Il Catania ribalta il doppio vantaggio della Virtus Francavilla e continuerà a giocare i Play off.
di Tino La Vecchia
È il caso di dire dove eravamo rimasti? Un campionato si serie C fittizio, troncato alla 30^ giornata, tagliato alla base come un albero ancora vegeto e carico di frutti, un campionato che, in qualche modo, ha cercato di recuperare un minimo di credibilità e regolarità. L’unica squadra del girone C che è ha colto i frutti dei sacrifici fatti nelle 30 giornate disputate è stata la Reggina, promossa con merito in serie B, come il Monza e il Vicenza negli altri due gironi. Visto il vantaggio in classifica la promozione mi pare giusta, ma che cosa è passato in testa alla Lega per consentire di giocare gli spareggi Play Out a Rende e Bisceglie? Il Rende al momento della sospensione aveva in classifica 14 punti in meno del Picerno, e meno male che nel doppio confronto sia il Picerno che la Sicula Leonzio hanno centrato la salvezza.
Per quanto concerne il Catania, pur nel mare in tempesta delle vicende societarie, ha disputato, ancora una volta i Play off promozione. Senza poter disputare le altre 8 gare, però, è impossibile fare un bilancio del campionato. I conti nel calcio si fanno sempre alla fine e il campionato non ha avuto una fine, almeno non una fine regolare. Una stagione anomala, come sono stati i tre mesi di clausura forzata che ci hanno privato della cosa più bella e naturale della vita sociale: il contatto umano. Mi viene difficile parlare di sport, ho perso un po’ l’abitudine e mi viene difficile parlare di calcio senza una componente essenziale di questo sport che è il pubblico. Non è che nelle ultime gare casalinghe il Catania avesse avuto chissà quale pubblico, ma tante volte bastano anche tremila spettatori per poter fare la differenza. Immaginate quali emozioni avrebbero provato gli spettatori dopo questa gara?
Un po’ come tutti, credevo nella Ternana come vincitrice della Coppa Italia, ma la deludente squadra umbra ha smentito coloro che le hanno dato fiducia, così il Catania è stato costretto a giocare il primo turno e a incontrare la Virtus Francavilla, una formazione più rodata del Catania, ma alla fine a fare la differenza è stata la panchina del Catania più assortita e più qualitativa, Per superare il primo ostacolo al Catania bastavano due risultati su tre, ma dopo una ventina di minuti si è capito subito che la gara si era messa in salita.
Non sono allo stadio, ma mi arrivano le formazioni ufficiali e mi colgono un po’ di sorpresa perché in porta c’è Martinez e in campo non c’è Mazzarani. Ma dopo tanto tempo lontano dal calcio giocato, almeno quello giocato dal Catania, quale appunto posso muovere al tecnico? Risposta nessuno. Se c’è una persona che sa meglio di tutti chi può dare di più e chi di meno questo è lui. Purtroppo, dopo appena 11’ minuti gli ospiti passano con Perez e al 21’ raddoppiano con Vazquez. Sembra chiusa, ma al 27’ Biondi, uno dei più positivi della stagione, accorcia le distanze e dà un senso alla gara. Adesso al Catania basta solo una rete per passare il turno.
Il Catania ci crede e il pareggio arriva grazie a un calcio di rigore trasformato da Curcio. Adesso è il Francavilla a dover per forza segnare, ma non ci sono più gambe e il nervosismo tradisce i calciatori ospiti che restano in dieci per l’espulsione di Vazquez per doppia ammonizione. Il Catania sfrutta bene i cambi e mette fine ai rimpianti della Virtus realizzando la terza rete al 92’ con Pinto.
Nessuna previsione, proprio come nei confronti di questo maledetto Covid 19 che ancora non vuole andare via.
Catania 1 luglio 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Francesco La Rosa per Sport Enjoy Project Magazine )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com