Vox populi: effetto sold out.

di Concetto Sciuto

Il dodicesimo uomo in campo non è solo una logora metafora usurata dal suo reiterarsi ad ogni vittoria in casa. Dopo ciò che è successo martedì sera al Massimino, con salti di gioia finali sotto le curve “apparentemente” vuote, possiamo affermare che il tifo è un’idea che ti porti dentro, qualcosa che devi sentire a prescindere se gli spalti sono stracolmi o…deserti, e almeno stavolta lo sono stati non per protesta. Gesto spontaneo, gradito da tutti, quei salti di gioia e quegli applausi idealmente indirizzati a chi soffriva dietro uno schermo e voleva essere lì a festeggiare, peraltro alla fine di una rimonta d’altri tempi e in un contesto che avrebbe giustificato anche il potenziale due a zero finale per gli avversari. Ma qui stiamo parlando del Catania, di una maglia che è simbolo e fede di una tifoseria portatrice sana di un amore infinito per quei simboli nostrani impressi nei cuori catanesi fin dal loro primo vagito e poi trasmessi, tramite un processo empatico, agli undici rossazzurri che stavolta hanno messo gambe, cuore e anima oltre più di un ostacolo: economico compreso.

Nel mezzo di questa bella rimonta, c’è stato prima un blackout mentale e poi…elettrico che ha comportato (il primo) il dover subire due “schiaffi” utili a risvegliare quel (mai) sopito orgoglio d’indossare una maglia che merita solo rispetto.

Di conseguenza, la compagine di mister Lucarelli, indiscusso faro con un alto potere aggregante all’interno di uno spogliatoio con giocatori sempre sul piede di partenza, ha dimostrato come nella vita si può ottenere tutto ciò che si vuole, basta crederci.

Così si vince, anche senza la spinta del pubblico che invece è come se ci fosse stata, almeno nelle teste dei giocatori, come se ieri provenisse dalle curve, per una strana alchimia, l’identico effetto di un tutto esaurito.

Potenza del tifo catanese che, indirettamente, da mesi prova a inviare messaggi subliminali anche a chi sta tentando di salvare questa benedetta matricola. Così come ieri, con questa vittoria di tutti che giustifica ancor più, agli occhi della cordata in essere, questo loro “accanimento terapeutico” fatto di carte bollate, proposte di acquisto, sentenze e infiniti “in attesa di…” Ritondante repetita iuvant: Catania non vuole subire l’ennesima umiliazione, magari adesso sarà ancora più chiaro cosa si nasconde dietro quell’uno, uno, sette, zero, zero. Ma siamo certi che, “colà dove si puote ciò che si vuole”, lo sappiano già.

Catania, 1 luglio 2020

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini newscatania.com )

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