Si stava molto meglio quando si stava peggio. Dopo cinque sconfitte esterne consecutive il Catania di Lucarelli colleziona la sesta e il tecnico livornese in appena quattro gare confeziona un mortificante meno cinque in Media Inglese!
di Tino La Vecchia
Nel posticipo serale del quindicesimo turno si sono trovati di fronte Catanzaro e Catania, ovvero le due grandi delusioni stagionali. Partite con ambizioni di promozione diretta le due squadre, visti i risultati deludenti, sono state già costrette a cambiare allenatore. I calabresi hanno allontanato un totem della categoria come Gaetano Auteri sostituendolo con Grassadonia. Gli etnei guidati da Camplone sono stati un orologio perfetto fra le mura amiche con quattro vittorie su quattro ma, dopo la vittoria tennistica di Avellino per 6-3, hanno fatto registrare un’incredibile serie di cinque sconfitte esterne consecutive, l’ultima contro la Vibonese per 5-0 è costata la panchina al tecnico di Pescara. Sulla panchina del Catania è stato chiamato Cristiano Lucarelli, protagonista principale di una promozione buttata, di un campionato due stagioni orsono che si poteva e si doveva vincere. Il caso ha dato una mano al tecnico livornese che, complice il rinvio della gara esterna contro la Paganese, si è trovato a disputare tre gare interne consecutive. Il bottino non è stato esaltante, vista la modestissima caratura di due delle tre squadre affrontate e, invece dei logici e accettabili sette punti, vittorie con Bisceglie e Sicula Leonzio e pareggio contro il Bari, di punti ne sono arrivati solo cinque poiché il Bisceglie, in pieno recupero ha fatto fesso il difensivista tecnico livornese. Per Lucarelli è arrivata la prima trasferta della sua nuova avventura sulla panchina del Catania. Di fronte il Catanzaro una squadra con gli stessi identici problemi di classifica del Catania, con la stessa mortificante Media Inglese, un meno sette che spazza via come un vento gelido ogni ambizione di promozione diretta. Certamente Camplone alla guida del Catania non avrebbe vinto tutte le partite casalinghe ma le cifre ci dicono che dopo dieci partite ha comunque lasciato il Catania a meno tre in Media Inglese e Lucarelli, in sole quattro gare lo ha portato a meno otto!
Rimpianti per Camplone? Nessuno perché è impossibile tenere in panchina un allenatore che perde cinque gare esterne consecutive e l’ultima per 5-0.
Semmai rimpianti perché dopo Camplone è stato scelto di richiamare un tecnico non proprio adatto a trarre il massimo dal materiale che ha a disposizione. Morale della favola sotto la gestione Lucarelli il Catania è sceso dall’ottavo all’undicesimo posto ed è fuori dalla griglia dei Play off.
Mi chiedo cosa ci si aspettava che facesse Lucarelli con la rosa che ha a disposizione che è, senza timore si essere smentito la più scarsa dei cinque campionati di serie C disputati? Cosa poteva fare Lucarelli quando già di suo butta via punti (vedi gara contro il Bisceglie) per evidenti errori tattici? Lucarelli per la trasferta contro i calabresi ha scelto una formazione apparentemente in grado di far gioco e di colpire gli avversari, ciò che non fa rima con la formazione schierata è l’atteggiamento della squadra che in campo ha scelto il non gioco e il catenaccio vecchia maniera. Per tutto il primo tempo è andata bene, poi rimasto in dieci per l’espulsione di Bucolo, il Catania si è consegnato agli avversari. Come avveniva con Camplone, anzi peggio, se si esclude la gara contro la Vibonese, perché almeno contro la Ternana, la Reggina e il Monopoli il Catania se l’è giocata e contro pugliesi e umbri era passato anche in vantaggio. Nessuna sorpresa nell’undici di partenza, il terreno scivoloso e molto allentato ha reso logica anche l’esclusione di Lodi, relegato in panchina. Pertanto, in porta Furlan, i tre centrali Marco Biagianti Esposito e Silvestri. Centrocampo a quattro Rizzo, Bucolo, Pinto e Biondi, apparentemente in avanti Di Molfetta, Mazzarani e Di Piazza. Insomma, dal cilindro del livornese è venuto fuori un altro dei suoi tanti schemi incomprensibili che ha dato i risultati previsti.
Il buio totale con un Catania rinunciatario, falloso e impreciso in fase di costruzione. Dopo appena un minuto di gara Rizzo, detto «Il Gattuso dello Stretto», visto che nel calcio con i paragoni sono ammesse le bestemmie, commetteva un fallaccio da netta ammonizione e veniva graziato. Catanzaro sempre a fare la gara e Catania in attesa di chissà che cosa. Forse in attesa della sconfitta che ancora non arrivava perché Furlan era superlativo su Kanoute. Nella ripresa in appena tre minuti la partita si chiude prima al 56’ arriva la rete di Celiento poi al 59’ il raddoppio di Tascone. Nei minuti di recupero arriva la terza rete di Nicastro.
Catania brutto, inguardabile ancor più brutto del Catania di Camplone. Ma del resto dov’è scritto che Lucarelli come tecnico è superiore a Camplone? I fatti, purtroppo, stanno dimostrando l’esatto contrario. Comunque, coraggio, la prossima trasferta sarà a Rieti e ci sono buone possibilità che il Catania vinca a tavolino!
Catania, 17 novembre 2019
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini catanzaroinforma.it )