Aspettando Tacopina il Catania perde a Caserta e perde il terzo posto.
di Tino La Vecchia
Mentre il terrore corre sul filo e tiene in apprensione il mondo intero il calcio non si ferma. Fra contagiati, continui rinvii e squadre ridotte all’osso è ripresa anche la serie C. La Catania calcistica aspetta con ansia che si chiuda la transazione fra i brillanti dirigenti che hanno salvato il calcio a Catania e Joe Tacopina, l’imprenditore italo americano, già proprietario di Bologna e Venezia, squadre che ha portato in alto.
Intanto, il Catania, che ha chiuso la fase che ha portato alla sosta al terzo posto, si è recato sul campo della Casertana per continuare quella la striscia utile di otto gare che ha consentito ai rossazzurri di conquistare, per quanto riguarda i soli risultati ottenuti sul campo, la terza piazza da soli. Poi di mezzo quella maledetta penalizzazione di 2 punti ha costretto il Catania a dividere la posizione in graduatoria con Avellino, Catanzaro, Teramo e Foggia, tutte squadre che in classifica, prima delle gare del 18° turno, vantavano gli stessi 27 punti. Ma la consapevolezza di aver fatto sul campo 2 punti in più delle squadre rivali indica che quella posizione al Catania spettava per merito. Iniziava col ritorno in campo un compito per nulla facile e scontato, cioè quello di consolidarla, visto che un recupero sul Bari che occupa la seconda piazza è quasi impossibile, mentre quello sulla capolista Ternana è roba da Fantacalcio.
Le partite dopo la sosta nascondono sempre delle grandi insidie in tutti i campionati, come se la classifica non esistesse. La classifica di serie C girone C, prima di questa gara, diceva che la Casertana occupava il penultimo posto con appena 12 punti, soltanto 5 conquistati in casa. Di converso il Catania arrivava a questa gara con 29 punti sul campo con 8 vittorie, 5 pareggi e 3 sole sconfitte. Sulla carta i favori del pronostico tutti per il Catania, ma con diverse incognite. La prima la ripresa dopo la sosta, la seconda la Casertana bella riposata e il Catania pieno di assenze. È venuta fuori una gara incredibile nata in condizioni allucinanti e partita male per il Catania, costretto sempre a inseguire. Poche ore prima dell’inizio della gara si scopre che sono state rubate le scarpette e le maglie dei calcatori di casa. L’episodio mi ricorda il titolo dell’immortale romanzo di Victor Hugo, Les Misérables, ovvero i Miserabili. Ma la gara è nata male per tanti motivi, la Casertana ha dovuto fare a meno di Castaldo, ma l’assenza del Catania vale il triplo di quella dei Falchetti, in quanto si è fatto male Pecorino e in campo dal primo minuto è sceso Reginaldo, ovvero Questi fantasmi, tanto per mantenersi in ambito letterario.
Che la gara fosse meno facile del previsto si è capito subito. La Casertana è passata in vantaggio al 16’ con Gianluca Turchetta. Il Catania non si è scomposto e quattro minuti dopo è pervenuto al pareggio con Piccolo. Si chiudeva in parità 1-1 un primo tempo che entrambe le squadre potevano chiudere in vantaggio, ma il Catania non ha entusiasmato più di quel tanto. Raffaele ha schierato un 3-4-3 con Confente in porta, Tonucci, Silvestri e Zanchi nel trio di difesa, Calapai, Calapai, Welbeck, Dall’Oglio e Biondi in mezzo al campo, con Sarao, Piccolo e Reginaldo più avanti. Nella ripresa l’uno due dei padroni di casa che ha fatto sbandare il Catania. Dopo appena due minuti il nuovo vantaggio dei Falchetti con Carillo, poi al 65’ la terza rete con Cuppone. Finalmente, Raffaele ha fatto uscire un peso morto come Reginaldo per fare spazio a un più vivace Manneh, ma che fosse una gara storta si era capito al 67’ quando il Catania ha avuto la possibilità di accorciare subito le distanze ma dal dischetto Sarao, che aveva già sbagliato il precedente rigore calciato, si è fatto parare la conclusione dal portiere di casa Avella. Sarebbe opportuno cambiare rigorista.
Il Catania è riuscito a riaprire la gara al 72’ con Manneh e a quel punto si è riversato avanti alla ricerca di un pareggio che avrebbe meritato. La gara nera metteva la sua impronta al 95’. Forse l’arbitro Daniele Perenzoni di Rovereto era stato avvisato del furto subito dai calciatori della Casertana privati degli indumenti, allora decideva di far subire un furto anche al Catania e negava ai rossoazzurri un calcio di rigore che solo un cieco avrebbe potuto non vedere.
Pazienza, un incidente di percorso. Il terzo posto è sempre a un passo, Teramo e Avellino hanno pareggiato fra di loro e ci sarà tempo per rifarsi. In attesa che arrivi “Lo zio d’America”.
Catania, 10 gennaio 2021

Tino La Vecchia

per Sport Enjoy Project Magazine

( Fonte foto Google immagini goalsicilia.it )
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