mani in area di Troest. Pazienza. Padalino, consapevole che la sua squadra non è all’altezza di quella rossazzurra, ha smesso di crederci e ha tutelato il punticino. Al 77’ ha operato una tripla sostituzione mandando in campo l’ex rossazzurro Francesco Ripa, Bovo e Iannone. Insomma tre calciatori di esperienza. Il Catania ha tentato fino alla fine di far sua la posta in palio, ma si è dovuto accontentatare del pareggio.
Per i risultati che sono maturati nell’odierna giornata un punto non è da buttare, ma nel recupero si deve tornare a vincere.
Catania, 4 febbraio 2021

Tino La Vecchia

per Sport Enjoy Project Magazine

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