Tra stelle cadenti e desideri, qualche (noiosa) verità.

di Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

Se siete degli inguaribili romantici è consigliabile non andare avanti nella lettura di quest’articolo. È risaputo che scienza e sentimenti, da sempre, hanno poco in comune e anche della magica notte di san Lorenzo, se analizzata sotto il freddo occhio dell’astronomo, rimarrà ben poco, insieme ai tanti desideri espressi sotto un cielo di “stelle cadenti” e con più di un mugugno di chi ha deciso di rimanere in attesa con il naso all’insù. Iniziando proprio dal giorno, il popolare dieci agosto, occorre subito precisare che il picco delle meteore sarà tra la notte del 12 e il 13 agosto, e considerato che quest’anno ci sarà anche la Luna a “disturbare” l’evento attenuandolo con la sua abbacinante luce, bisognerà aspettare che la stessa tramonti in tarda nottata. Riguardo la definizione stelle cadenti, ma di questo siamo certi sarete già in tanti a saperlo, niente più errato: per fortuna! Quelle scie luminose che noi tutti ammiriamo, non sono altro che piccolissimi frammenti residui del passaggio periodico della cometa Swift-Tuttle, “spazzatura” spaziale attraversata dall’orbita della Terra proprio in questi giorni d’agosto e che al contatto con l’atmosfera terreste crea l’appariscente fenomeno. Un evento della durata di qualche secondo, nella migliore dell’ipotesi anche se reiterato per tutta la notte, che la fantasia popolare gli ha attribuito, se non proprio doti taumaturgiche, di certo un’intima sensazione che spazia tra l’affasciante e il mistico per mezzo di un semplice gesto come quello di esprime, in gran segreto, decine di desideri.

E di questi tempi di magra ci si arrangia anche con ciò che la natura, mista ad antiche superstizioni, ci offre.  Riguardo il vero nome, “sciame meteoritico delle Perseidi”, lo stesso fa rifermento allo spazio di cielo interessato al fenomeno e che bisogna osservare se desideriamo catturare più scie possibili, in questo caso è opportuno puntare gli occhi, o al massimo un binocolo (e nulla più), in direzione della costellazione del Perseo. Interessante sarebbe, invece, potere ammirare la causa di tutto ciò, quella cometa periodica che con il suo passaggio alimenta uno di quei fenomeni astronomici più amati e osservati al mondo. Ma in questo caso rimarremo tutti delusi considerando che l’ultimo passaggio è avvenuto nel 1992, e con una periodicità di circa 133 anni la rivedremo non prima di luglio del 2126. Lecito dubbio: ci sarà un fortunato tra tutti noi che riuscirà ad osservarla?

Catania, 10 agosto 2019

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )