Vox populi: ciò che non ti aspetti.

di Concetto Sciuto

Ci si meraviglia non poco vedere un calciatore con un nodo alla gola, e con alcune lacrime forzatamente nascoste, tenere una conferenza stampa per rimarcare il suo amore verso la maglia che non vorrebbe mai lasciare. La nostra maglia. Non è il mondo giusto, quello del calcio, per dichiarare tali affetti, tranne nel momento in cui questi sono rivolti verso i tifosi, quelli che, dietro le loro urla indemoniate, nascondono una sensibilità d’altri tempi indispensabile per comprendere quelle lacrime e quel nodo alla gola. L’aveva capito sin da subito Marco che Catania era speciale, il suo pubblico era speciale, con i tifosi rossazzuri appartenenti a un altro Pianeta, pardon: a un’altra Galassia. Naturale conseguenza, pur mantenendo la sua cadenza toscana ha, di contro, modificato il suo DNA costruendo qui i suoi legami più cari, un amore che possiamo rileggere in quelle lacrime, in quelle parole che fanno fatica a venire fuori, in quel foglio che trema, troppo, e che non riesce proprio a leggere. Così si assiste a una conferenza stampa anomala, fuori da tutti gli schemi, terribilmente umana: troppo umana per questo mondo. E nemmeno possiamo dire: via un capitano se ne fa un altro, è complicato, troppo. A sensazione sosteniamo che la gestione della “pratica” Biagianti poteva (o forse doveva) essere trattata in altro modo, così come accade in Club di calcio più titolati dove alcuni giocatori simboli tali sono e tali rimangono, magari occupando un posto in seno alla dirigenza o in un settore giovanile.  L’amore nei confronti del proprio lavoro è merce rara di questi tempi, sprecarlo così è stato un vero peccato, e nemmeno veniale.

Catania, 24 settembre 2020

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini stadionews.it )

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